venerdì, novembre 23, 2007

Carlo Casalegno 2

Caro Franco,
Il 1977 l’ ho passato, quasi sempre in Africa. … E non era a Ouagadougou che potevo ricevere queste notizie dall’Italia. Quindi, fino ad oggi, non ricordo di aver sentito parlare di questo assassinio politico. ………..


Giulio Pedretti è stato con me un neo-assunto alla Face Standard nell’ottobre 1956.
Dopo alcuni anni abbiamo preso strade diverse ma non ci siamo persi di vista.

Devo ringraziare Giulio per gli “assist” (termine calcistico) che ogni tanto mi fa, dandomi cosi l’occasione di andare in goal ….
…..scusate !!! volevo dire l’occasione di pontificare su cose molto più grandi di me.

Nel rispondergli mi viene voglia di descrivere la genesi delle Brigate Rosse, serpe che il Partito Comunista si è allevata, inconsapevolmente e incoscientemente, in seno, e che poi ha dovuto combattere.

Se avessero avuto il sopravvento le BR sarebbe stata una tragedia per l’Italia.
Emarginati da tutta l’Europa saremmo forse diventati alleati della Jugoslavia o dell’Albania, lavavetri intorno al mondo.

Tornando alle domande di Giulio.
Carlo Casalegno era semplicemente un uomo che non si piegava alla violenza, e nel contempo occupava una posizione di rilievo nel creare l’opinione pubblica, così come Indro Montanelli.
Uomini appartenenti a nessun partito, perciò molto credibili. Ostacoli da eliminare visti dalle BR

Le BR hanno ammazzato questo tipo di uomini perché sono i veri pilastri dello Stato.
Hanno fatto fuori giornalisti, magistrati, poliziotti, carabinieri, dirigenti industriali ecc.
Lo scopo era quello di intimidire gli appartenenti alle loro categorie. Di “persuadere” la strutture portanti della nazione ad accettare la nuova realtà

L’unico fuori da questo schema è stato Aldo Moro, che rappresentava formalmente il cuore della nazione ed ha fatto scandalo a livello internazionale.
Aldo Moro (onore alla persona) era sostituibile ed è stato sostituito.
In vista di una presa di potere, il far fuori tutta la classe politica e sostituirla non era un problema.
Anzi era un piacere.
Sostituire invece le classi dirigenti che ho menzionato era un affare tutt’altro che fattibile.
Diciamo pure che era, ed è, impossibile.

In quanto al silenzio stampa su Carlo Casalegno che io ho segnalato non posso dire quanto sia vero.
Occorrerebbe un servizio di “rassegna della stampa” di cui io non godo.

Carlo Casalegno

Domenica scorsa sul Sole24Ore c’era una pagina intera (pag.36) dedicata a rievocare Carlo Casalegno, ex direttore del quotidiano La Stampa, assassinato dalle Brigate Rosse il 16 Novembre 1977.
Trentennale del suo assassinio.
Sarà casuale ma non ho sentito niente in TV

Mi ha impressionato leggere l’articolo. Ha risvegliato in me la chiara immagine del tempo e le sensazioni di allora.
Pur ricordando io l’atmosfera di quegli anni mi rendo conto come il tempo abbia sfuocato, annebbiato tutto. Tutto nell’oblio.
Un uomo di grande coraggio, che si è sacrificato, immolato, per il diritto a raccontare e commentare gli avvenimenti.
Totalmente dimenticato dai contemporanei.

Oggi la televisione ci mostra un delitto quasi tutti i giorni.
Ma sono delitti indipendenti, slegati l’uno dall’altro.
Creano giustamente una percezione di insicurezza ma diversa da allora.

La sensazione in quegli anni era di una progressiva impotenza di fronte a qualcosa che ci stava avvolgendo e ci avrebbe sopraffatti.
Riporto qui alcune frasi, stralciate dall’articolo.

…….si tratta di una storia atroce e al tempo stesso esemplare perché mise a confronto la delirante follia di una organizzazione pseudo-rivoluzionaria e la serietà, la consapevolezza, il coraggio di un grande giornalista, che aveva partecipato alla Resistenza nelle file del Partito d’Azione ……
Altri giornalisti, come il direttore del TG1 Rossi e Indro Montanelli erano caduti sotto il piombo delle Br, fortunatamente soltanto per essere “gambizzati”……

Con Casalegno, invece, si aprì la spietata stagione degli omicidi. Il vicedirettore della Stampa fu ucciso perché contrappose il coraggio alla paura…..

L’ordine di far fuori Casalegno scattò, probabilmente, dopo la pubblicazione di un suo severo editoriale, a commento della scandalosa sospensione il 3 maggio del primo processo contro i terroristi : <>

A rivivere oggi quel clima e soprattutto quell’episodio, sembra di fare un brutto sogno.
Casalegno non usava mezzi termini e scrive:
<>

Due mesi prima dell’attentato Casalegno volle andare a Bologna per riferire su un avvenimento molto inquietante: la tre giorni degli extra-parlamentari comunisti, risoluti a scendere in polemica con il Pci …..
Come riferì il suo direttore Arrigo Levi, scrisse da Bologna pezzi da antologia, precisi e lucidi …….nella distinzione tra intellettuali italiani o francesi che disinvoltamente incitavano alla rivolta (tralasciamo i nomi per carità di patria) e i giovani plagiati che proferivano minacce feroci …..

Nell’androne dell’edificio di casa sua gli hanno sparato quattro colpi al viso sfigurandolo.
Nemmeno mezzora dopo qualcuno ha telefonato all’ufficio torinese dell’Ansa annunciando:
“abbiamo giustiziato Carlo Casalegno servo dello Stato.


Casalegno è sicuramente un uomo da glorificare, insieme ad altri di quell’epoca troppo presto (forse volutamente) dimenticata

Oggi si glorificano piccoli minuscoli eroi.
Forse è meglio così.
Vuol dire che non servono più gli eroi.

C’è però da sperare che nella storia vengano ricordati gli eroi.

Molto peggio

Ieri,
per via della presentazione TG1-RAI
sulla storia dei 498 nuovi beati spagnoli martiri della Chiesa, me la sono presa con Petruccioli.
Purtroppo ho dato troppa importanza a Petruccioli.
Nossignore. Lui è uno dei tanti. La cosa è molto più vasta, più pesante.
E’ una vera e propria grande alleanza di guerra alla Chiesa Cattolica.
Ostracismo alla Chiesa.

Questa mattina (lunedì) ho prestato attenzione al TG1 delle 8,00 per vedere il trattamento dell’avvenimento.
Zero.
Sono poi uscito ed ho acquistato il Corriere della Sera.
In prima pagina ancora zero.
Ho allora sfogliato il giornale: le pagine 14 e 15 sono dedicate all’avvenimento.
La veste editoriale del Corriere prevede che in prima pagina ci siano gli “incipit” dei maggiori argomenti
seguiti dal “continua a pagina nn”.
Ce ne sono otto di incipit stamattina ma per i cinquecento nuovi beati niente.
Degli otto, cito quello più emblematico per importanza: I trent’anni del marchio Autogrill

Due articoli sulla beatificazione occupano le pagine 14 e 15.
Uno parla di circa diecimila esponenti della chiesa uccisi dai repubblicani,
di cui cinquecento circa sono già stati beatificati, in gran parte da Papa Wojtyla.
Con la cerimonia attuale salgono quindi a circa mille i martiri della guerra civile spagnola.

Nell’altro articolo, l’intervista ad uno scrittore contemporaneo famoso, Javier Cercas,
vengono invece indicati in circa settemila i martiri per mano dei repubblicani spagnoli.

…..l’ideale dei repubblicani, nella cattolica Spagna, era di chiudere con la Chiesa una volta per tutte….
Sono parole del Cardinale Saraiva Martins, che ha presieduto il rito.

Cioè la Spagna, se avesse vinto la sinistra,
sarebbe arrivata alla rivoluzione illuministica, centocinquantanni dopo la Francia.

Eredità scomoda

Oggi a Roma verranno beatificati circa 500 (cinquecento) religiosi ammazzati dai comunisti e dagli anarchici (i repubblicani) spagnoli durante la guerra civile del 1936, vinta dal Generalissimo Franciscofranco.

Le cifre che io conosco, lette anni or sono sul Bollettino Salesiano, riguardano gli ammazzamenti di alcune migliaia di religiosi.
Non so in quale modo gli attuali 500 siano stati selezionati.
C’è spazio e tempo per beatificare anche tutti gli altri, oggi mancanti.

Invece il tempo per mandare a cagare il “comandante” della RAI, Petruccioli, è ampiamente scaduto.

Eccheccincastra Petruccioli con i martiri spagnoli ?
C’incastra con lo stile RAI attuale

Oggi il TG1 (non sto parlando del TG3, bollettino della sinistra) ci ha informati che i 500 nuovi beati sono stati ammazzati dagli oppositori di Franciscofranco.
Chiaro no? Gli oppositori.
E’ in bel titolo, neutrale, non qualificato di destra o sinistra. Non offende nessuno.
Chiamare la gente con il suo nome proprio, cioè comunisti e anarchici è brutale, politicamente sconveniente.

Considerato il livello di cultura storico/politica degli italiani under-70 di oggi,
mi fa immaginare quanta poca gente sappia chi erano gli oppositori del Generalissimo.

Il massacro di preti e suore perpetrato dalla sinistra spagnola dell’epoca è stata cosa notissima da sempre.
La Chiesa Cattolica non ha mai fatto clamore in passato sul sacrificio di questi suoi sacerdoti.

All’epoca di Franco la Chiesa ha evitato di sbandierare gli orrori dei repubblicani, probabilmente per non apparire schierata con il regime franchista.

Alla fine del franchismo, la transizione morbida verso la democrazia, transizione magistralmente preparata da Franco che ha fatto anche accettare Juan Carlos agli spagnoli (nonostante non fosse l’erede al trono), ha creato una situazione di pace sociale durata fino ai giorni nostri.
In questa atmosfera di unità nazionale, il rivangare il passato e riaprire le ferite rimarginate della guerra civile era inopportuno.
La Chiesa, per amore della pace sociale, ha evitato di mettere sotto i riflettori la dimensione del sacrificio sopportato per mano della sinistra.
Avrebbe voluto dire rovinare senza scopo la convivenza civile della Spagna.

Finalmente è arrivato lo Zapaterismo a rompere questa noiosa situazione.
Zapatero non ci sta a lasciare le cose come sono. Lui vuole lasciare un segno nella storia.
Magari una cagata per terra, piuttosto di niente.

Lui si è messo coscienziosamente a rivoltare tutte le tradizioni cristiane della Spagna.
Mi viene in mente anche gli onori nazionali conferiti alla Pasionaria
La Pasionaria, al secolo Dolores Ibarruri, guidava i repubblicani ad invadere i conventi di clausura e violentare le suore.
Alla sua recente dipartita, Zapatero l’ha glorificata a ricordo imperituro.

La Chiesa, ad un certo punto, ha deciso che fosse il momento di parlare. Cioè di far parlare i fatti.

Questo ha messo in crisi anche lo schieramento di sinistra italiano, infastidito da questa eredità ideologica,
Schieramento che ha però ha in mano la cabina di comando RAI.
Allora lo zapaterismo è entrato anche al posto di pilotaggio della RAI.

Finora si accontentavano di sparare merda quotidiana su Bush dal bollettino di famiglia TG3.
In questo caso Bush era fuori bersaglio.
(Fra qualche anno, poveretti, rimangono orfani di Bush !!!)

Eppoi, a parte il TG3, il linguaggio degli altri TG-RAI andava controllato

Gli uomini-topo ed il proletariato

Osteria dei moschetti
Parapunzi-punzi-pun
In Italia siamo stretti
Parapunzi-punzi-pun
Stenderemo lo stivale
Fino all’Africa Orientale
Daghela ben biondina
Daghela ben biondà

Era una canzoncina di moda presso i “Balilla” alla fine degli anni 30
Presuntuosa e supponente ma fino ad un certo punto.
L’Africa, quasi tutta, era in mano a francesi e inglesi
Questi quà indignati per le nostre pretese hanno estratto il cartellino rosso.
Sanzioni economiche all’Italia !!!
E siamo diventati amici di Hitler.

Porca miseria sono andato fuori tema !!!
Volevo dire che a quel tempo eravamo quaranta milioni ma “eravamo stretti” (ed era vero)
Adesso siamo sessanta milioni ma aspettiamo l’arrivo di 200mila lavoratori stranieri (lo dicono i ministri)
La nostra industria ne ha bisogno.
I nostri governanti (per ragioni umanitarie) offrono loro anche la ricongiunzione familiare
Potenzialmente sono quindi un milione.

Sicuramente l’Italia costruirà per loro una nuova metropoli da un milione di abitanti.
Per adesso offriamo loro solo il voto. E’ una cosa importante, per chi lo riceve, il voto.

Invece davanti al video si vedono cose diverse.
A Sesto e Cinisello (anche altrove ma io non vado lontano) li stanano come i topi.
Usano le ruspe per distruggere le tane dove sono andati a cacciarsi.

Sesto e Cinisello, “Acropoli” delle ex fabbriche, vestigia dell’epoca industriale.
I muri spettrali degli opifici diroccati, abbandonati e dimenticati dagli abitanti e dalle “autorità” locali.
Questo deserto è stato occupata dai disperati, sopravvissuti all’annegamento nel Mediterraneo.
Qui i disperati hanno scavato le loro tane dalle quali escono per mescolarsi con noi, con il nostro mondo opulento.
Ma danno fastidio a noi.
Vivono di espedienti più o meno leciti.
A molti da fastidio anche il vederli, il sentirli vicini.
Molti hanno sotto il naso una puzza non-oftalmica, una puzza-visiva.
La gente si lamenta. Ai politici non piace sentire le lamentele.
Allora arrivano le ruspe comunali e stanano i disperati, i topi-uomo della nostra epoca, che andranno a scavare le loro tane da un’altra parte.

Questa è la realtà, totalmente diversa dalle enunciazioni di solidarietà che i politici esprimono davanti al video.

Per qualche sindaco è diventato reato anche lavare i vetri delle auto, sempre a causa della puzza-visiva.
Si rischia la galera a fare il lavavetri.
E’ una forma di solidarietà verso il proletariato seduto in macchina

E’ anche un modo nuovo di usare le carceri; ma per quale ragione riempirle di assassini ???
Gli uomini –topo hanno più diritto ad un tetto di quanto ne abbiano i criminali !!!
Le recenti scarcerazioni che tanto scandalizzano i benpensanti vanno in quella direzione.

Alla fine è anche una forma di solidarietà verso il Darfur
Dopo tutti i danni provocati dai Balilla !!!

Rivoluzione scentifica del terzo millennio

S’è mai vista una cosa penosa come le attuali trattative sulle modifiche al sistema pensionistico.
Adesso quelli che non hanno il cervello marxista sono in crisi.
Si, siamo frustrati, soffriamo di un complesso d’inferiorità (ci sono dentro anch’io)
perché non arriviano a capire la nuova matematica sindacale di Seigennaio Epif detto Il Befano

Siamo di fronte ad una rivoluzione scientifica pari a quella proposta da Albert Einstein agli inizi del novecento.
Nessuno lo capiva, tant’è che gli hanno dato il Nobel con 25 anni di ritardo, ma senza capire cosa aveva fatto.

Il Befano viaggia nel futuro della scienza e noi poveri mediocri uomini di destra siamo intellettualmente emarginati.

Il conflitto matematico consiste in questo:
Il sistema pensionistico attuale è in equilibrio e consente di pagare una pensione dell’80% per cento rispetto all’ultimo stipendio.anche se la gente oggi va in pensione a 58 anni

Invece fra vent’anni pur andando presumibilmente in pensione a 65 anni, (o anche a 67 come hanno già deciso i tedeschi) i giovani d’oggi si dovranno accontentare del 40% dello stipendio. Se avranno sacrificato il TFR alla pensione allora potranno anche raggiungere il 50% dello stipendio.

Questo è un teorema che solo i sindacalisti, ex scaricatori di porto, laureati alla Bocconi e con un “master” alla Strunzeskureggh Institute possono capire.
Noi poveri berlusconiani ci abbiamo rinunciato.

Le cariatidi del tardo comunismo filo-nordcoreano (politici e sindacalisti) quando vengono messe alle strette tirano fuori la storia che bisogna stanare l’evasione fiscale per risolvere i problemi del Paese.

La tesi ha due difetti che sono due macigni.
Primo difetto: quello di essere capaci di stanare gli evasori. Nessuno dice come.

Secondo difetto: anche se, ottimisticamente, si riuscisse a far emergere una metà del sommerso (in parte prodotto dai giovani pensionati) questo potrebbe solo servire ad una maggior equità fiscale, cioè ad una diminuzione di quello che pagano …i paganti.

Non potrebbe invece servire ad aumentare gli introiti.
Non si può pensare di aumentare ulteriormente il prelievo fiscale in una Nazione dove già si paga il 50% del PIL
Siamo tra le nazioni al mondo con le tasse più alte.
Negli USA il livello di tassazione è del 28%

E’ chiaro che gran parte della sinistera ha capito benissimo come stanno le cose e sta cercando il modo di prendere le distanze da questi matematici della sciagura.
Il progetto del nuovo Partito Democratico è finalizzato a scaricare i mostriciattoli.

Nuovo partito senza più qualifiche di Sinistra nel simbolo.
Cioè, dichiarazione esplicita di fallimento della coalizione di governo attuale.
Cioè un nuovo schieramento di destra parallelo a quello attuale.

Si combatterà in una sola metà campo: quella di destra.
E’ anche possibile che venga riabilitato il Duce. Si possono notare delle avvisaglie in campo culturale.
Per Berlusconi bisognerà invece aspettare che muoia.

Sparare sulla Croce Rossa

Sparare sulla Croce Rossa
E’ angoscioso dover parlar male di questo Governo.
La sensazione è quella di sparare sulla Croce Rossa.
Uno che vuol bene alla gente, anche se è cattivo, cioè di destra, non ce la fa.

Oggi ho trovato una scappatoia.
Invece di criticare il Governo me la prendo con i cosiddetti sindacalisti.


I partiti facciano un passo indietro
Qualche giorno fa ho sentito Seigennaio Epifani ammonire i partiti “a fare un passo indietro” sulla questione dello “scalone pensionistico di Maroni”
(quello di Margaret Tatcher.allora cos’era ? La parete Nord del Cervino ?)

Si, secondo Seigennaio la questione non è di competenza dei partiti: è invece appannaggio esclusivo dei sindacati.

Devono comandare i sindacati
Allora qui mi appello alla sacra Costituzione, anche se non è nelle mie usanze.

Chi deve governare l’Italia ?
La devono governare quelli che sono stati votati dagli italiani oppure gli iscritti al sindacato ?

In più, siccome i pensionati sono a carico dello Stato, ed il bilancio dello Stato è di responsabilità dei ministri in carica, se andiamo in rosso di chi è poi la colpa ?
E’ colpa di Tomaso-Padoa-Sciopa o di Seigennaio ?

Seigennaio o Padoa-Sciopa responsabile ?
Dopo, nel caso sciagurato ma usuale di buco del bilancio,
Seigennaio Epifani va davanti al video a confessare (in stile sovietico) agli italiani ed all’Europa
che il “buco è colpa sua” ed a discolpare il povero Tommaso-Padoa-Sciopa ?
Ci và davvero a incolparsi ???

Oppure fa uno sciopero generale contro i ricchi svergognati ?
E poi, magari, anzi di sicuro, ripara il disastro facendo una “concertazione” con il Governo per aumentare le trattenute pensionistiche,
dal momento che i soldi ci sono ?

Le trattenute: sono solo il 33%
Tanto adesso le trattenute pensionistiche sono “solamente” il 33% del costo del lavoro
(servono a mantenere 16 milioni di pensionati)

Quei poveretti che lavorano non si accorgono che le trattenute sono cosi alte, perché da noi c’è la bella usanza di nascondere le cose scomode.
Sul bollettino dello stipendio si vede solo una parte delle trattenute.
Così i lavoratori sono più contenti.

Il resto lo paga direttamente il datore di lavoro, così impara a fare il padrone.!!!
Mi sembra giusto.
Grandissima stronzata italiana

Fare tanti poveri
I sindacati, in Italia, sono rimasti all’epoca del “Padrone delle Ferriere” (romanzo di fine ottocento).

Però loro hanno “buone intenzioni” e fanno la lotta al precariato

E difendono i lavoratori ma cercano di promuoverli presto a pensionati.
E’ un criterio di eguaglianza sociale: farli diventare tutti poveri:

Il principio è
i lavoratori impoverirli mediante le trattenute (per mantenere sempre più pensionati)
e i ..trapassati accidenti !!
no!!…
pardon!!
volevo dire i rottamati…
noo!!!…
volevo dire i pensionati…
ecco i pensionati.impoverirli con la pensione.

I poveri sono una ricchezza.

Anche per il sindacato

Italia paralitica

La riforma delle pensioni è stata varata da Lamberto Dini nel 1995 per eliminare le pensioni di anzianità e mandare tutti in pensione non prima del compimento dei 60 anni di età.
Diluita nel tempo, doveva arrivare a conclusione dopo 18 anni, nel 2013.
Concepita, in questo modo annacquato, dalla sinistra, per “non far male ai lavoratori”.
Un po’ di anni prima, in Inghilterra, la Prima Ministra Margaret Tatcher ha fatto la stessa cosa
Ma in un periodo di tempo un po’ più breve: 24(ventiquattro) ore.

L’ultimo governo Berlusconi ha parzialmente accelerato il processo di riforma per farlo concludere nel 2008.
Con cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto da Dini.
Il governo attuale, sulla questione, litiga con se stesso.
I ministri con la falce e martello sul cappello, continuano a “difendere i lavoratori” e frenano.
L’Europa però, dice, ripete ossessivamente che bisogna accelerare.
Lo sta dicendo da vent’anni.
Lo dice nei giorni dispari e lascia liberi i giorni pari per le risposte. Che non arrivano.
Bisogna considerare che i nostri “soci” europei ci hanno accettati nella Comunita Europea nonostante i debiti che avevamo (e che abbiamo tuttora) in cambio della promessa che avremmo ripianato i debiti.
Adesso quindi ci incalzano,
Noi, popolo di Santi, di Poeti, di Inventori di Navigatori e di Sciupafemmine facciamo orecchio da mercante.
Eccheccefrega a noantri !!!???

El prufesur Prodi è imbarazzato, non sa più che faccia fare.
Allora decide di fare la facia de palta (altrimenti col cacchio che io stavo qui a scrivere la mia patafiata)

Leggo sul Sole-24ore che lui per giustificare il ritardo dice:
…ma se questa riforma non è mai stata completata in 60 anni di storia repubblicana vuol dire che è una riforma complessa …
La giornalista, una certa Laura Di Pillo, non fa commenti. Poveretta, è sicuramente giovane e magari anche carina.

Allora parlo io.
Uè giovanotto, dico io al Professore,
adesso gli dai la colpa al Duce di avere inventato le pensioni di anzianità !!!???
Lui è morto ma io sono vivo.!!!
Le pensioni di anzianità sono la conquista degli anni di merda, gli anni 70.
Sono il parto anale dei sessantottini. Sono il frutto dell’egemonia marxista che abbiamo vissuto.

L’INFPS (Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale) mandava tutti in pensione a 60(sessanta) anni, e l’INPS (come si è chiamata dopo Piazzale Loreto) ha continuato ad applicare la stessa regola come minimo fino al 1960.
Lo dico per esperienza perché mio padre, ragazzo del 99, è andato in pensione a quell’età.
E non l’ho mai sentito parlare con i suoi colleghi della possibilità di andare prima.

Poi in seguito, non contenti delle cagate sessantottine, quelli di sinistra hanno sollevato un polverone vergognoso a difendere il parto anale quando, nel 1995, il primo governo Berlusconi ha tentato di imitare Margaret Tatcher e rimettere le cose a posto in fretta.
Ed i preti sono stati pilatescamente a guardare, tanto per dirle tutte le cose.

Concludo ripetendo un concetto che ho espresso non molto tempo fa, e che diventa sempre più vero:
l’Italia, per opera dei magistrati, ha perso l’ultimo tram quando nel 1995 ha mandato a casa Il primo governo Berlusconi

Ribadire il concetto

Ho detto varie volte che, secondo me, per l’Africa era molto meglio il colonialismo europeo rispetto alla situazione attuale.

Durante il colonialismo erano i popoli più emancipati che andavano in casa di quelli più arretrati.

E’ chiaro che ci andavano per i loro interessi ma intanto contribuivano a far fare un salto culturale alle popolazioni locali. Col tempo avrebbero fatto nascere anche l’industria.

Basti pensare a tutto quello che invece è successo in Africa dopo l’uscita (forzata) degli europei per capire quanto peggio è stato.
Massacri di ogni genere, dovuti a guerre tribali, guerre etniche, rivoluzioni pseudo-democratiche, carestie, epidemie, ecc, ecc.
Ora assistiamo all’esodo verso l’Europa dovuto a disperazione. Al tentativo estremo, disperato, di fuga per sopravvivenza.
Alla desertificazione umana dell’Africa, se non interviene un’altra colonizzazione (che è probabilmente in arrivo).

La storia del Sudafrica può essere l’esempio più chiaro per dimostrare quello che sostengo io.
In Sudafrica si è insediata a metà del 1600 una colonia di contadini olandesi, i Boeri.
La loro presenza ha fatto nascere l’industria mineraria dell’oro e dei diamanti.
In qualche modo ha creato una mentalità, una cultura industriale, pur mantenendo per secoli una separazione tra neri e bianchi.
Alla lunga questa separazione non è stata più accettata (i negri si sono emancipati) ed è nato il movimento politico di Nelson Mandela, eroe popolare che ha fatto conquistare ai negri la parità di diritti (ed il potere politico)
Mandela è diventato un eroe osannato in tutto il mondo, simbolo della giustizia sociale.

Concludo: senza i Boeri (i colonizzatori) sarebbero esistiti lo Stato Sudafrica, le miniere di oro e diamanti e l’eroe Mandela ?

Senza i Boeri, Mandela poteva essere un ottimo capo tribù o un famoso stregone di villaggio.
Con un poco più di concretezza andrebbero celebrati anche i Boeri.

Secondo una certa corrente di pensiero di origine marxista l’Africa attuale è mal ridotta a causa del colonialismo occidentale che ha depredato il Continente africano.
Quindi anche tutte le guerre terroristiche in atto contro l’Occidente sono derivate dal colonialismo, militare o politico o commerciale nei confronti dell’Africa.
Anche molti cattolici hanno sposato questa visione degli avvenimenti.
Si sono inconsciamente accodati a questa visione, creata e accreditata dalla massiccia propaganda marxista che ha dominato l’Europa nel secondo dopoguerra.

Durante la guerra fredda questa visione aveva un obiettivo politico anti-occidentale preciso: demonizzare il capitalismo.
Ora è una eredità culturale che si trascina per pigrizia mentale.
Può essere solo una visione di comodo.
Può servire a nascondere all’opinione pubblica le “omissioni di soccorso” all’Africa da parte dell’Europa di oggi.
Per i politici che manovrano i soldi dello Stato è più comodo (elettoralmente) spendere soldi per difendere la “nostra agricoltura” e sbarrare la porta ai prodotti africani.

Esiste qualche forza politica che sostiene la solidarietà concreta all’Africa ???

Una forza che predichi di detassare, a livello europeo, i prodotti alimentari africani e contestualmente di eliminare i cosiddetti aiuti all’agricoltura ???