domenica, febbraio 24, 2008

Carte rimescolate

Non si capisce più niente.
I nostri politici hanno fatto su un polverone che fa perdere l’orientamento.
Il quadro che avevamo davanti è tutto rimescolato.
Ma non bisogna confondersi: è solo fumo. Dentro al fumo è tutto come prima.
I pescatori di voti hanno cambiato la scenografia per scopi strategici.
Il problema di base è che il sistema in uso, voglio dire il quadro costituzionale attuale, non funziona, e, da sempre, ha funzionato male.
Inutile cincischiare attorno alla legge elettorale. Non è che con quella precedente si andasse meglio.
Glièttutto da rifare, diceva Gino Bartali, quando non vinceva. Adesso dovrebbero dirlo gli italiani.
Quello che manca da noi è un “eroe nazionale” al quale affidare il compito di riscrivere la Costituzione.
Manca l’eroe nazionale
I francesi hanno avuto il Generale De Gaulle, che scappato in Inghilterra dopo l’arrivo dei tedeschi a Parigi, ha potuto ripresentarsi ai francesi 4 anni dopo come vincitore. Negli anni in cui era alla corte di Rè Giorgio lo facevano parlare a Radio Londra, e lui teneva al caldo l’orgoglio dei francesi.
Poi gli americani sono arrivati con i carri armati a Parigi. Allora lui, avvisato in tempo, è arrivato subito in aereo dall’Inghilterra e i carristi yankee lo hanno lasciato sfilare in testa al corteo sotto l’Arco di trionfo, al suono della Marsigliese.
Questo ha rincuorato maledettamente i francesi, che si sono subito sentiti vincitori della guerra.
Non sembra ma vuol dire molto.
Siamo orfani
Da noi niente “eroi nazionali”. Rè Vittorio Emanuele, terzo e ultimo, è scappato a Brindisi l’8 settembre del 1943 e gli Americani quando lo hanno visto lo hanno obbligato a dichiarare guerra alla Germania.
Lui poveretto, così piccolo e vecchio com’era, prima ha brontolato un po’ e poi ha detto “si” sottovoce.
Si vergognava maledettamente.
Ma i generali a stelle e strisce lo hanno sentito ugualmente e ne hanno tenuto conto.
Infatti il suo gesto è servito a far liberare gloriosamente Milano e Torino dai partigiani,
ma solamente il giorno dopo la partenza dei tedeschi, ed il giorno prima che arrivassero gli americani.
Sincronismo perfetto.
Polverone strategico
Tornando adesso a noi, c’è un polverone che sembrerebbe una rivoluzione, e invece è tutto come prima.
E’ un polverone Costituzionale. Ogni botte da il vino che ha.
I giochi li ha aperti il Walterone belloccio, e non poteva farne a meno con la situazione che si è ritrovato.
Una volta andata a remengo la grande alleanza antiberlusconiana del Prufesur, il ripresentarsi con gli stessi simboli e arnesi, cioè falci e martelli arrugginiti, rose, crisantemi e bandiere rosse, sarebbe stato un suicidio politico.
A sinistra cambia tutto
Allora il Walterone ha scaricato tutti i mostriciattoli e ha detto : vado da solo.
Certo; dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
E’ partito verso il centro a caccia dei voti che mancano. Cosa doveva fare ??? Ha fatto bene.
Non poteva mica tirarsi dietro quella compagnia li.
I proletari, rimasti soli, hanno buttato a mare tutte le figurine del marxismo-leninismo
e sono andati al riparo di un poetico arcobaleno.
Poi si sono messi timidamente a parlar male del Walterone. Bisogna pur pensare al domani.
Nessuno ha più neanche il coraggio di sparare sulla patetica Crocerossa proletaria.
La destra contrattacca
Il Berlusca, vista la situazione, ha pensato di andare in contropiede ed ha tirato Fini dentro la sua squadra.
Al Gianfranco conviene perché si assicura la successione quando Berlusca si ritirerà dal teatrino..
Bossi viaggia da solo ma senza parlar male del Cavaliere. L’amicizia è dichiarata.
Casini invece che sogna da tempo di spigolare tutti i voti ex DC dispersi nei vari partiti,
si è staccato dal tandem Berlusca-Fini e spigola da solo. Ma al mulino a macinare non ci andrà da solo.
E dopo cosa faranno le squadre???
Ma tutti questi naviganti solitari cosa possono fare da soli ??? Niente. Un bel niente e basta.
Tutte le manovre di cui sopra hanno lo scopo di rastrellare voti ovunque, ma specialmente al centro che è il luogo del voto più flessibile.
Rastrellare e spigolare dovunque senza pero disperdere i voti di quelli che non si schiodano dagli affetti giovanili.
Ad elezioni fatte si riuniranno ancora tutti presso i due capi carismatici Walterone e Silvio.
E bisogna dire che è meglio cosi, altrimenti dove si va a sbattere ???
Come si vede non cambia niente.
Bisogna solo aspettare che il polverone si depositi. Tutti torneranno nelle squadre di appartenenza.
La marcia degli zoppi
Ognuno faccia il tifo per chi gli pare.
Purtroppo però è sempre più evidente che l’Italia perde colpi in Europa e nel mondo.
Zoppica sempre più penosamente con in groppa il suo Everest di debito pubblico ed i suoi venti milioni di pensionati.
Besos y mucho carino
Da Franciscofranco