venerdì, dicembre 31, 2010

Ricordi tardivi

Adesso viene detto pubblicamente che ci sono stati gli orrori delle foibe.
Il governo Croato allora s’incazza.
Era semplicemente dal 1945 che tutti sapevano dei fattacci relativi alle foibe.
Lo potevi chiedere a qualunque analfabeta, di città o addirittura di campagna.
Nessuno ne parlava pubblicamente salvo quelli del MSI (Movimento Sociale Italiano) (Lo spiego per i troppo giovani, beati loro).
Quelli del MSI potevano parlare, tanto non avevano niente da perdere.
Erano comunque in castigo, esclusi dal sistema, ghettizzati.
Potevano parlare. A vuoto, ben s’intende.
Come quando hanno votato, unici in parlamento, contro la chiusura dei casini, la famosa legge Merlin.
Chiusura proposta da una vecchia laida senatrice socialista del PSI, appunto la senatrice Merlin.
Questa qui, anni dopo, disse in pubblico che “se avesse saputo come finiva col cacchio che l’avrebbe proposta”
Grazie signora per il senno di poi !!!
Prerogativa del suo DNA politico.
Lei, democraticamente, si è presa il diritto di decidere della vita sessuale dei ragazzi (ed oltre) di allora.
Lei, in menopausa, cosi vecchia e repellente !!!
E tutti i “parrucconi” del Senato e della camera sull’ ATTENTI a dire di SI.
Tanto loro avevano le “riserve di caccia” esclusive.
Magari da pagare con le spese di rappresentanza parlamentare.
Meno i fascisti del MSI. Loro hanno votato “NO”
Per forza, era una legge democratica, voluta dagli utenti, quindi fuori dalla filosofia fascista.
Sono andato fuori tema senza volerlo
Mi scusino i miei fedeli e appassionati lettori.
Tornando alle “foibe”, in Italia, a livello ufficiale, per cinquant’anni è stato un argomento tabù.
Fastidioso, inopportuno in Italia parlar male della Jugoslavia.
La Jugoslavia del Maresciallo Tito faceva parte del futuro paradiso sociale marxista/leninista.
Il fatto la dice lunga su mezzo secolo di egemonia culturale marxista in Italia
Il tabù è stato ora esorcizzato per merito di cinque anni di governo di destra.
Adesso è diventato “storia” e volenti o nolenti si può e si deve parlarne.
Giorgio Napoletano, con stile inappuntabile ne ha parlato, denunciando la vergogna del silenzio,
e adesso i croati s’incazzano.
Facciano pure. Per mezzo secolo si sono indignati invano i familiari delle vittime.
Piuttosto, a quando la giornata per ricordare i ventimila morti in Italia del dopo 25 aprile 1945 ?
Giustizia storica vorrebbe che venissero iscritti su lapidi di marmo anche i loro nomi.
Moltissimi di loro sono identificabili semplicemente leggendo i libri di Giampaolo Pansa ed il libro di Bruno Vespa “Vincitori e vinti “
Voglio dire che nomi, luoghi e circostanze sono scritti in chiaro nei libri menzionati, quindi facili da mettere in lista.
E sono ancora in vita familiari, parenti e conoscenti in grado di testimoniare.
Poi ci sarà anche una grande quantità di ignoti.
Tantissimi sono stati ammazzati semplicemente per antipatia.
Perché portavano una divisa o lavoravano inquadrati in organizzazioni del partito o semplicemente tifavano contro.
Un episodio che ho letto, e che per la sua brutalità mi ha particolarmente ferito, è quello di un sacerdote.
Trovatosi in presenza di una fucilazione sommaria, lui, considerò doveroso il benedire i corpi che giacevano a terra.
Una sventagliata di mitra stese anche lui.
Sarebbe doveroso ricordare degnamente anche questi morti, e soprattutto risarcire moralmente in qualche modo i familiari, senza peraltro pretendere la dedica di vie o piazze come fatto per quelli che stavano dalla parte “giusta”.
A quando tutto questo ?
A quando una giornata della memoria per loro, visto che il 25 aprile è egemonizzato dalla sinistra ?
Si dovrà penso aspettare come minimo l’avvento di un altro governo di destra e contestualmente di un Presidente della Repubblica degno di Giorgio Napoletano.
Vostro fedele
Franciscofranco