sabato, maggio 30, 2009

800 crape per kmq

Noi, Italia,
siamo un transatlantico in mezzo al mare, strapieno di viaggiatori paganti, riluttante ad imbarcare i disperati che incontra in mare.
Ultimamente ci siamo messi a begare con Malta perché i disperati trovati in una certa zona di mare, secondo le leggi vigenti della marineria, erano di competenza Maltese.
E’ vero, quei disperati, teoricamente sono appannaggio di Malta.

Ma il principio si applica ai naufraghi, quelli autentici, non alle fughe in massa dall’Africa su zattere suicide.

A Malta non ci sarebbe neanche il posto per seppellirli, anche volendolo fare.

Da noi c’è un po’ più posto, ma non per le dimensioni africane.
Ottocento milioni di africani sono troppi per i sessanta milioni di italiani, e soprattutto per i 300 mila kmq del nostro transatlantico.

L’ Europa, nel suo insieme, dovrebbe dare una regolata all’afflusso, senza con questo pretendere di farli arrivare tutti.
Semplicemente distribuire equamente in tutte le 27 nazioni europee la quota accettabile.
Invece, nonostante che noi siamo riconosciuti come i più grandi casinisti dei 27 soci, l’Europa è piu svanverata di noi.

Prima di tutto l’Europa dovrebbe fare una politica di agevolazione alle importazioni di prodotti agricoli africani in modo da far vivere gli africani a casa loro.
Invece l’Europa fa tutto il contrario: tasse all’importazione dall’Africa e aiuti economici agli agricoltori europei per battere la concorrenza.
Alla faccia della conclamata solidarietà, che In Francia chiamano Libertè, Egalitè, Fraternitè, tut par me e gnent par te.
I francesi sono i fondatori della civiltà europea. Cosi dicono loro.
Le grandi nazioni d’Europa, non fanno niente per arginare l’esodo dall’Africa.

I nostri politici si accapigliano usando un sacco di termini inutili. D’altra parte è il loro sport, se non il loro compito.
I buonisti vogliono spalancare le porte e tirano in ballo la xenofobia dagli avversari, cioè quella dei leghisti ottusi.
Poi, gli storiografi ricordano che anche noi emigravamo, andavamo in America, in Australia.
Questi qui hanno la vista lunga solo per guardare indietro. Magari hanno figli e nipoti ma dimenticano di guardare avanti.
Noi non siamo l’America e l’Australia, pianeti da colonizzare.

Quasi nessuno mette il dito nella piaga tutta italiana: comparati a tutti gli altri partner europei noi siamo in troppi rispetto al nostro territorio. Siamo troppo fitti.
E lo si nota quando bisogna fare qualcosa di necessario e non c’è un posto che vada bene.
Non c’è posto perché dappertutto c’è gente da infastidire. Non ci sono più spazi vuoti.

Se guardiamo alle statistiche in modo burocratico, cioè ottuso, la nostra densità di persone per Km quadrato somiglia a quella degli altri: In Italia sono 190 persone per kmq.
In Francia sono 109, in Germania 231, in Inghilterra 243, in Spagna 81.
Cosa vuoi che sia. Sono numeri che non spaventano.

Se invece guardiamo attentamente al nostro territorio pieno di montagne, e le statistiche dicono che
abbiamo solo il 23% di pianura, allora si capisce perché siamo pigiati.
Ricalcolata in questo modo la nostra densità abitativa reale arriva a oltre 800 persone a kmq.
E allora si capiscono un po’ meglio i nostri problemi.
Sfortunatamente gli immigrati non vanno a riempire i vuoti delle nostre valli, a dissodare le colline sugli Appennini, ecc.
No, vengono nella pianura padana a vivere come possono, facendo un po’ di tutto.

Con l’andazzo attuale di immigrati dall’Africa e dal mondo ex-comunista la città di Milano diventerà come Città del Messico. Una megalopoli invivibile.
Cambieranno i confini della città di Milano
A ovest ci sarà un quartiere, che per ragioni storiche si chiamerà Torino, mentre a est la metropolitana ad alta velocità avrà il capolinea a Verona.
Si andrà a pescare nel Po, solo se resisteranno le riserve d’acqua pedemontane della periferia nord, cioè i grandi Laghi.

I miei non sono ragionamenti da visionario.
La Brianza è già tutta cementificata e asfaltata. Quando piove un po’ di più l’acqua scende su Milano a 100 km/ora allagando Viale Zara in zona Niguarda, nonostante grandi lavori di idraulica siano stati realizzati a partire dagli anni sessanta (scolmatore del Seveso).

La nebbia è gia sparita da tempo per merito degli impianti di riscaldamento condominiali, che producono milioni di tonnellate di CO2, che però non resta in Regione. Va all’ammasso nel condominio Terra.

Le massime autorità dei Comuni di Milano e Torino hanno già avviato l’integrazione nel campo dei trasporti, dell’energia e dell’Università.
Bergamo è già un quartiere di Milano (chiedo scusa a quelli dell’Atalanta)
Ospita uno dei tre aeroporti di Milano, Orio al Serio, ed è raggiungibile da Sesto e Cinisello in quindici minuti, a 120 Km/ora su otto corsie autostradali. (Per andare a Porta Ticinese ci vuole mezzora).

L’autostrada Pedemontana di prossima costruzione è il raddoppio della A4 nell’area della megalopoli Milano.
E l’effetto dell’espansione urbanistica in direzione est-ovest di cui sto parlando.
La cementificazione segue l’orientamento dettato dalla Valle Padana.

Se qualcosa non aiuta gli africani a vivere in Africa noi siamo fatti.
Questo qualcosa può essere la Cina, che trasferisce industrie e maestranze appropriate in Africa.
Io faccio più che mai il tifo per i cinesi, in aiuto degli africani

Per il momento, la dove c’erano i colonialisti italiani, arrivati alla conquista con le loro atrocità, ma destinati a tenere in ordine le loro proprietà una volta acquisite, adesso comandano i pirati. Sono tornati i pirati.
La storia umana ha fatto retromarcia.
Arrischiamo di rimpiangere (noi con inglesi e francesi) i nostri generali di allora, Graziani e Badoglio.

Se si continua cosi succederà qualcosa anche da noi.
Gli esperimenti sugli animali dicono che quando questi sono obbligati a stare in spazi troppo stretti cominciano ad ammazzarsi tra loro.
La natura ricrea in qualche modo l’equilibrio.

Carissimi saluti a tutti da
Franciscofranco

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Franco,

ancora con gli immigrati! Cerca di enumerare tutti i vantaggi di accoglierli; te ne suggerisco qualcuno su cui lavorare:

- Come ricordava già Prodi, il loro ingresso in Italia evita il calo della popolazione non solo per il loro numero ma anche perché fanno più figli delle italiane troppo impegnate a mantenere il posto di lavoro! In altre parole possiamo avere “la botte piena e la moglie …impiegata”.

- Il loro sopraggiungere distoglie l’attenzione dall’emigrazione verso il nord dei meridionali che cominciano ad essere considerati più italiani di qualche anno fa: ad esempio, solo pochi adesso mi danno del “terrone” mentre quando raggiunsi la GTE non mi volevano dare un appartamento in fitto appena scoprivano il mio accento non toscano.

Fammi sapere se ti servono ulteriori spunti ma non penso: la tua fervida fantasia saprà rimpolpare il tutto.

Ciao, Lucio

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Franco mio caro,
mi inserisco nel dibattito raccontando la mia esperienza nel " civile " Trentino.
Proprio sabato scorso ho partecipato ad un pic-nic per far passare alcune ore spensierate
alle giovani extracomunitarie, quasi tutte ragazze madri o abbandonate non si sa da chi e dove
e ai loro bambini.

Provincia e parrocchie varie spendono milioni di euro per ristrutturare alloggi, arredare, dare accoglienza con personale
qualificato e quindi pagato più l'aiuto di volontarie che da decenni prima si occupavano all'interno dell'Opera Famiglia Materna
delle nostre ragazze madri o mamme in difficoltà con rispettivi bimbi, ora, in aggiunta, fanno da vice madre nei casi più disperati e disparati delle straniere.
Una mia considerazione: gli unici che durante la giornata sembravano integrarsi nel gruppo eterogeneo erano i bambini.
Seconda considerazione: dove troveranno mai alloggi così belli quando, finito il periodo di qualche anno considerato di emergenza, dovranno cercarsi da sole una soluzione?
Terza considerazione: le giovani famiglie complete di mamma, papà e bimbi, erano completamente assenti. Eppure ci sono ed erano state invitate. Sono forse gli uomini a rifiutare la compagnia di queste giovani non in "regola", anche loro discriminano?
Questa la mia recente esperienza.

Invece di parlarmi di extracomunitari, perchè non mi racconti per quale motivo il tuo orto a Foxi langue solitario?
Baci da noi tutti.
Stefania

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rispondo a Stefania

evviva i bambini che si integrano senza problemi. quanto all'assenza dei padri, non ne ho mai visti molti ai colloqui con gli insegnanti e forse i più presenti erano proprio gli stranieri, magari perchè le madri parlavano poco italiano, però c'erano.
sui lavori in pianura: certo se ci sono giustamente li prendono, però da alcuni anni, se cammini nelle montagne bergamasche incontri solo pastori extra-comunitari e al di là della poesia, quello del pastore è proprio un lavoro duro.
adesso poi che certi amici trentini, ci hanno anche mandato un so....................
ciao
Anna Brunialti
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Carissimi

Mi inondate di problemi extra-comunitari-plus-terruncielli
Non so più da che parte rigirarmi.
Se verranno a sapere che nel tri-dentino li trattano così bene gli afrikans invaderanno anche le valli oltre che la Padania.
Bisogna dirlo anche ai terruncielli che dormono all’umido !!!
Se c’è qualcuno che lavora come un negro sono …i boveri negri …e lo sappiamo. I disperati sono sempre quelli che sgobbano di più.
Pastori a parte, le strade, in pianura e in montagna, le asfaltano loro, gli afrikans.
Il problema è che il lavoro lo trovano al 90% in pianura.
Quando in Italia eravamo 30 milioni c’erano 6.000 residenti in Vallarsa che lavoravano come negri sui terrazzamenti.
Granoturco e vigna.
Adesso che siamo 60 milioni, in Vallarsa vivono in 1.200 e sono pensionati.
I terrazzamenti …prendono il sole.
Da parte mia, oltre a un terrunciello alto 2 metri, di nome Lucio, ho conosciuto diversi senegalesi.
Si è creata una colonia fuori dal super-markèt che frequento.
Stanno fuori dall’ingresso a vendere accendini e pistulad di svariato genere.
Io non compro niente ma offro loro sempre qualche moneta.
Loro stanno li qualche anno e poi cambiano. Spariscono e il posto lo prende un altro, sempre senegalese.
E con i senegalesi, man mano che arrivano, cerco di aumentare l’integrazione culturale italo-afrikans facendoli diventare interisti.
Al primo incontro li interrogo prima di dare loro la moneta.
Sei del Milan o dell’Inter ???
…a si, si, milan, inter, buono buono, tutti bello, … ha! ha! io mi piace !!!
…Tutti bello un’accidente !!!
… Mi devi dire quale preferisci, inter o milan ???
… a si si… milaninter, tanti gol, tanti tanti bello ….loro vincere..io sempre vedere !!!
….Preferisci il Milan ???
….si..aaa ??.. si.. milan bello, bello !!!
…..Allora niente Soldi !!!
….??????????...........
…..Dai, …dai prendi un euro, …ma se non tieni all’Inter niente soldi !!!
…..Bello inter, bello, bello …Ronaldo, Martins, Balottelli, bello bello inter !!!!
Poi a un ingresso dalla parte opposta del shopping center c’è il Negus.
Un vecchio negro ossuto che non va mai via. Avrà almeno 10 anni di anzianità di servizio.
Lui mette in terra un tappetino pieno di articoli vari, borselli, cappellini, portafogli, marsupio, pistulad del Giacomo, ecc.
Poi lui va dentro nel super-markèt e attraverso i vetri tiene d’occhio la sua vetrina.
Esce quando vede un potenziale cliente avvicinarsi tappeto volante dei pistulad.
Io ho comprato tante cosette da lui, tutte rigorosamente firmate da cinesi autentici.
Il Negus fa parte integrante del super-markèt.
Penso che alla fine gli daranno la pensione.
Un giorno c’era in zona una squadra di vigili urbani, alteri, capitanati con il giusto sussiego da un Ufficiale in uniforme..
Ho visto che la squadra ha fatto sgombrare il Negus, insieme al suo tappetino.
Ero preoccupato per lui.
Il giorno dopo l’ho trovato ancora li, col suo negozio da marciapiede, e mi sono sentito meglio.
Ho allora interrogato il Negus.
Ma ieri cosa è successo ??? Ti hanno sequestrato la roba ???
No no !!! Niente niente. Tutti bene, tutti bene !!!
E’ chiaro.
Una squadra di Vigili Urbani con un Comandante in uniforme non può tollerare il commercio illecito !!!
Ognuno si guadagna lo stipendio a modo suo,
vigili urbani,
ufficiali in uniforme
e regnanti africani.
Meglio di così !!!
Muchissimo besitos a todo el mundo !!!
Franciscofranco