sabato, giugno 05, 2010

La creazione

Oggi la televisione ci ha annunciato che è stata creata la cellula artificiale.
Ci viene spiegato che consiste nell’aver creato una cellula dove è stato modificato il DNA.
Il termine cellula artificiale mi sembra esagerato, senza togliere nessun valore all’obiettivo raggiunto.
L’espressione creazione di una cellula artificiale fa pensare che sia stata realizzata, partendo dalla materia inerte, una cellula vivente. Sarebbe quindi la creazione della vita.

Modificare il DNA di una cellula vivente è un’altra cosa. Significa modificare il data base della cellula. E’ un obiettivo a livello umano anche se è certamente un grande risultato.
Ci diranno poi quanto lavoro e quanto ingegno umano ci è voluto. Io non ne ho la più pallida idea.

Ho la presunzione di poter dire che l’obiettivo della creazione della vita è ancora lontanissimo e non sappiamo se verrà mai raggiunto. Per poterlo avvicinare bisogna prima di tutto sapere cos’è la vita.

Forse sto parlando troppo di cose che non conosco.

L’annuncio di oggi mi ha fatto venire la voglia di tradurre un testo inglese che un amico mi ha spedito tempo fa.

Lo trovate in allegato

Saluti affettuosi a tutti
Franciscofranco

Energie elettriche

Trasmetto un contributo serio alla conoscenza della rete elettrica nazionale.
Domande o commenti sono sempre graditi. Anzi ci vogliono. Diciamo che sono obbligatori.

Franciscofranco

________________________________________
Da: Sergio Valesini [mailto:valservir@alice.it]
Inviato: lunedì 17 maggio 2010 11.56
A: Franco Valsecchi; 'Brunello Amici'
Oggetto: Fabbisogno variabile di Energia Elettrica

Cari amici,
cercherò di inserire qualche dato numerico nei nostri discorsi relativi alla energia elettrica
richiesta e prodotta nella rete italiana.
Secondo i dati forniti da TERNA , che svolge attività di “trasmissione e dispacciamento” dell’energia elettrica
in una giornata tipica ( 14-05-2010 ) l’andamento del fabbisogno può essere cosi riassunto:

L = minimo ( h 4.00 ) 28 GW
H = massimo ( h 11.00 ) 45 GW
M = media 38.2 GW

Si possono fare alcune interessanti considerazioni :

la parte variabile ( H-L) corrisponde al 38 % della potenza massima
la potenza minima di base (L) corrisponde al 62 % della massima.

Anche in assenza di fonti alternative intermittenti la rete, durante la giornata, deve già essere strutturata in
modo da poter far fronte a variazioni molto ingenti nella richiesta di energia da parte dell’utenza.

Le centrali termoelettriche di grande potenza ( 1200 MW ) sono realizzate con blocchi autonomi,
da 150-300 MW ciascuno, costituiti da caldaia, turbina, alternatore, trasformatore.
Variazioni della potenza erogata del 10-20 % credo siano possibili, agendo sulla coppia non sulla velocità
delle turbine, senza scostarsi troppo dalla zona di massimo rendimento.
Variazioni più forti, specialmente se programmate, vengono ottenute attivando/ disattivando uno o più blocchi.
Centrali che utilizzano turbine a gas, non a vapore, di potenza inferiore ma molto più rapide nell’attivazione
sono consigliate per sopperire ai picchi di richieste, ma non so quanto siano diffuse in Italia.

Il contributo delle centrali idroelettriche da invaso, più piccole ma più veloci, è importantissimo per la
regolazione mentre invece le idroelettriche da acqua fluente ( ad esempio quelle sul PO’ ) devono essere
fatte funzionare in continuazione.

Anche noi come utenti contribuiamo alla regolazione accettando, più o meno consciamente, diminuzioni
della tensione (220 V nominale) fino al 5% corrispondente ad una diminuzione del 10% della potenza
assorbita.

Se l’energia consumata viene misurata al contatore degli utenti la differenza, tra energia prodotta e
consumata,comprende anche le perdite nelle linee di trasmissione ( credo fino al 3% ) oltre a quella
per il pompaggio di acqua di riserva negli invasi e quella utilizzata per i servizi interni alle centrali.

La trasmissione di energia elettrica su linee ad alta tensione in corrente continua (HVDC) può servire anche
a collegare Reti elettriche non sincronizzate evitando i problemi temuti da Franco.

Adesso basta perché mi accorgo di essere stato troppo loquace!

Saluti ad alta tensione

Sergio Valesini

Energie alternative 2

Giovanni tenta di rispondere alle mie domande.
Bravo Giovanni che tieni viva la discussione !!!!

L’impressione mia è però che abbiamo bisogno del contributo di qualche addetto ai lavori aggiornato con notizie recenti.
Un aspetto è quello della sincronizzazione di rete.
I 50Hz tradizionalmente venivano dalla velocità di rotazione degli alternatori che dovevano essere tutti in fase tra loro.
Mica cosa da poco mi pare
Ma è ancora cosi ???
Da tempo ho sentito parlare di linee ad alta tensione a corrente continua. Questa deve essere la nuova tendenza.
Tra l’altro la linea a cc è bipolare. Si risparmia un filo. Non è poca cosa.

Ne hanno installate in Italia ??? Se la risposta è affermativa allora il sincronismo viene ricreato all’arrivo.
Oppure viene comunque ricreato nei nodi di rete ???

Questo della velocità degli alternatori potrebbe avere un impatto sulla flessibilità della generazione.
Mi sento un dilettante allo sbaraglio.
C’è qualcuno che ne sa di più ????
Ciao a tutti
Franco



> Le macchine generatrici possono sicuramente seguire queste
> variazioni.

> Domanda finale: *l’elasticità *di regolazione delle macchine è
> adeguata a seguire le *variazioni tra bello e nuvoloso* nei
> rimanenti giorni dell’anno ????????

> Quelle idroelettriche penso proprio di no.

> Quelle termoelettriche lavorano producendo vapore ad alta
> pressione.

> Forse bisogna spegnere una o più macchine per seguire l’andamento
> del clima ???

Non sono sicuro di saper rispondere completamente alle tue domande ma
pescando fra i ricordi scolastici ed una lontana visita ad una
centrale nella valle che porta a Cervinia mi sembra di poter dire che
almeno per quanto riguarda le centrali idroelettriche esiste una buona
flessibilità nella loro regolazione.

Benvenuto chi con maggiori conoscenze possa smentirmi, ma questo è
quanto io ricordo dai miei studi di elettrotecnica e da quanto letto
negli anni.

Una rapida ricerca su Wikipedia ha almeno in parte confermato questa
mia convinzione.

Alcuni tipi di turbine sono facilmente regolabili sia per la loro
potenza erogata sia per la loro velocità (che deve essere calibrata
per mantenere la frequenza a 50 Hz).

La centrale che visitai si trovava fra due laghi, il lago di Cignana a
2400 mt. ed un lago formato dallo sbarramento del fiume che scende a
valle a poco più di 1000mt. La centrale era praticamente su bordo del
lago in basso e durante la notte veniva usata per riportare sul lago
in alto quanta più acqua possibile per mantenerlo sempre pieno. Le
stesse macchine usate per generare energia durante il giorno durante
la notte assorbivano dalla rete per pompare l'acqua verso l'alto
usando le stesse condotte che alimentavano la centrale.

Non so se ciò avvenga ancora perché sto parlando degli anni '60 e da
allora non sono più salito in Valtournanche e da allora la tecnologia
è molto cambiata.

Ma sembra che la regolazione delle centrali idroelettriche sia una
cosa molto facile ed applicata da molti anni, se non da sempre.

Probabilmente anche le turbine a vapore ed a gas sono facilmente
regolabili ma almeno per le prime non è facile regolare il generatore
di vapore. Per un funzionamento ottimale le caldaie devono lavorare
ad un regime costante (occorrono svariati giorni per fermare un
impianto e probabilmente molti di più per riavviarlo) e permettono una
regolazione della potenza erogata solo in un campo limitato e
sicuramente non hanno l'elasticità per seguire le variazioni
giornaliere. Il fatto di pompare l'acqua da un lago all'altro più in
alto era un modo per recuperare energia che in ogni caso doveva essere
prodotta dalle centrali termoelettriche.

Le turbine a gas non le conosco ma direi che i tentativi di applicarle
alla trazione terrestre non hanno avuto alcun successo al contrario di
quanto avviene in campo aeronautico.

Per tornare alla tua domanda iniziale io direi che l'introduzione di
energie alternative è una bella cosa se si pensa ad un risparmio sui
consumi petroliferi. Ma penso anche che in ogni caso bisogna avere la
possibilità di generare tutta l'energia necessaria in modo garantito e
che non sia realmente possibile superare col fotovoltaico o l'eolico i
margini (limitati) imposti dalla regolazione delle centrali
termoelettriche.

Ciao
Giovanni

Energie alternative

Voglio parlare di aspetti che non conosco, a differenza di Brunello molto più prudente e saggio di me.

Il soggetto è: le centraline domestiche fotovoltaiche come contributo alla rete elettrica nazionale.
Il mio punto interrogativo è: quale può essere il contributo concreto, reale, al risparmio energetico della rete ?

Qui servirebbe l’opinione di un esperto dei problemi della rete elettrica, esperto che non intravedo nelle mie conoscenze.
Comunque può darsi che qualcuno lo sappia di suo dovuto alla sua curiosità personale.

Mi spiego. Leggendo le statistiche dei consumi elettrici vedo che si fa una distinzione tra l’energia prodotta e quella consumata. Comprensibilissimo. L’energia prodotta è necessariamente maggiore di quella consumata perchè la disponibilità in tempo reale deve poter coprire picchi di consumo, quantomeno quelli prevedibili statisticamente.
La differenza tra quella prodotta e quella consumata è necessariamente sprecata.

Cosa vuol dire ??? Vuol dire che le macchine generatrici vengono regolate durante il funzionamento sulla base delle previsioni statistiche.
Con il contributo delle cellule fotovoltaiche entra in gioco statisticamente una macchina generatrice non regolabile.

Di conseguenza le macchine generatrici di tipo tradizionale (termoelettrico e idroelettrico) devono tener conto di questa nuova macchina virtuale che contiene una dose di imprevedibilità, se vogliono utilizzarne il contributo. Diversamente il contributo va ad aggiungersi alla quota sprecata di cui sopra.

La capacità di previsione statistica riguardo all’irraggiamento solare è sicura solo per:
-l’orario diurno
-le ore della giornata di bello stabile, previsto meteoreologicamente

Le macchine generatrici possono sicuramente seguire queste variazioni.

Domanda finale: l’elasticità di regolazione delle macchine è adeguata a seguire le variazioni tra bello e nuvoloso nei rimanenti giorni dell’anno ????????

Quelle idroelettriche penso proprio di no.
Quelle termoelettriche lavorano producendo vapore ad alta pressione.

Forse bisogna spegnere una o più macchine per seguire l’andamento del clima ???