mercoledì, dicembre 02, 2009

Il non parlamento

Il parlamento italiano, con la Costituzione che abbiamo, serve solo a rallentare la vita del Paese.
Di conseguenza il governo escogita tutti i modi per saltarlo.
E’ inutile recriminare sulle quisquillie. Anche cambiare la legge elettorale lascia il tempo che trova.
Deputati e senatori sono schiavi delle due coalizioni di Governo e di Opposizione, in qualunque modo siano arrivati in parlamento.
In sostanza il problema è che ogni volta che si vota entra in gioco il destino del Governo.

Se il Governo va sotto parte subito la discussione se questa maggioranza ha il diritto di governare oppure no.
L’opposizione (dal 1946 a oggi) comincia subito a chiedere le dimissioni del Governo. E’ un diritto che gli da la Costituzione.
Questo aspetto rappresenta una interferenza continua di impedimento alla libertà di voto dei deputati e senatori.
Ogni volta, oltre all’argomento per cui si vota (che dovrebbe essere l’unico argomento) c’è in ballo la sopravvivenza del Governo.

E questo secondo aspetto prende il sopravvento sulla questione di cui si stà votando.
Nessuno può tradire la sua coalizione, a meno che sia un suicida politico e non glie ne importi più niente di stare in parlamento, cosa molto rara.

Allora cosa dobbiamo fare ???

Dobbiamo passare ad una Costituzione del tipo americano.
Negli USA il Presidente, che è anche Primo Ministro, viene eletto ogni quattro anni direttamente dal popolo.
Il Parlamento non ha diritto a cacciarlo via.
Nel mezzo di ogni quadriennio, sfasati di due anni rispetto al Presidente, gli elettori eleggono i deputati.
La composizione del Parlamento può anche risultare di segno politico contrario al Presidente, vale a dire può bocciare qualsiasi legge venga messa ai voti, ma il Presidente rimane dov’è.

In queste condizioni deputati e senatori hanno la vera libertà di voto. Si vota semplicemente per la legge in questione.
La Costituzione attuale, scritta nel 1946 da persone perseguitate dal fascismo, pensava solo ad evitare un ritorno del fascismo.
La velocità di decisione non era una virtù. Faceva solo paura. Ma era un’altra Italia. Si andava piedi oppure a velocità degli animali da tiro.
La Vespa e la Lambretta le hanno progettate quell’anno. La Topolino ghe l’aveven i sciuri, e la Balila ghe l’aveven i sciuras.
Il telefono non c’era ne in casa mia ne in casa tua. Nel mio cortile c’era uno che aveva la radio. Quelli che potevano andavano in vacanze in Brianza con i treni della Nord, ed arrivati là prendevano la purga perché avevano cambiato aria.

Oggi siamo nell’epoca dell’aviazione, della TV, di internet, del cellulare, del telelavoro. Purtroppo anche in Cina, India, ecc.
La tempestività nel prendere decisioni è divenuta fondamentale.
C’è da sperare che l’insieme dei nostri politici si svegli e decida di cambiare radicalmente la Costituzione.
I francesi, da cui l’avevamo copiata, l’hanno cambiata verso la fine degli anni cinquanta. Perché stavano andando a rotoli.
Hanno rischiato la guerra civile.
Hanno dato carta bianca per un anno a De Gaulle che ha provveduto al caso. Quella francese di oggi è una Costituzione che somiglia a quella americana.
Vedere i nostri parlamentari in TV quando fanno le dichiarazioni di voto in Parlamento è deprimente.

Il lavoro legislativo avviene per forza di cose nelle Commissioni Parlamentari dove siedono solo gli specialisti del settore specifico. E’ l’unico lavoro concreto del Parlamento.
Le proposte di voto, una volta approvate in Commissione, passano poi all’Aula per essere votate. Il loro destino è già segnato: passano solo se lo vuole la maggioranza.
L’opposizione lo sa, ma ha diritto alle dichiarazioni di voto e sempre le utilizza, consumando più tempo che può per rallentare l’azione di governo.
Inoltre, data la presenza della TV, il relatore trasforma la dichiarazione di voto in un comizio elettorale.
Quindi davanti al video vediamo riuniti i compagni di partito del relatore, attenti e pronti ad applaudire, mentre tutti gli altri in ordine sparso, fuori dai loro seggi a chiacchierare o leggere giornali. E’ una cosa penosa.

Io non farei più entrare le telecamere alla Camera ed al Senato.
Saluti carissimi da Franco

lunedì, novembre 09, 2009

Striscia la malizia nucleare

Dobbiamo discutere di problemi scientifici aperti da Greggio e Jachetti.

Un paio di sere fa hanno parlato in modo approfondito di energia nucleare.

Mica micio-micio-bau-bau nèèè !!!! Roba grossa !!!!

Un inviato speciale di “striscia” ha intervistato qualche “addetto al mestiere” del nucleare che ha fatto propaganda a favore dei Reattori di IV Generazione invitando il Governo a finanziare lo sviluppo di questi ultimi invece dei vecchi reattori di III Generazione sporchi brutti e cattivi, ma soprattutto vecchi.

Giusto perbacco !!!! Bisogna educare il popolo in queste cose complicate !!!!

L’esperto ha detto solamente che i reattori di Quarta Generazione sono più sicuri di quelli di Terza generazione..

Gli concedo il fatto che raccontare tutto il resto era molto più lungo e difficile.

E’ comunque discutibile dire che quelli nuovi, mai usati, saranno più sicuri di quelli usati per plurimi decenni senza incidenti, specialmente se questi ultimi sono in numero di cinquecento, sparsi in tutto il mondo.

Facendo il processo alle intenzioni dico che è stata nominata la questione non determinante ma che più interessa e colpisce la pubblica opinione, cioè la sicurezza.

Lo scopo è propagandistico e sfrutta la fobia italiana nata da Chernobyl. E’ sicuramente una “strisciata” dietro le quale ci sono interessi.

Chi ci sarà dietro questi interessi ???

Allora cominciamo a spiegare un poco cosa sono la terza e la quarta generazione.

Reattori di terza generazione

I Reattori di Terza Generazione sono gli unici attualmente esistenti a livello mondiale. Sia quelli in servizio che quelli in allestimento.

Cioè circa cinquecento macchine in tutto il mondo.

Evidentemente questi reattori appartengono tutti al vecchio mondo, anche se alcuni sono ancora in mano alla “levatrice”.

Cioè, il mondo, appena nato, è diventato vecchio.

Però quelli nuovi non esistono ancora. In altre parole i reattori sono diventati nonni, ma figli e nipoti non sono ancora nati.

Comunque questa terza generazione di nonni non ha mai avuto incidenti. Quello di Chernobyl apparteneva ad un altro universo, morto e sepolto.

Esperienze della quarta generazione

Il nuovo mondo nucleare, quello di Quarta Generazione, è allo studio di fattibilità.

La quarta generazione (futura), rispetto alla terza, avrebbe un grosso vantaggio: quello di riutilizzare in continuazione gli scarti.

Quindi niente o pochissime scorie, e combustibile pressoché infinito.

Sono reattori definiti autofertilizzanti

E’ una speranza, per ora solo una grande speranza.

C’è stato molti anni fa un progetto sperimentale di quarta generazione fatto dalla Francia e finanziato anche da Italia e Germania.

Si chiamava progetto Superphoenix.

E’ stato chiuso nel 1998 senza aver prodotto alcun progetto realizzabile. Ci hanno rinunciato.

Superphoenix ha solo indotto ad iniziare altri studi puntando su macchine più piccole.

Non conosco il quadro degli attuali partecipanti/finanziatori.

Le previsioni in termini di tempo parlano di 20-30 anni per arrivare ad un progetto fattibile industrialmente.

Sempre che si arrivi alla fattibilità. Non si dimentichi che siamo sempre nel campo della ricerca.

Cosa fare in Italia ???

Non è certamente il caso di rinunciare a partecipare a queste nuove esperienze.

Ma non è neanche il caso di scommetterci sopra abbandonando tutto il concreto esistente, mentre il resto del mondo lo adotta.

Una Nazione, l’Italia, che si è fermata e ha perso il treno del nucleare, adesso dovrebbe star ferma ed aspettare ancora come dicono a Striscia ???

E intanto continuare a finanziare la costruzione di centrali di terza generazione all’estero, come stiamo facendo adesso, senza fare niente in Italia ???

Rimanere cioè in balia degli altri a tempo indeterminato ???

A me sembrerebbe più pragmatico e saggio tenere i piedi in due scarpe, vale a dire partecipare alla ricerca sulla quarta Generazione

ma iniziare intanto ad installare centrali di tipo attuale visto che siamo già in grave ritardo.

In buona sostanza metterci alla pari degli altri senza peraltro rinunciare al futuro.

Gli amanti della energia solare ed eolica non si illudano. Queste fonti possono servire a risparmiare energia costosa ma non possono sostituire

Idraulica+Termica+Nucleare che garantiscono a tempo pieno la fornitura a tutta la nazione.

Solare ed eolico sono fonti intermittenti

Fine dei discorsi tecnico/pseudoscientifici.

Striscia-la malizia mi fa invece venire sospetti sulle intenzioni del Governo circa il programma nucleare.

Non è che per tragica mancanza di soldi anche il Governo abbia cambiato idea rispetto al programma nucleare annunciato ???

Non può darsi che le intenzioni superassero la disponibilità finanziaria ???

Potrebbe dire (il Governo) ma-chi-melo-fa-fare di dover fare la guerra contro tutti i rompiscatole sognatori anti-nuc e nel contempo anche i salti mortali per trovare i soldi che non ci sono ???

Non sarebbe allora più comodo andare dietro l’onda e togliere argomenti a tutti i pappagalli anti-nuc vivendo più rilassati con il bilancio ???

Mi pare che Craxi, a suo tempo, abbia ragionato così davanti all’umore cacasotto degli italiani dopo Chernobyl.

Gli italiani non vogliono il nucleare ??? Noi li accontentiamo, stiano pure senza. I soldi, se ci sono, li usiamo in altro modo.

A parziale riabilitazione di Craxi rispetto a tangentopoli bisogna dire che la montagna di debiti, che tuttora abbiamo, era stata creata prima di lui,

da sessantottini e governi compiacenti, incluso a pieno titolo il duo Berlinguer-Moro del governo di Unità Nazionale.

Affettuosi saluti a tutti gli amici

sabato, maggio 30, 2009

800 crape per kmq

Noi, Italia,
siamo un transatlantico in mezzo al mare, strapieno di viaggiatori paganti, riluttante ad imbarcare i disperati che incontra in mare.
Ultimamente ci siamo messi a begare con Malta perché i disperati trovati in una certa zona di mare, secondo le leggi vigenti della marineria, erano di competenza Maltese.
E’ vero, quei disperati, teoricamente sono appannaggio di Malta.

Ma il principio si applica ai naufraghi, quelli autentici, non alle fughe in massa dall’Africa su zattere suicide.

A Malta non ci sarebbe neanche il posto per seppellirli, anche volendolo fare.

Da noi c’è un po’ più posto, ma non per le dimensioni africane.
Ottocento milioni di africani sono troppi per i sessanta milioni di italiani, e soprattutto per i 300 mila kmq del nostro transatlantico.

L’ Europa, nel suo insieme, dovrebbe dare una regolata all’afflusso, senza con questo pretendere di farli arrivare tutti.
Semplicemente distribuire equamente in tutte le 27 nazioni europee la quota accettabile.
Invece, nonostante che noi siamo riconosciuti come i più grandi casinisti dei 27 soci, l’Europa è piu svanverata di noi.

Prima di tutto l’Europa dovrebbe fare una politica di agevolazione alle importazioni di prodotti agricoli africani in modo da far vivere gli africani a casa loro.
Invece l’Europa fa tutto il contrario: tasse all’importazione dall’Africa e aiuti economici agli agricoltori europei per battere la concorrenza.
Alla faccia della conclamata solidarietà, che In Francia chiamano Libertè, Egalitè, Fraternitè, tut par me e gnent par te.
I francesi sono i fondatori della civiltà europea. Cosi dicono loro.
Le grandi nazioni d’Europa, non fanno niente per arginare l’esodo dall’Africa.

I nostri politici si accapigliano usando un sacco di termini inutili. D’altra parte è il loro sport, se non il loro compito.
I buonisti vogliono spalancare le porte e tirano in ballo la xenofobia dagli avversari, cioè quella dei leghisti ottusi.
Poi, gli storiografi ricordano che anche noi emigravamo, andavamo in America, in Australia.
Questi qui hanno la vista lunga solo per guardare indietro. Magari hanno figli e nipoti ma dimenticano di guardare avanti.
Noi non siamo l’America e l’Australia, pianeti da colonizzare.

Quasi nessuno mette il dito nella piaga tutta italiana: comparati a tutti gli altri partner europei noi siamo in troppi rispetto al nostro territorio. Siamo troppo fitti.
E lo si nota quando bisogna fare qualcosa di necessario e non c’è un posto che vada bene.
Non c’è posto perché dappertutto c’è gente da infastidire. Non ci sono più spazi vuoti.

Se guardiamo alle statistiche in modo burocratico, cioè ottuso, la nostra densità di persone per Km quadrato somiglia a quella degli altri: In Italia sono 190 persone per kmq.
In Francia sono 109, in Germania 231, in Inghilterra 243, in Spagna 81.
Cosa vuoi che sia. Sono numeri che non spaventano.

Se invece guardiamo attentamente al nostro territorio pieno di montagne, e le statistiche dicono che
abbiamo solo il 23% di pianura, allora si capisce perché siamo pigiati.
Ricalcolata in questo modo la nostra densità abitativa reale arriva a oltre 800 persone a kmq.
E allora si capiscono un po’ meglio i nostri problemi.
Sfortunatamente gli immigrati non vanno a riempire i vuoti delle nostre valli, a dissodare le colline sugli Appennini, ecc.
No, vengono nella pianura padana a vivere come possono, facendo un po’ di tutto.

Con l’andazzo attuale di immigrati dall’Africa e dal mondo ex-comunista la città di Milano diventerà come Città del Messico. Una megalopoli invivibile.
Cambieranno i confini della città di Milano
A ovest ci sarà un quartiere, che per ragioni storiche si chiamerà Torino, mentre a est la metropolitana ad alta velocità avrà il capolinea a Verona.
Si andrà a pescare nel Po, solo se resisteranno le riserve d’acqua pedemontane della periferia nord, cioè i grandi Laghi.

I miei non sono ragionamenti da visionario.
La Brianza è già tutta cementificata e asfaltata. Quando piove un po’ di più l’acqua scende su Milano a 100 km/ora allagando Viale Zara in zona Niguarda, nonostante grandi lavori di idraulica siano stati realizzati a partire dagli anni sessanta (scolmatore del Seveso).

La nebbia è gia sparita da tempo per merito degli impianti di riscaldamento condominiali, che producono milioni di tonnellate di CO2, che però non resta in Regione. Va all’ammasso nel condominio Terra.

Le massime autorità dei Comuni di Milano e Torino hanno già avviato l’integrazione nel campo dei trasporti, dell’energia e dell’Università.
Bergamo è già un quartiere di Milano (chiedo scusa a quelli dell’Atalanta)
Ospita uno dei tre aeroporti di Milano, Orio al Serio, ed è raggiungibile da Sesto e Cinisello in quindici minuti, a 120 Km/ora su otto corsie autostradali. (Per andare a Porta Ticinese ci vuole mezzora).

L’autostrada Pedemontana di prossima costruzione è il raddoppio della A4 nell’area della megalopoli Milano.
E l’effetto dell’espansione urbanistica in direzione est-ovest di cui sto parlando.
La cementificazione segue l’orientamento dettato dalla Valle Padana.

Se qualcosa non aiuta gli africani a vivere in Africa noi siamo fatti.
Questo qualcosa può essere la Cina, che trasferisce industrie e maestranze appropriate in Africa.
Io faccio più che mai il tifo per i cinesi, in aiuto degli africani

Per il momento, la dove c’erano i colonialisti italiani, arrivati alla conquista con le loro atrocità, ma destinati a tenere in ordine le loro proprietà una volta acquisite, adesso comandano i pirati. Sono tornati i pirati.
La storia umana ha fatto retromarcia.
Arrischiamo di rimpiangere (noi con inglesi e francesi) i nostri generali di allora, Graziani e Badoglio.

Se si continua cosi succederà qualcosa anche da noi.
Gli esperimenti sugli animali dicono che quando questi sono obbligati a stare in spazi troppo stretti cominciano ad ammazzarsi tra loro.
La natura ricrea in qualche modo l’equilibrio.

Carissimi saluti a tutti da
Franciscofranco

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Franco,

ancora con gli immigrati! Cerca di enumerare tutti i vantaggi di accoglierli; te ne suggerisco qualcuno su cui lavorare:

- Come ricordava già Prodi, il loro ingresso in Italia evita il calo della popolazione non solo per il loro numero ma anche perché fanno più figli delle italiane troppo impegnate a mantenere il posto di lavoro! In altre parole possiamo avere “la botte piena e la moglie …impiegata”.

- Il loro sopraggiungere distoglie l’attenzione dall’emigrazione verso il nord dei meridionali che cominciano ad essere considerati più italiani di qualche anno fa: ad esempio, solo pochi adesso mi danno del “terrone” mentre quando raggiunsi la GTE non mi volevano dare un appartamento in fitto appena scoprivano il mio accento non toscano.

Fammi sapere se ti servono ulteriori spunti ma non penso: la tua fervida fantasia saprà rimpolpare il tutto.

Ciao, Lucio

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Franco mio caro,
mi inserisco nel dibattito raccontando la mia esperienza nel " civile " Trentino.
Proprio sabato scorso ho partecipato ad un pic-nic per far passare alcune ore spensierate
alle giovani extracomunitarie, quasi tutte ragazze madri o abbandonate non si sa da chi e dove
e ai loro bambini.

Provincia e parrocchie varie spendono milioni di euro per ristrutturare alloggi, arredare, dare accoglienza con personale
qualificato e quindi pagato più l'aiuto di volontarie che da decenni prima si occupavano all'interno dell'Opera Famiglia Materna
delle nostre ragazze madri o mamme in difficoltà con rispettivi bimbi, ora, in aggiunta, fanno da vice madre nei casi più disperati e disparati delle straniere.
Una mia considerazione: gli unici che durante la giornata sembravano integrarsi nel gruppo eterogeneo erano i bambini.
Seconda considerazione: dove troveranno mai alloggi così belli quando, finito il periodo di qualche anno considerato di emergenza, dovranno cercarsi da sole una soluzione?
Terza considerazione: le giovani famiglie complete di mamma, papà e bimbi, erano completamente assenti. Eppure ci sono ed erano state invitate. Sono forse gli uomini a rifiutare la compagnia di queste giovani non in "regola", anche loro discriminano?
Questa la mia recente esperienza.

Invece di parlarmi di extracomunitari, perchè non mi racconti per quale motivo il tuo orto a Foxi langue solitario?
Baci da noi tutti.
Stefania

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rispondo a Stefania

evviva i bambini che si integrano senza problemi. quanto all'assenza dei padri, non ne ho mai visti molti ai colloqui con gli insegnanti e forse i più presenti erano proprio gli stranieri, magari perchè le madri parlavano poco italiano, però c'erano.
sui lavori in pianura: certo se ci sono giustamente li prendono, però da alcuni anni, se cammini nelle montagne bergamasche incontri solo pastori extra-comunitari e al di là della poesia, quello del pastore è proprio un lavoro duro.
adesso poi che certi amici trentini, ci hanno anche mandato un so....................
ciao
Anna Brunialti
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Carissimi

Mi inondate di problemi extra-comunitari-plus-terruncielli
Non so più da che parte rigirarmi.
Se verranno a sapere che nel tri-dentino li trattano così bene gli afrikans invaderanno anche le valli oltre che la Padania.
Bisogna dirlo anche ai terruncielli che dormono all’umido !!!
Se c’è qualcuno che lavora come un negro sono …i boveri negri …e lo sappiamo. I disperati sono sempre quelli che sgobbano di più.
Pastori a parte, le strade, in pianura e in montagna, le asfaltano loro, gli afrikans.
Il problema è che il lavoro lo trovano al 90% in pianura.
Quando in Italia eravamo 30 milioni c’erano 6.000 residenti in Vallarsa che lavoravano come negri sui terrazzamenti.
Granoturco e vigna.
Adesso che siamo 60 milioni, in Vallarsa vivono in 1.200 e sono pensionati.
I terrazzamenti …prendono il sole.
Da parte mia, oltre a un terrunciello alto 2 metri, di nome Lucio, ho conosciuto diversi senegalesi.
Si è creata una colonia fuori dal super-markèt che frequento.
Stanno fuori dall’ingresso a vendere accendini e pistulad di svariato genere.
Io non compro niente ma offro loro sempre qualche moneta.
Loro stanno li qualche anno e poi cambiano. Spariscono e il posto lo prende un altro, sempre senegalese.
E con i senegalesi, man mano che arrivano, cerco di aumentare l’integrazione culturale italo-afrikans facendoli diventare interisti.
Al primo incontro li interrogo prima di dare loro la moneta.
Sei del Milan o dell’Inter ???
…a si, si, milan, inter, buono buono, tutti bello, … ha! ha! io mi piace !!!
…Tutti bello un’accidente !!!
… Mi devi dire quale preferisci, inter o milan ???
… a si si… milaninter, tanti gol, tanti tanti bello ….loro vincere..io sempre vedere !!!
….Preferisci il Milan ???
….si..aaa ??.. si.. milan bello, bello !!!
…..Allora niente Soldi !!!
….??????????...........
…..Dai, …dai prendi un euro, …ma se non tieni all’Inter niente soldi !!!
…..Bello inter, bello, bello …Ronaldo, Martins, Balottelli, bello bello inter !!!!
Poi a un ingresso dalla parte opposta del shopping center c’è il Negus.
Un vecchio negro ossuto che non va mai via. Avrà almeno 10 anni di anzianità di servizio.
Lui mette in terra un tappetino pieno di articoli vari, borselli, cappellini, portafogli, marsupio, pistulad del Giacomo, ecc.
Poi lui va dentro nel super-markèt e attraverso i vetri tiene d’occhio la sua vetrina.
Esce quando vede un potenziale cliente avvicinarsi tappeto volante dei pistulad.
Io ho comprato tante cosette da lui, tutte rigorosamente firmate da cinesi autentici.
Il Negus fa parte integrante del super-markèt.
Penso che alla fine gli daranno la pensione.
Un giorno c’era in zona una squadra di vigili urbani, alteri, capitanati con il giusto sussiego da un Ufficiale in uniforme..
Ho visto che la squadra ha fatto sgombrare il Negus, insieme al suo tappetino.
Ero preoccupato per lui.
Il giorno dopo l’ho trovato ancora li, col suo negozio da marciapiede, e mi sono sentito meglio.
Ho allora interrogato il Negus.
Ma ieri cosa è successo ??? Ti hanno sequestrato la roba ???
No no !!! Niente niente. Tutti bene, tutti bene !!!
E’ chiaro.
Una squadra di Vigili Urbani con un Comandante in uniforme non può tollerare il commercio illecito !!!
Ognuno si guadagna lo stipendio a modo suo,
vigili urbani,
ufficiali in uniforme
e regnanti africani.
Meglio di così !!!
Muchissimo besitos a todo el mundo !!!
Franciscofranco

sabato, maggio 16, 2009

La Ghisolfa


Ci sarebbero tante altre cose su cui discutere, ma non sempre se ne ha voglia.

Una cosettina leggera (per chi scrive) mi è rimasta sul gozzo qualche settimana fa. Roba da poco.

Ci sono dei nomadi che, cacciati via da qualche altra parte, sono andati a vivere in un ritaglio di terra a fianco del Ponte della Ghisolfa, a Villapizzone, dalla parte opposta alla Bovisa, mia amata patria.
In mezzo ci sono le rotaie dello Scalo Farini.
Ne parla il Corriere.
Il problema non è “di che cosa camperanno i nomadi/stanziali ?”
No !!!!!
Il problema è che fanno sfigurare il panorama, notoriamente zona turistica.
Parte una squadra di vigili urbani e li fa scappare.
Dopo un po’ di giorni altro articolo sul Corriere.
I nomadi scappati hanno attraversato il Ponte della Ghisolfa e si sono accasati di la dalle rotaie, alla Bovisa, in un grande edificio abbandonato dalle Poste Italiane, sempre a lato del ponte, in piazzale Lugano.

Il problema si ripete. I fuggiaschi da Villapizzone rovinano il panorama della Bovisa, altra zona paesaggistica.
Tanto più che abitano in uno spettrale squallido residuo di edificio moderno, annerito dai tubi di scappamento, che se Picasso fosse al mondo ne farebbe un quadro famoso da esporre nella sezione “Horror” del Louvre.
Bisogna cacciarli via, i nomado/stanziali.
Sono brutti da vedere. Stanno troppo male.
Nessuno invece accenna al fatto che si dovrebbe anche bombardare l’ex casermone/horror delle Poste Italiane,
per umanizzare un poco il look della Bovisa.

Ci sarebbero molte altre cose da dire sui nomadi ma bisognerebbe scrivere un libro.

Leggo in questi giorni che hanno “scoperto” intorno a Milano un centinaio di villette abusive costruite dai nomadi.
Bè, dico io, è una medaglia che ha il suo rovescio.
Se è male che si facciano case abusive è invece bene che gli zingari diventino stanziali.
Vuol dire che si integrano, vanno a lavorare, ed i loro figli vanno a scuola invece che a questuare.
Bisognerebbe trovare la chiave di volta per renderli tutti stanziali, ma se qualcuno mette il naso in quell’argomento si scotta.
Finisce nella lista degli xenofobi.

Quelli che invece non si sono ancora integrati nella cultura milanese sono i giovani cronisti del Corriere.
Questi neolaureati in Scienze della Comunicazione (penso io) saranno dei giovani “terruncielli” che non parlano più l’abbatantuonese come qualche generazione fa.
No, loro parlano e scrivono in un italiano forbito, televisivo, impeccabile, ma non hanno studiato la toponomastica storica di Milano, della quale peraltro scrivono.
Il Ponte della Ghisolfa è il nome che ho usato io in questo scritto, ma non loro.
Per loro quello è il Cavalcavia Bacula, come da cartelli stradali, piantine topografiche e navigatori satellitari.

Il Ponte della Ghisolfa è una delle icone di Milano, ma loro non lo sanno.
Forse ci vuole un Master !!!
Il nome Ponte della Ghisolfa non risulta sulle carte ma neanche i nomi dei quartieri di Milano risultano,
però vengono sempre nominati nelle cronache: Bovisa, Affori, Giambellino, Barona, ecc.

In letteratura
Il Ponte della Ghisolfa è il titolo di un famoso romanzo di Giovanni Testori.
Da questo scritto Luchino Visconti ha poi tratto un film: Rocco e i suoi Fratelli.
Vedere allegato Il Ponte della Ghisolfa.

Potrebbe bastare, ma c’è di più, molto di più !!!
il ponte della Ghisolfa era la pista dei fiulot de via Cantoni al numer vot.
Vedere allegati Carelot e Quand serum fiulot

Volevo mandare una protesta al Corriere ma poi è andata in cavalleria.

Ma possibile che in via Solferino non conoscono l’equivalenza Bacula = Ponte della Ghisolfa ?
Dormono e nessuno dice niente ?
E il Consiglio di Zona, votato dai milanesi e occupato dalla nomenclatura politica ?
E i Vigili Urbani ? E il Prevosto della Bovisa ?

Mi darò da fare perché venga data la qualifica di Patrimonio dell’Umanità al Ponte della Ghisolfa

Vostro fedelissimo
Franciscofranco

mercoledì, maggio 06, 2009

MARCHIONNE SERGIO

Sono totalmente affascinato da Sergio Marchionne.

Puo darsi che la mia immaginazione lo veda fuori dalla realtà. Un ragazzo italiano che cresce e studia in Canada.
Diventa avvocato prima e commercialista poi. Gli danno posti di prestigio in USA e in Europa in ambienti finanziari di alto livello.

Umberto Agnelli gli affida la FIAT, messa male, e lui in pochi anni la raddrizza. E’ una fabbrica, non una banca.
Adesso va a caccia di costruttori auto americani in odore di bancarotta. Cosa avrà lui da offrire che gli altri costruttori non hanno???

Anche Barak Obama è affascinato da Marchionne.
Ma la FIAT adesso è così brava ???
Ma è anche piena di debiti!!!
Penso che la possiedano più che altro le Banche.

Alle spalle di Barak Obama ci sono squadroni di consiglieri. Con lui c’è poco da bluffare, incantare serpenti.
Arrivo alle mie interpretazioni e conclusioni.
Sergio Marchionne è un uomo che ha dedicato la sua vita totalmente al lavoro.

Ha immolato corpo e anima al lavoro, alle sue doti personali. Ci ha creduto ciecamente.
Questo però non poteva bastare. Sono essenziali in aggiunta capacità intellettuali e umane:

- una visione lungimirante
- la capacità di scegliere i collaboratori (talent scout) e di motivarli.

Gli hanno affidato una FIAT dormiente, figlia di un ambiente tardo-monopolistico,
probabilmente ammalata di supponenza. Che Marchionne la tirasse fuori dall’inerzia.

Credo che il punto di svolta, dove Marchionne ha puntato e vinto, sia il centro ricerche della FIAT, che è andato a caccia del futuro dell’auto, attirando le attenzioni degli americani.

Americani dormienti per ragioni di opulenza: la benzina costa troppo poco in USA. Non c’è lo stimolo a scervellarsi.
I clienti comprano le auto comunque, anche se sono di 4700 (quattromilasettecento) centimetri cubi di cilindrata, come è capitato a me nel 1976, senza peraltro poterne conoscerne la cilindrata.
Dall’indagine che ho dovuto fare per venirne a capo è diventato chiaro che nessun venditore esibiva la cilindrata e nessun cliente la chiedeva.

Però, se battere gli americani su quel piano era troppo facile, battere gli europei, anch’essi in lizza, non poteva esserlo.
E qui arriviamo al dunque.
Io non sono in grado di comparare le ricerche FIAT a quelle degli altri prestigiosi costruttori.
Se però il binomio FIAT-Marchionne è vincente c’è poco da discutere. Ha potuto convincere gli americani che lui è sulla strada del futuro.
Da una conferenza a cui ho assistito ho potuto constatare che FIAT ha dedicato grandi sforzi a studiare il futuro dell’auto, dal breve-medio termine (vent’anni) al lungo termine (quarant’anni).

I termini del discorso sono estremamente complessi, e tutte le strade (che si intrecciano) vengono esplorate in attesa che si arrivi a delle scelte..
Gli studi tengono conto, da un lato dei grandi ostacoli:

- esaurimento del petrolio,
- problema ecologico (CO2 nell’atmosfera) specie con l’entrata nel mercato di qualche miliardo di nuovi utenti del terzo mondo. (in Cina oggi c’è un’auto ogni mille persone )

Da un altro lato le possibili soluzioni relative al tipo di energia da usare a bordo macchina, con tutte le possibili implicazioni nel reperimento, produzione, costi economici ed ecologici del combustibile:

- Gas,
- Biocombustibili,
- Idrogeno,
- Energia elettrica.

Tutti queste forme di energia sono in esplorazione per utilizzo in modo individuale o in combinazione ibrida tra loro.
Prospettive ancora tutte aperte.
Le probabili motorizzazioni di breve-medio termine sono con propulsori ibridi aperti a tutte le miscelazioni (tipi e percentuali di carburante) Presto saranno a due motori, uno a combustione e l’altro elettrico a recupero dell’energia di frenata.
Il futuro a lungo termine appare essere (per il momento) una scelta tra veicolo elettrico oppure a combustione di idrogeno.

La scelta (oppure le scelte) del tipo di energia, porterà alla realizzazione della rete stradale di rifornimento.
Realizzazione quanto mai impegnativa in investimenti e tempi di implementazione.
Se uno segue sui giornali l’avventura di Marchionne sente parlare solo di debiti, prestiti, banche sindacati, governi.
Di prospettive future dell’auto nessuno parla.
Gli editorialisti che approfondiscono gli argomenti sono illeggibili.
Parlano un linguaggio riservato agli addetti ai lavori dell’economia, come minimo bocconiani.

Tecnologia e aspetti dell’auto futura non trovano spazio.
Nessuno menziona il fatto che Marchionne è in fuga, e nessuno dice tanto meno il perché.
Come ha fatto Marchionne ad andare in fuga ???
I sindacati parlano di difesa dei posti di lavoro e basta.
I posti di oggi, che se non cambi strada domani non ci sono più. Squallidi burocrati suicidi.

I politici parlano di non si sà che cosa. Pensano ai voti che non vogliono perdere, oggi.
…Del doman non v’è certezza….

Franciscofranco

domenica, aprile 26, 2009

L'abitabilità

Il terremoto all’Aquila ha messo in movimento trasmissioni TV che rischiano di superare Il Grande Fratello.
A parte le case di sassi, che erano ovviamente destinate al crollo, quello che fa discutere sono quelle in cemento armato, crollate.
Allora io ho fatto una serie di riflessioni.

La mia casa è in cemento armato.
Chissà se i progettisti l’hanno disegnata e calcolata bene ?
Chissà se le pubbliche Autorità hanno controllato il progetto ?

Chissà se i muratori l’hanno fatta in base al progetto ?
Chissà se le pubbliche Autorità hanno controllato l’aderenza dell’esecuzione al progetto ?

Chissà se i materiali usati sono quelli previsti dalle norme ?
Chissà se le pubbliche Autorità hanno controllato la qualità dei materiali ?

Mi è venuto in mente che le case vengono dichiarate abitabili dalle Pubbliche Autorità.
Adesso all’Aquila si parla soprattutto di case agibili.
Non me ne intendo ma penso che agibili significhi che si può entrare senza il pericolo di crolli.
Abitabili è qualcosa di più. Vuol dire che c’è acqua, luce, cucine, bagni, antincendio etc. funzionanti.

Allora ho pensato al documento di Abitabilità che il Comune rilascia alle nuove abitazioni.
E’ la garanzia che tutto è a posto. Garanzia firmata dal Sindaco e dall’Assessore preposto.

Mi sono ricordato che il documento di Abitabilità l’ho avuto molti anni dopo che abitavo in Via Fieramosca, a Cinisello.
E l’ho avuto perché un amico condomino, più informato e ficcanaso di mè, disse che era meglio averlo perché nel caso di vendita dell’appartamento il Notaio lo avrebbe richiesto.
Così qualcuno andò in Comune e lo fece fare per tutti. E fu una buona cosa. E fu sera e fu mattina. Adesso l’ho allegato al Rogito e non lo mollo.

E, nell’occasione, sono anche andato a rileggerlo. E’ riassunto nell’allegato al presente messaggio.

Richiamo brevemente il contenuto, dato che i miei lettori sono sempre di premura:
-Appena terminata la costruzione siamo entrati, ed era l’estate 1971
-Il controllo dei cementi armati risulta del 1972
-Il Tecnico Comunale lo ha visitato nel 1974
-L’ufficiale Sanitario nel 1975
-La Prevenzione Incendi (udite, udite!) nel 1988 (dopo 17 anni !!!)
-Il documento è stato, su nostra richiesta, a noi rilasciato per gentile concessione nel 1989, con tanto di firma del Sindaco e dell’Assessore.

Insomma le firme è sempre meglio metterle più tardi che si può.
Qualunque sciagura succeda si può litigare meglio sul “di chi è la colpa”

In un posto serio (fuori dall’Italia !) a costruzione avvenuta ci sarebbe stato un cartello ammonitore sull’ingresso ad avvisare che l’edificio non era ancora riconosciuto come abitabile, ed era vietato abitarlo. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’ufficio tale, telefonando al numero xywz……
E dopo un certo tempo, misurabile in settimane, un altro cartello avrebbe dato il nulla osta abitazione.

Il Comune di Cinisello mi ha protetto dalle radiazioni nucleari, dichiarando Cinsello Comune Denuclearizzato con dei cartelli orgogliosamente esposti sulle vie d’accesso.
Certo, è meglio proteggere i cittadini da una bomba atomica piuttosto che dal crollo di un soffitto, anche se alla vittima nunglienepòfregàddemeno. Così dicheno i rromani.

Poi, altra curiosità piccante, venni a conoscenza anni fa, che un edificio pubblico dalle mie parti, frequentato sistematicamente da centinaia di persone, è sprovvisto della licenza di abitabilità.
Questo dopo plurimi decenni dalla costruzione e dall’uso immediato che se ne è fatto.
Dovrò interpellare ancora l’amico delatore per fare il punto della situazione.
Ovviamente, in caso malaugurato di sciagura, verrebbe sicuramente incriminato l’innocente capro espiatorio di turno.

Per concludere, vorrei rendere omaggio a quei coraggiosi poetici cittadini che sono andati a costruirsi la casa sulle pendici del Vesuvio, insieme ad una lode per gli amministratori locali che non li hanno visti, attratti dalla incantevole visione del golfo che sta dalla parte opposta.

Se il Vesuvio cominciasse a rilasciare qualche flatulenza, allora c’è da aspettarsi che i villeggianti locali, per essere tratti in salvo, chiamino Bertolaso a camminare sulla lava, come Nostro Signore sulle acque, portando anche speciali ombrelli antipiretici contro la pioggia di lapilli.
E gli eventuali ritardi nei soccorsi verrebbero aspramente deplorati, stigmatizzati con indignazione, dai commentatori televisivi, tra gli applausi scroscianti del selezionato pubblico presente.

Conclusioni
I documenti previsti dalla legge a garanzia dei cittadini sono da tutti gli italiani, ma proprio tutti nèèèè, considerati scartoffie noiose, materia di lavoro per i burocrati, inutile polverosa carta volta a pagare lo stipendio dei pubblici dipendenti. Oggetti sui quali non perdere tempo.
Però, quando succede qualcosa, allora bisogna sapere chi ha imbrogliato. Tutti puntano l’indice e vogliono sapere.

Io propongo allora che i 60 (sessanta) milioni di italiani (compreso io) facciano un corteo stradale con bandiere, cartelloni e carri allegorici per
protestare contro se stessi.

Rompendo i coglioni si, ma non le vetrine.

Franciscofranco

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Certificato della mia abitazione dove sono entrato nell’estate 1971

ABITABILITA’ EDIFICI

Il Sindaco

Visto il sopralluogo del Tecnico Comunale in data 22-10-1974

Visto il sopralluogo dell’Ufficiale Sanitario in data 28-3-1975

Visto il collaudo dei C.A.(cementi armati) 18-3-1972 Prefettura di Milano

Visto il certificato della prevenzione incendi del 30-9-1988

Vista la denuncia in Catasto bla, bla, bla,…..1972

Visto il Regolamento Comunale d’Igiene

Vista la ricevuta della Tassa Governativa bla, bla, bla, del 25-9-1974

A U T O R I Z Z A

L’abitabilità del fabbricato sopra descritto a tutti gli effetti di legge.

Addì, 27 luglio 1989



L’Assessore all’Urbanistica
Edilizia Privata
Edilizia Economica Popolare … firma

Il Sindaco………………………....firma

mercoledì, aprile 01, 2009

NUCLEARE ???

Ho potuto approfondire ulteriormente la questione del nucleare per l’Italia, attraverso una serie di articoli pubblicati dalla rivista mensile di ALDAI, a cura del medesimo gruppo di lavoro di cui ho scritto di recente.
Chi è interessato può trovare una sintesi della situazione italiana qui nel seguito.
Vorrei solo chiarire un aspetto importante per la diatriba tra
termoelettrico+nucleare ed eolico+fotovoltaico.
La rete di produzione dell’energia elettrica richiede una garanzia di funzionamento continuo che può essere assicurata solo dai sistemi termoelettrico e nucleare (sistema tradizionale)
I sistemi eolico e fotovoltaico possono solo far risparmiare nel consumo energetico, ma non possono ridurre la potenza installata dell’insieme tradizionale termoelettrico/nucleare a garanzia della continuità.
Si possono installare pale eoliche e pannelli solari a volontà, ed è una buona cosa, ma il sistema tradizionale deve avere comunque la potenza necessaria a fornire autonomamente tutta l’energia richiesta dalla nazione, in qualunque giorno, ora e condizione climatica.
 In conclusione (importante), installando eolico e solare non si riduce minimamente la quantità di nucleare necessario a fronteggiare la richiesta di potenza totale della rete, sia attuale che futura.
 Questo dico anche (e specialmente) in risposta alle  stronzate  udite in televisione qualche settimana fa per bocca di Antonio Di Pietro che sparava anatemi contro il governo
che invece di spendere i soldi per il solare e l’eolico fa fare affari a Sarkozy con il nucleare.
Riassunto da articoli  della rivista mensile di ALDAI
Situazione italiana nel 2006
87 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi consumati
88 miliardi di metri cubi di gas naturale consumati
25 milioni di tonnellate di carbone consumati
340 miliardi di KWh (2007) consumati in energia elettrica
Rilascio totale annuo nell’atmosfera di circa 450 milioni di tonnellate di CO2
 previsione consumi elettrici per il 2020
Consumo annuo previsto di 440 miliardi di KWh
100 miliardi in più degli attuali 340
 Obiettivo ambientale tra la nazioni UE (entro il 2020)
Ridurre del 20% annuo le emissioni di CO2
Per l’Itala significa 280 miliardi KWh annue di energia elettrica pulita
da produrre mediante nucleare+eolico+fotovoltaico.
 Programma attuale
Il programma italiano attualmente considerato
è basato su 4 centrali nucleari (ipotesi in attesa di nuove leggi)
Potenza installata per ogni centrale 3,2 milioni di KWh
Per una produzione annua di 84 miliardi di KWh
Si aggiungono 9 miliardi di KWh annui mediante 2.000 torri eoliche
e 7 miliardi di KWh annui mediante 50 kmq di celle fotovoltaiche.
Per un totale di 84+9+7=100 miliardi di KWh annui.
 Un tale programma è considerato realizzabile entro il 2030 (invece del 2020)
e raggiunge solo il 36% degli obiettivi italiani (280 miliardi di KWh annui)
Questo da un’idea del ritardo accumulato dall’Italia con il rifiuto del nucleare, ritardo praticamente incolmabile.
 Contenuto dell’email precedente
 La tecnologia dei reattori attuali è a fissione e usa come combustibile l’uranio 235
In futuro (lontano 50 anni ?) si spera di realizzare reattori a fusione che useranno come combustibile l’idrogeno, risorsa infinita.
 Ci sono nel mondo 450 centrali nucleari in servizio e 44 centrali in costruzione.
Le 4 centrali annunciate da Berlusconi sono di “terza generazione” che è la più recente di quelle attualmente in costruzione nel mondo.  La Francia ne sta costruendo altre 7 (sette)
 Esiste un sistema di “quarta generazione” che nessuno però ha finora iniziato a costruire.
 I giacimenti di uranio 235 attualmente individuati si stima possano bastare per un periodo di 40 anni, cioè piu o meno quanto il petrolio. L’uranio è però un elemento diffusissimo in natura.  Spendendo un poco di più in raffinazione è una risorsa infinita.
 La sicurezza delle centrali non è in discussione.  Cernobyl è stata fatta saltare dal personale
con manovre proibite che hanno provocato l’esplosione dell’impianto, evento unico nella storia del nucleare.   
Le centrali attuali sono progettate su principi che rendono intrinsecamente impossibile l’esplosione.
 Le scorie, con le tecniche attuali, vengono in gran parte disattivate, utilizzando il residuo di energia
Sono una fonte ulteriore di energia.  Quello che rimane viene rinchiuso in blocchi di vetro fuso ed ulteriormente rinchiuso in contenitori di acciaio e cemento armato.  Le scorte italiane attuali, residui degli smantellamenti, vengono mandate in Francia (pagando) dove vengono riutilizzate.

di PAGANI PIETRO
Dear Frank ,
mi scuso per il lungo silenzio dovuto sopratutto alla mia pigrizia  ,ma se mi sfrugugli  sul nucleare non posso  starmene zitto.Ti premetto che spesso non sono d'accordo su tante questioni politiche da te poste e anche su qualche questione etica in cui peraltro rispetto  le opinioni di tutti che leggo sempre con  interesse.
Io mi definisco un  laico trasversale con un  amore viscerale per l'ambiente e per tutte le creature viventi .

Considero l'"effetto serra " il principale problema  del pianeta e .proprio per questo  sono  favorevole al Nucleare  e mi indispongo di fronte alle  mistificazioni  che vengono fatte su Chernobyl ,alle bieche speculazioni  sulle malattie indotte  (le ultime domenica scorsa su  Report che di solito mi piace se non parla di nucleare)  eccetera.

Mi  sembra anche strano il fatto che  in paesi  ad altissima vocazione per l'ambiente e per l'ecologia in generale  come la Svezia  e la Svizzera  la meta' della energia elettrica generata sia nucleare , con relativo interramento delle scorie nelle miniere saline (Svezia) o nelle alpi (Svizzera) senza alcun problema per  le popolazioni ( forse è aumentato il diametro  dei fori nel Gruviera ?)
Nessuno dei due paesi inoltre brilla per l'utilizzo di "fonti rinnovabili" tranne l'idroelettrico che in Svizzera è l'altra meta' della produzione  elettrica (il termoelettrico  tradizionale non esiste  ).Mai visti impianti eolici o pannelli FV .,almeno fino ad alcuni anni fa.Qualcuno ne ha visti recentemente?

Quindi condivido pienamente il tuo punto di vista  sul nucleare anche se ti devo confessare che mi disturba un po' che questa sia anche la posizione di Berlusconi.

A rinforzare il concetto mi permetto peraltrodi riassumere alcuni punti  sulle cosiddette fonti rinnovabili , cose che di solito non vengono dette ma che potrebbero integrarsi nella tua argomentazione.

1)Fonti  rinnovabili combustibili (biomasse,biodiesel ,mais etanolo ...ecc)
Premesso che tutto ciò che brucia ,sia esso carbone ( piu' o meno "pulito")  o metano , petrolio ,carta,legna ,bitume ,...cognac  ...genera CO2 ,

 l'obiettivo è di ridurre la CO2 , causa determinante  dell'effetto serra.
Magari  ,per compensare  un po' , non sarebbe male  aumentare  anche l'ossigeno nell'aria estendendo le foreste.

 Tagliare piante per bruciarne  la legna   o  farne dei pellets  da ardere  (combustibile "ecologico" ) o  trasformare distese boschive in campi di barbabietole per fare  Bioetanolo  o altri combustibili che ,oltretutto ,continuano a generare CO2 , mi sembra un crimine contro l'umanità.
Appare strano come questo dubbio non venga a molti circoli ambientalisti che al contrario sembrano gongolare alla vista di scene raccapriccianti che mostrano l'abbattimento di piante d'alto fusto  subito trasformate in graziosi cilindretti di legno da  mettere nella stufa.
Mi sta ancora bene  bruciare monnezza (un po' d i CO2 in cambio delle discariche   è sempre accettabile) ma il resto no.

2)Fonti rinnovabili  non combustibili. (Idro , sole, eolico)Queste , secondo me  sono le vere fonti rinnovabili. e, oltre al nucleare, le uniche esenti da CO2.("decarbonizzate")
Tralascio l'Idroelettrico ben noto a tutti che  ,   con i volumi di potenza  richiesti è l'unica  fonte  decarbonizzata   veramente alternativa al nucleare.
Gli altri due sono molto  meno significativi   in particolare il FV  che è  praticamente trascurabile per i seguenti motivi .

 2.1) Pannello fotovoltaico.
2.1.1 Potenza erogata lorda di picco:circa 80w/m2 durante le ore di punta  estiva  (11,30 -14,30) ,30-40 w /m2 nelle restanti ore di luce. Opera in corrente continua di basso voltaggio.
La conversione in ca e trasformazione a 220 V (Inverter +trasf.) , a parte l'incidenza del costo, porta la potenza netta a circa 50w/m2.La potenza  di picco (3kw) richiesta da una abitazione  (2 lavatrici) richiederebbe circa 60 mq.(per 3 ore).Nelle rimanenti 21 ore  della giornata   uno cosa fa?.Si attacca alla rete Enel. Sperando che non caschi un traliccio svizzero.

2.2.2.Ci si puo' divertire a calcolare il caso di completa autosufficienza per 24 ore usando solo i pannelli FV  , batterie e inverter, con 3kw disponibili sempre.Ci sono varie opzioni a seconda dei consumi previsti.In un caso mediamente ragionevole viene fuori che per alimentare la Lombardia occorrerebbe tappezzare di silicio , batterie  e inverter , l' intera pianura Padana  dal Monviso  a Trieste.(campi ,città , laghi e fiumi compresi)

2.2.3.Costo .Su questo argomento girano delle palle colossali.
L'anno scorso,col petrolio  a130 $/b il  costo "mele con mele" del Kwh FV  era dato a 10 volte il Kwh Enel (che  casualmente  brucia petrolio o metano per fare elettricità).Per cui il costo  dei pannelli ,una volta ammortizzato,dopo 20 anni di vita, veniva equiparato al Kwh Enel.Non viene mai considerato il costo delle accise  e tasse della bolletta Enel e ,dall'altra parte i contributi  regionali , provinciali e comunali elargiti all'aquirente e pagati dal contribuente .Quindi il confronto è "mele con angurie"
Quest'anno l'Enel (che culo che abbiamo!) brucia petrolio che costa un terzo .  (P.S. chissà se l'Enel ridurrà le tariffe..oltre il 2%.. ma questa è un'altra storia)
Comunque il rapporto di costo FV/Enel è sempre lo stesso.Si vede che il silicio contiene petrolio.

2.2.4.ambiente
A proposito di Silicio .Il pannello FV, trascorsi i 20 anni di vita utile ,dove va a finire? In Campania?
Non è biodegradabile  nè combustibile  .Che ne sappia io non è neanche riciclabile se non in minima parte. Non sono mai riuscito a sapere la verità. Qualcuno ne sa qualcosa?Poi nella tecnologia del film sottile c'è ancora l'Arseniuro di Gallio?
Cosa succederà alle povere falde aquifere della Campania quando arriveranno  miliardi  di  metri quadri di  silicio all'arsenico.Chissà  se Pecoraro Scanio lo sa.

2.2.5 Diffusione  e incidenza % sulla produzione di  energia elettrica.
Il 50% della produzione  mondiale di pannelli FV  viene dalla Germania leader mondiale di questo prodotto  dove  peraltro è installato circa il 60%  dell'intero parco  mondiale esistente.La produzione di Energia elettrica  FV   tedesca era ,nel 2007 di circa il 5% del totale  .Si ritiene che il totale, nel mondo, di questo tipo di energia,  sia inferiore all'1% .L'Italia è al 4^ posto in Europa. e  al 6^ nel mondo.

2.2Eolico
2.2.1.Potenza erogata netta  (60Mw-200Mw).c.a
Eccellente generatore  (corrente alternata).  in tutto paragonabile all'idroelettrico anche se meno potente,ma molto meno ingombrante e costoso.
Difetti :
2.2.2 Il vento non è prevedibile  .Può mancare per molti giorni o può esserci quando non serve e  l'energia elettrica non è accumulabile.
Per  quanto sopra  è sempre necessaria  una grande rete in stand-by   che , se ha da essere decarbonizzata , non può che essere nucleare.
2.2.3 il vento deve essere abbastanza costante e compreso  fra 3 m/s e  8 m/s. per  almeno metà dell'anno.
In Europa  esiste sulle coste del Baltico (nord Germania , Danimarca .Polonia e alcune aree della Spagna, Olanda  .
In Italia c'è il tavoliere delle Puglie , la riviera  ligure e la Sardegna occidentale
2.2.4.Problemi ambientali(paesaggio): Vietato in Sardegna dalla giunta regionale .Francamente inopportuno davanti a Portofino o S.Margherita. Resta la Puglia
2.2.5 Produzione  e diffusione
Leader mondiali :Germania e Danimarca .In entrambi i paesi   la Potenza elettrica di questo tipo è vicina al 12-15% del totale.
L'eolico rappresenta tendenzialmente l'unica alternativa al nucleare (sempre in funzione anti CO2) soppiantando l'droelettrico  nelle zone di pianura  e ,ahimè,anche per il crescente scioglimento dei ghiacciai nelle zone montane  e lo svuotamento dei bacini in quota
2.2.6 Costi:5-10 volte  il Kwh Enel  (vero)

3.Tariffe
Può essere interessante notare come Germania e Danimarca  ,massimi utilizzatori mondiali di fonti rinnovabili ,sono gli unici paesi a contendere all'Italia  il primato delle tariffe elettriche in Europa   (oltre il doppio della media europea) e ,probabilmente nel mondo; il che la dice lunga sull'incidenza    delle suddette fonti  sul costo dell'energia.
Per contro ,dalle stesse statistiche EUROSTAT (sito comunita' europea), si vede come i paesi ad alta penetrazione nucleare hanno le tariffe più basse.

4.
conclusioni.
Sono evidenti .Il nucleare ,che piaccia o no  è  inevitabile.Per l'Italia purtroppo è   tardi  e la  cosa apparirà  tanto più drammatica quanto più rapida sarà la ripresa dalla attuale crisi.Le alternative sono solo parziali (eolico).Il Fotovoltaico dovrebbe essere  limitato a poche applicazioni di nicchia
e,anzichè incoraggiato ,dovrebbe  essere tassato  per reperire fondi da investire  nel nucleare o in fonti rinnovabili credibili (eolico o idrogeno liquido)

Mi fermo qui. La maggior parte dei dati sono ricavati da articoli su riviste scientifiche (Newton),e Internet.Dove ci sono punti interrogativi sono dubbi che ho (es. sull'arseniuro di Gallio(2.2.
4) e potrebbero essere bufale.
A questo proposito  se tra i lettori  c'è qualche vecchio drago di HW magari che ha sciacquato i panni in Telettra (come Vittorio Ziliotto che saluto) che puo' dire qualcosa sulla tecnologia del silicio sarebbe molto gradito,
Sono comunque disponibile per   chiarimenti.

un cordiale saluto  a tutti

p.pagani