mercoledì, maggio 31, 2006

L'Italia l'è malada

L'italia l'è malada
romano l'è el dutur
per far guarir l'Italia
tajem la testa ai sciur

Uei padrun da le bèle braghe bianche
mola le palanche
mola le palanche

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La situasione è più grave di essere già grave.
Lo dice Prodi.
Padoa scioppa fà di si con la testa educatamente.
Pressapoco lo sapevamo.
Sono decenni che lo dice l'europa, abituata a parlare col vento.
Allora, l'europa dice come sempre:
bisogna fare le riforme strutturali.

Tutti sono d'accordo. Anche palmiro epifani, anche rizzo dei comunisti italiani.
E' tutta gente coerente.

Le riforme strutturali, tradotto in termini da tramvieri, vuol dire avere meno gente da pagare e più posti di lavoro produttivi per lavorare.

Tradotto in parole ancora più semplici, da portineria, vuol dire avere meno pensionati, avere meno impiegati statali, avere più coraggio ad assumere gente.
Sono i tre punti su cui si deve lavorare. Non esistono altre strade.

Palmiro epifani e rizzo dei comunisti italiani non dicono più niente, ma fanno la faccia storta.
Allora vediamo cosa si può fare.

Primo punto
I pensionati sono 17 milioni. Diminuirli è un problema. Oltretutto sono abbastanza pasciuti.
Quand'era il momento bastava lasciare in vigore le regole (anzi l'invenzione) dell'INPS che aveva fatto il Duce: tutti in pensione a sessantanni.
Dimentichiamo cristianamente, a beneficio della pace sociale, le adunate oceaniche di piazza san giovanni laterano.
Le pensioni di anzianità sono anche servite agli industriali per scaricare masse di persone che loro non potevano licenziare.
Adesso i buoi sono scappati e chiudere la stalla non serve. Farli tornare è impossibile.
Su questo punto niente riforme strutturali. Non c'è governo che possa.

Secondo punto
Gli impiegati statali, regionali, provinciali, comunali sono tanti. Ma io non so quanti.
Sono sicuro che sono troppi nell'epoca dei computer e di internet.
L'unico modo che vedo io per diminuirli sarebbe quello di dimezzare gli ottomila comuni, insieme ai rispettivi impiegati.
Non dico in un colpo solo ma almeno a colpetti. Sarebbe un "meglio tardi che mai".
Qualcosa quindi si potrebbe fare

Terzo punto
Incoraggiare i datori di lavoro ad assumere gente.
Bisognerebbe fare come gli americani (che brutta parola !!!).
I lavoratori americani sono tutti precari, come del resto i datori di lavoro, in tutto il mondo.
Chiunque, in america, può essere licenziato e questo non è bello.
Però è bello che i licenziati americani trovano subito un altro lavoro.
Ed è ancora più bello che ci sono meno disoccupati che da noi.
Quì, anni fà, si è cominciato timidamente ad imitarli con la legge biagi, che però è innominabile.

In europa il posto di lavoro è sacro. Abbiamo visto i francesi come si sono incazzati.
Bisogna chiamare i cinesi per convincerli.
Quello che nessuno dice, in europa, perchè è una cosa impopolare, è che non si può pretendere da una categoria di precari, cioè i datori di lavoro, di garantire la sicurezza del lavoro ad altri. Non stà scritto da nessuna parte.

E' chiaro che noi non possiamo fare gli americani da un giorno all'altro. Bisogna farlo per gradi, però bisognerebbe smettere di fare gli struzzi davanti ai cinesi e gli stronzi davanti alla gente che ragiona, cominciando a ragionare sulla legge biagi Legge biagi che è come un piccolo aperitivo
di fronte ad un pranzo che stà arrivando.
Inesorabilmente a fronte di tutto quanto, il governo attuale non trova altre strade che quella di sospendere i cantieri delle grandi opere, perchè non ci sono più soldi.
Equivale a sospendere la speranza.

Invertebrati senza coraggio e fantasia

Restiamo sempre sul tema calcio, l'unico argomento attuale che ci può tenere svegli.
Io mi auguravo nu poco poco di coraggio in più, e anche di fantasia in più, dai nostri "comandanti" la pelota.

Imprevedibilmente e inopportunamente, si è scoperchiato il bidone della merda nostrana, alla vigilia di un pranzo di nozze (il mundial).
I nostri addetti ai lavori non sanno fare altro che perdersi via in chiacchiere da "processo del lunedi".

Questo sarebbe invece il momento di far vedere chi siamo, se avessimo la spina dorsale.
Ma l'ipotesi è totalmente da escludere.
Ci vorrebbe gente del tipo ti faccio vedere come muore un Italiano.

Invece sentiamo Gigi Riva (numero due della nazionale) polemizzare con Beckembauer che si permette di profetizzare un mondiale duro per i nostri.
Mi dispiace parlar male di Gigi Riva che è stato un mio eroe calcistico.
Nella storia del mio tifo ci sono stati tre campioni extra-Inter per i quali ho tifato senza riserve.
Uno era lui, il Gigi da Leggiuno, rombo di tuono, nonostante fosse rivale di Sandro Mazzola nella classifica cannonieri.
Gigi Riva, ai miei occhi, era la reincarnazione di Stefano Nyers, apolide ungherese, fuggiasco ante-rivoluzione dal regime comunista, elettromotrice del binario d'attacco di sinistra dell'Inter anni 1948/1952.
Eroe della mia gioventù calcistica, delle cui gesta conservo i filmati e "le moviole" sotto il deserto del mio cuoio capelluto. Stile unico. Uomo bionico ante-litteram.
Gli altri due erano Carlo Parola, e Giovanni Trapattoni.
Due giocatori di grande classe, stile e correttezza. Assolutamente irripetibili ai tempi attuali.
Carlo Parola, centro-mediano acrobatico della Juventus Anni 40 e 50. Dominatore dell'area di rigore.
Giocatore ammirato in tutta Europa, dallo stile unico, elegantissimo. Inimitabili le sue rovesciate acrobatiche.
Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino, mediano laterale di grande classe e stile del Milan anni sessanta.
Piedi e cervello pulito, senza se e senza ma.
Sull'onda emotiva dei miei ricordi ho divagato dal discorso che intendevo fare. Ma ora ci ritorno subito.

Se io fossi un demiurgo, cioè colui che puote ciò che lui vuole, manderei al Mundial di Berlino a pilotare i nostri ventidue, una triade (non quella tale che sappiamo) ma una triade costituita da Guariniello, Zeman e Trapattoni.
Senza alcun obbligo di vincere Non importano in questo caso i risultati calcistici.
Non è questo il punto.

Il punto sarebbe quello di andare in contropiede e spiazzare tutti, tutto il calcio internazionale e tutti i mass-media con delle conferenze stampa internazionali, senza reticenze.
Parlare apertamente del doping incontrollato del calcio internazionale. Chiamare pane il pane Mettere sulla difensiva quelli che adesso ci fanno le pernacchie.
Costringere i grandi giornali e le televisioni a togliersi in pubblico le mutande piene di merda.

Sarebbe una rivoluzione capace di zittire le chiacchere a nostro danno.
Saremmo gli iniziatori, gli avanguardisti, della stagione calci puliti alle palle sporche.
Ma ci mancano la spina dorsale, il coraggio e la fantasia per fare questo !!!
Non sappiamo far altro che perderci via con delle beghe da cortile con i Blatter ed i Beckembauer.
Con dei piagnistei difensivi.
Piagnistei che servono solo a dare materiale di lavoro ai cronisti sportivi.
Cioè fare un favore alla categoria prima responsabile della situazione attuale.

I cronisti (su mandato dei loro direttori) nel tempo hanno dettato le attuali regole del gioco:
obbligo di vincere a tutti i costi.
Con questa filosofia hanno conquistato i clienti (di carta e video) al prezzo di rovinare il cervello alle masse dei tifosi.
Saluti in contropiede a tutti.

Quello di essere perfetto


Habemus for President Giorgio il Napolitano.

Lo hanno voluto i compagni con lo scopo di dare lustro alla loro parte politica sbandierandolo come icona gloriosa del marxismo, leninismo, togliattismo.
Buon per loro che sono passati tanti, troppi anni, dal 1984, quando morto Berlinguer, questi stessi hanno trombato, il buon Napolitano che sarebbe stato l'erede più naturale di Berlinguer.

Napolitano era il numero due del Partito Comunista Italiano ma aveva un difetto: non credeva più nel comunismo.

Tutti loro invece ci credevano ancora. Compresi D'Alema e Fassino.
Allora i compagni hanno preferito nominare Natta a segretario del partito.
Natta, un ometto insignificante ma fedele nel partito fino alla morte . Fedele anche fino "alla morte del partito"
La conseguenza è stata quella di aspettare che crollava il Muro di Berlino prima di cambiare il nome del PCI in quello di PDS. Cambiarlo a malavoglia.
Un vero rompimento di coglioni il cambio di nome che ha fatto incazzare Bertinotti e soci.
Questi hanno allora deciso di uscire orgogliosamente dal partito e Rifondare il Comunismo in modo più migliore.
Lo stiamo aspettando tutti con ansia.

Alessandro Natta invece, decise più realisticamente, di andare in pensione.
Dice: comunista si, ma solo se c'è ancora il comunismo. Bisogna riconoscere la coerenza dell'uomo.
Tutti gli altri ci sono ancora.
Giorgio Napolitano, che tutti conoscono e apprezzano, più che una bandiera del comunismo è un monumento storico alla cecità dei suoi ex compagni di percorso.

Questi qui non hanno cambiato strada prima del "crollo dell'impero" ma solamente dopo.
Dico, non dieci anni prima, non un anno prima, non un giorno prima.
No !!!! il giorno dopo.
Quando si dice: i campioni del senno di poi.

E con questo credito di lungimiranza loro si apprestavano a guidare l'Italia nel dopo-tangentopoli.
Adesso comunque hanno già cominciato a usare Napolitano come strumento propagandistico.
Ho già sentito dichiarazioni orgogliose di avere un comunista come presidente.
Vedete che uomini ha prodotto il comunismo !!! Prendete esempio !!!

E' chiaramente campagna elettorale permanente. E' lo scopo per cui lo hanno scelto.
Scopo uguale e contrario di chi, simmetricamente, non l'ha votato.

Per quanto riguarda lui, il Napolitano, penso che avrà un solo difetto:
quello di essere perfetto nel suo ruolo.

Con il "senno di poi" saluto tutti indistintivamente ma con affetto.

L'altroieri, prima di Moggi

Visto che la politica fa venire sonno.

Visto che finalmente i suoi santificano Napolitano, dopo che lo avevano trombato alla morte di Berlinguer, preferendogli Natta alla guida del PCI.
Natta, un vecchietto da gioco delle bocce, invece di uno che aveva capito con 10 anni di anticipo, sui suoi, come sarebbe finita con l'URSS.

Visto che quelli della Lega sono dei beceri a non votare Napolitano, ma quelli dell'altra sponda non sono da meno.
Quando comandavano loro, alla fine degli anni novanta, hanno sbattuto in carcere quattro pirloni della Lega che avevano osato scalare la cattedrale di San Marco a Venezia, violando la sacralità della Patria con bandiere leghiste.
Come eredità di questo gesto audace, rivelatosi poi temerario, l'Umberto Bossi è incriminato e rischia l'ergastolo !!! Avete capito giusto, l'ergastolo.
Che verrebbe comminato a lui dalla magistratura, che non è ne becera ne politicizzata.
Fà solamente schifo al cazzo.

Visto che è più divertente parlare di folbal dell'altroieri ecco che andiamo da queste parti.

In epoca ormai immemorabile, intorno al 1960, o qualche anno dopo, Gipo Viani era il General Manager del Milan.
Felice Riva, bancarottiero spavaldo e arrogante, era il Presidente del Milan.
Lui, ereditato il Cotonificio Valle Susa (grande fabbrica), lo ha mandato gloriosamente in malora.
Nel Milan giocava Josè Altafini, grande centravanti carioca. Goleador inarrivabile.

Nella Juve era già sul trono l'Avvocato. Un regno sempiterno il suo !!!
L'Inter, da pochi anni l'aveva presa in mano Angelo Moratti.

Raccontava tranquillamente il Giuanin Brera dalle pagine del Giorno, che Milan e Juve erano in pastetta ai danni dell'Inter.
Non si facevano mai male Juve e Milan negli incontri diretti.
Loro pareggiavano e basta.
Al tempo erano: vittoria=2punti e pareggio=1punto

Ma gli articoli di Brera non facevano scandalo. Mannòò !!! Macchèdiavolo !!! Scandalo di che cosa ???
Uè, se a loro piaceva pareggiare erano affari loro!!! Lo facessero anche gli altri se piaceva tanto !!!

Il Felice Riva, che si intendeva di furbate, un giorno ha scoperto che Gipo Viani, di nascosto, stava vendendo alla Juve Josè Altafini. All'Avvocato sono sempre piaciuti i veri campioni !!!
Licenziamento immediato di Gipo Viani. Peccato perchè era un precursore di Luciano Moggi.

Poi, Felice Riva, per non andare in galera per bancarotta fraudolenta è scappato in Libano.
Tutto nelle migliori tradizioni del folbal italico, che ha sempre pendolato tra lo stadio e la galera.

Dopo è arrivato Don Elenio Herrera che ha dato la paga a tutti.
Ma hanno fatto in tempo a rubargli uno scudetto facendolo vincere al Bologna, proprio nell'anno in cui s'è vista l'Inter più forte di tutti i tempi.

Dopo un grande pasticcio con le fialette dell'anti-doping (a danno del Bologna ?) gli arbitri hanno portato di peso il Bologna (a furia di calci di rigore) ad uno spareggio con l'Inter.
Il destino beffardo ha voluto che vincesse il Bologna lo spareggio.

Saluto tutti con imparzialità arbitrale.

Parlare di cose rilassanti

Ci sarebbero cose molto serie di cui parlare, ma è più rilassante parlare di pirlate.
Le cose più serie oggi sono due : il problema energetico mondiale, e quello dei posti di lavoro in Europa.
Per ciascuno di questi due temi è come scrivere una tesi di laurea, ma di quelle toste.
Magari qualche giorno, sorretto da astri favorevoli, tento di farlo.
Stasera gu minga voja.
Allora andiamo a vedere il circo equestre di Montecitorio e Palazzo Madama.
Alla Camera l'ha spuntata zio Bertinotti.
Lo chiamo zio perchè è un bravo ometto simpatico, socievole, chiacchierino.
Vorrei averlo come zio pensando che quando lo vado a trovare magari mi paga il gelato.
Io avevo uno zio così. Taaannti tanti anni fà !!!
In effetti Bertinotti è stato applaudito da tutta la Camera per gran parte del suo discorso, salvo in un paio di occasioni quando è stato troppo sincero. Anche lui, come Berlusconi , deve imparare l'ipocrisia del ruolo.
Lui ha cercato di fare un discorso alla Ciampi, dove si invoca l'unità di tutti gli italiani, per il bene della nazione.
Ma dopo è caduto in un paio di trappole, dovute alla sua ideologia, per cui ha perso credibilità il suo appello "stile Ciampi" Bertinotti cade per la prima volta.
Dal profondo del suo cuore lui non ha potuto fare a meno di glorificare il 25 Aprile.
Questa è la festa di quelli che nel 1945 hanno vinto.
Ma ci sono anche gli altri, quelli che hanno perso.
Questa festa la sinistra la sente sua e si rifiuta di farla partecipare anche agli altri, trasformandone il significato.
A partire dal 25 Aprile 45, cioè a guerra finita (non più in combattimento) ci sono stati circa 20 mila morti, dalla parte dei soccombenti. Questi morti sono stati fatti sparire dalla storia.
Quando qualcuno li ricorda vengono disprezzati, demonizzati, irrisi. In gran parte erano ragazzi di leva.
L'anno scorso Albertini, al Cimitero Maggiore, dopo la visita alle tombe dei partigiani, si è tolto la fascia tricolore ed ha fatto visita al campo dei caduti della RSI. E' stato bersagliato brutalmente sulla stampa.
Il 25 Aprile rimane la festa di mezza Italia.
Bertinotti cade per la seconda volta Lui ha voluto affrontare il problema della scuola. Nessuno lo obbligava a farlo. Non lo fà neanche Prodi.
Ma lui va dove lo porta il cuore !!!
Allora lui, Bertinotti, per la scuola, si ispira a Don Milani, il prete contestatore anni settanta, il quale predicava e applicava un rovesciamento di valori con gli studenti.
Don Milani diceva che i ragazzi meno dotati devono essere aiutati, sostenuti, premiati, invece di dare le borse di studio ai migliori.
Questa è autentica carità cristiana, senza ombra di dubbio.
Che sia possibile applicarla a livello statale è tutto un'altro discorso. La carità appartiene al volontariato.
Altrimenti potremmo cercare un Primo Ministro che somigli il più possibile a San Francesco d'Assisi.

L'unica cosa fattibile per migliorare la scuola, a mio giudizio, sarebbe quella di insegnare agli insegnanti come si dovrebbe insegnare, a differenza di come si insegna.
Bertinotti potrebbe farsi promotore di una concertazione con i sindacati della scuola, per un esperimento a titolo gratuito, di puro volontariato: corso per imparare ad insegnare divertendo.

Se invece andiamo al Senato troviamo che il candidato principale è Francesco Marini (capirai, che pezzo da novanta !!!) che si trova di fronte ad Andreotti.
Per chi ha un minimo senso della storia non c'è confronto. Ma la politica è un mondo a parte.
Il Giulio nazionale e internazionale meriterebbe il posto di presidente sia per statura politica, sia per essere ripagato dal bieco trattamento che gli ha riservato certa magistratura.
Ma sperare che i politici si commuovano per tutto ciò è vano.
Dirò di più.
Il posto di Presidente del Senato stà stretto ad Andreotti.
Visto che Ciampi dice di voler mollare, nessuno più di Andreotti sarebbe degno di rimpiazzarlo.
Un'altro che meritava miglior trattamento è Pannella escluso dal Senato e sbattuto fuori dall'aula dal pvesidente Scalfavo.
Il più delle volte non sono d'accordo con le idee di Marco Pannella ma mi è simpatico.
E' un uomo di grande onestà intellettuale. Lui non sa cosa sia l'ipocrisia.
Ha un'anzianità di servizio paragonabile solo a quella di Andreotti.
Avesse voluto poteva fare il ministro in decine di governi di ogni colore, ma è troppo intellettualmente onesto.
Non scende a compromessi per salire sul carro del vincitore.
Gli imputati in attesa di processo che passano anni a casa loro, in luogo di soggiornare a San Vittore, possono ringraziare Pannella.
Se ben ricordo, dopo che i magistrati hanno tentato di far morire Enzo Tortora in galera in attesa di giudizio, è stato Pannella a combattere la battaglia di far smettere questa barbara usanza.

Pannella molti anni fà ha subito anche l'epiteto di "vecchio arnese della politica" da parte dei "compagni" che aveva deciso di abbandonare ideologicamente. Ci voleva una bella forza da parte loro!!!

Non disturbare gli addetti ai lavori

Adesso gli italiani saranno chiamati a decidere sulle modifiche alla Costituzione.
La chiamata non viene dai partiti ma dalla Costituzione stessa dove c'è scritto che il popolo deve approvare eventuali varianti.

Tutti sanno quanto gli italiani siano esperti in questioni costituzionali e quindi sarà facilissimo scegliere per il "si" oppure per il "no".
Daltronde che bisogno c'è di saperne; basta seguire le indicazioni dei propri "tutori" politici, voglio dire di quelli per i quali facciamo il tifo, ed è fatta.
In Italia la Costituzione viene sistematicamente chiamata in causa quando gli avversari politici "mettono a repentaglio la democrazia".
Il bravo nostro presidente Ciampi si appella in continuazione alla Costituzione.
In effetti è un valore di riferimento. Meno male che c'è quella. E' come la mamma.
Questo però non dovrebbe impedire di riconoscerne i difetti. Che ci sono.
Facciamo qualche premessa storica.
La Costituzione è stata scritta nel 1946, subito dopo la guerra, ed è stata redatta sulla falsariga della Costituzione francese dell'epoca, modello democratico di riferimento.
I nostri uomini politici dell'epoca erano affascinati dalla Francia.
(Non tutti però: Palmiro Togliatti tifava per l'URSS ma ha fatto finta di niente)
La struttura di Governo del Paese è stata letteralmente copiata dalla Francia: due camere in serie a fare le leggi (lentezza estrema), Presidente della Repubblica inamovibile per sette anni, ma con pochi poteri. Presidente del Consiglio con poteri reali, ma in balia del parlamento che lo può mandare a casa quando vuole.
Ed è quello che è successo per cinquantanni : un governo all'anno, anzi uno ogni nove mesi.
Il sistema ha funzionato proprio male. Anzi, peggio di così non poteva.
E non c'è da meravigliarsi perchè la stessa cosa è successa in Francia.
Solamente che in Francia gli hanno dato uno stop molto presto.

Nel 1958 la Francia ha cambiato la Costituzione, (quella che noi avevamo copiato), fondando quella che a tutt'oggi è la Quinta Repubblica Francese, basata sul "presidenzialismo", vale a dire un Presidente della Repubblica inamovibile fino alla fine del mandato elettorale, con un potere superiore a quello del Primo Ministro.
Presidente che sceglie e nomina il Primo Ministro, in grado anche di sostituirlo se le circostanze lo richiedono, come successo svariate volte.
Un Presidente della Repubblica inattaccabile dai giochini parlamentari una volta che è stato eletto, e quindi in grado di dare continuità al Paese durante tutta la legislatura.

Il cambio in Francia è avvenuto per merito di De Gaulle che è stato chiamato dai francesi a togliere le castagne dal fuoco, appunto nel 1958.
Noi invece abbiamo continuato a vivacchiare con una Costituzione che non funziona ma che è meglio di niente.
Qui da noi, molta gente ha scritto peste e corna delle riforme proposte dal governo di destra uscente.
Anche autorevoli costituzionalisti (il costituzionalismo è una scienza) ne hanno parlato male.
Il più popolare di loro credo sia Giovanni Sartori, che ho sempre ammirato dalle pagine del Corriere, nonostante lui sia un anti-Berlusconiano.
E' uno che se ne intende, come alcuni altri peraltro di segno politico opposto.

Quelle che mancano però sono le proposte alternative alle modifiche promulgate dal governo Berlusconi.
Le cose non funzionano ma il mondo politico e accademico è bloccato. E' fatto di cagoni.
La Costituzione è sacra, non si tocca !!!

Oppure, in alternativa, è un mondo fatto di gente che non vuole disturbare i padroni, vale a dire i detentori del potere di fare e di strafare, pur non essendo seduti in parlamento.

Qui siamo di fronte ad un problema che somiglia molto a quello della giustizia italiana.
E' chiaro a tutti che peggio di così il sistema Giustizia non potrebbe essere, e lo è da plurimi decenni.
Nessun esperto però propone la cura. Nessun parruccone scrive un "manifesto".
Se il governo fa qualcosa allora si levano gli scudi a protezione dei magistrati.

Il Rè della foresta

E' lui o non è lui ?
Certo che è lui !!!

E' il Rè della foresta, Silvio detto il Berlusca !!!

Volenti o nolenti, un altro come lui non s'era mai visto.
Quindici anni fà ha messo al mondo, da un giorno all'altro la Destra, contestualmente fondando il maggior partito italiano Forza Italia, nel mentre gli sconvolti dell'altra sponda cincischiavano con "mani pulite" e culo sporco.

Adesso il Leone ha fatto rinascere, per suo esclusivo merito, la destra andata in letargo, incluso chi vi scrive.

Non ce ne sono altri come lui in circolazione, neanche a livello europeo.
Andiamo adesso a vedere la situazione politica attuale.
La Sinistra ha vinto, al fotofinish, alla Camera, grazie alla vituperatissima legge elettorale.
Legge voluta dalla Destra in vista di una propria vittoria risicata.
Meccanismo pensato per consentire la governabilità.
E' stata certo una beffa che il meccanismo lo utilizzi invece la Sinistra, ma nessuno può dire che la legge sia sbagliata. E' l'unico modo per garantire la governabilità.

Se ripensiamo al polverone sollevato dall'opposizione al varo di questa legge si capisce quale livello di faziosità domina la scena politica italiana.
Addirittura, uno degli estensori, Calderoli, ha confessato pubblicamente che "la legge fa schifo"
Roba da psichiatria.
Una cosa dev'essere notata. Per capire il valore di questa legge la si è dovuta veder funzionare.
Nessuno si è premurato di divulgare a cani e porci un esempio chiaro. L'esempio di quello che è successo.

Comunque, nonostante la legge elettorale "ottima e abbondante" come il rancio in caserma, il risultato è che
non c'è la governabilità perche al Senato mancano i numeri. Cioè i numeri ci sono ma solo teoricamente.
Nella pratica quotidiana nessuno può governare con trè o quattro Senatori in più.
E' già difficile farlo con una differenza di cinquanta Senatori.

Ma allora di chi è la colpa ?
La colpa è del sistema bicamerale: Camera più Senato in serie ad approvare ciascuna legge.
Non può esistere alcuna legge elettorale che risolve il garbuglio.
Nessuna legge può garantire che la stessa parte politica ottenga la maggioranza dalle due parti

A meno di votarle entrambe con la stessa scheda.
Allora verrebbero fuori certamente due rappresentanze parlamentari gemelle.

Ma allora servirebbe a qualcosa avere due camere ?
Servirebbe solo a rallentare l'iter legislativo, come appunto avviene.
Bene, arrivati quì bisogna necessariamente applaudire Umberto Bossi, che spingendo la Riforma Costituzionale verso il cosidetto "federalismo" ha portato la destra di governo uscente a modificare anche l'assetto del sistema parlamentare, che, (se resiste la riforma) prevede una sola Camera per la produzione delle leggi nazionali.

Il Senato diventa una Camera delle Regioni. Insomma Camera e Senato faranno due cose diverse.
Ad esempio, nella situazione attuale, la Sinistra potrebbe tranquillamente governare anche se tutte le venti Regioni fossero di destra.
Osteria che belèsa !!! a l'era ura de svegliass e levà sù !!!
a l'era ura de trà foera el germoi (il germoglio) !!! Cume el diseva el rè de la Baròna, mio amatissimo suocero.

Allora quando entra in servizio questa riforma finiscono tutti i casini !!!???
O non finiscono ugualmente !!!???
Finiscono certamente, finiscono !!!
Ma non è detto che succeda, cioè che possa entrare in servizio la riforma.
La Sinistera stà preparando un referendum abrogativo della Riforma Costituzionale.

Viva l'Italia, viva Garibaldi e viva la mamma !!!