venerdì, marzo 31, 2006

Regioni, Province, Comuni

Regioni, province, comuni.

Ci sono in Italia 8000 (ottomila) Comuni, circa 120 Province, e 20 Regioni.
Le Regioni sono state costituite recentemente (con più di vent'anni di ritardo rispetto al dettato costituzionale).
Tutto il resto è vecchio come il cucco.
Le ultime modifiche positive alla struttura territoriale le ha fatte Mussolini, il Duce, eliminando Comuni periferici alle grandi città, integrandoli nel Comune centrale. I casi che io conosco sono la Bovisa, Affori, Niguarda.
Dopo di Lui proibito eliminare Comuni e relative poltrone.

Ultimamente, per merito della democrazia, sono state invece create Province inutili.
Dalla Provincia di Milano sono state staccate Monza e Lodi. E' il modo di proliferazione biologica delle cellule, che nel caso specifico prolifera poltrone.
E' un processo semplicemente inverso a quello utile, almeno nel caso della Provincia di Milano.
Quella da eliminare era l'istituzione "Provincia".
Regione e Comune sono largamente necessarie e sufficienti.

La Provincia, non importa da quale partito gestita, è, e sarà sempre, in conflitto con il Comune e la Regione.
Servirà sempre e solo a creare problemi di competenza e di rivalità. .
Problemi in termini di efficienza amministrativa e di costi, a spese dei cittadini.
Ai quali però non importa un tubazzo.

Bene, gli ottomila Comuni, suddivisione geografica giustificata al momento della loro creazione dai problemi di trasporto, sono in gran parte ingiustificati nella nostra epoca, con le automobili e sopratutto con Internet.
Come minimo si potrebbero dimezzare.
Prendendo i piccoli comuni (che sono più del 90%) e accorpandoli due a due, a du a du, fin quand diventen disper senza contare che volendo si può anche fare tre a tre, oppure quattro a quattro.

Il costo globale dei politici in Italia è di 3,5 miliardi di euro, di cui il 10% sono quelli di Roma.
Circa 3,00 miliardi verrebbero quindi dimezzati stò parlando solo dei politici: sindaci, assessori e consiglieri comunali (stipendio medio di un sindaco 4000 euro e di un assessore 3000 euro) come si può notare lo scandalo dei parlamentari che guadagnano 20 mila euro al mese è solo di natura morale.
Quello che pesa sulle tasche dei cittadini riguarda Sindaci e Assessori.
La responsabilità è però dei "condomini che si disinteressano del bilancio del Condominio Italia" scritto con i numeri e non con gli slogan.

Ma non finisce quì.
Con l'operazione di cui sopra, i risparmi nel personale dei dipendenti pubblici sarebbero molto maggiori.
I costi maggiori riguardano di gran lunga i dipendenti pubblici rispetto ai politici.
Ordini di grandezza di 50 volte tanto.
La spesa dello Stato in stipendi ai dipendenti è di 160 miliardi di euro, che io non sono in grado di suddividere tra Roma ed il resto d'Italia.

Però penso che quanto detto basti a dare un'idea.

Non si potrebbe parlare di cose un poco più concrete invece di promettere di "tagliarsi il cuneo" (dato che non serve più) oppure delle contestatissime percentuali di aumento o afflosciamento del Pilla ?

Voglio finire con una provocazione.
Nell'estate 1944, dopo qualche tempo dalla liberazione di Roma da parte degli Alleati, circolava nella Capitale una rima:
manca l'accqua, er gass e la luce ma quanno ritornerà er Duce ?

Franco