venerdì, novembre 23, 2007

Italia paralitica

La riforma delle pensioni è stata varata da Lamberto Dini nel 1995 per eliminare le pensioni di anzianità e mandare tutti in pensione non prima del compimento dei 60 anni di età.
Diluita nel tempo, doveva arrivare a conclusione dopo 18 anni, nel 2013.
Concepita, in questo modo annacquato, dalla sinistra, per “non far male ai lavoratori”.
Un po’ di anni prima, in Inghilterra, la Prima Ministra Margaret Tatcher ha fatto la stessa cosa
Ma in un periodo di tempo un po’ più breve: 24(ventiquattro) ore.

L’ultimo governo Berlusconi ha parzialmente accelerato il processo di riforma per farlo concludere nel 2008.
Con cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto da Dini.
Il governo attuale, sulla questione, litiga con se stesso.
I ministri con la falce e martello sul cappello, continuano a “difendere i lavoratori” e frenano.
L’Europa però, dice, ripete ossessivamente che bisogna accelerare.
Lo sta dicendo da vent’anni.
Lo dice nei giorni dispari e lascia liberi i giorni pari per le risposte. Che non arrivano.
Bisogna considerare che i nostri “soci” europei ci hanno accettati nella Comunita Europea nonostante i debiti che avevamo (e che abbiamo tuttora) in cambio della promessa che avremmo ripianato i debiti.
Adesso quindi ci incalzano,
Noi, popolo di Santi, di Poeti, di Inventori di Navigatori e di Sciupafemmine facciamo orecchio da mercante.
Eccheccefrega a noantri !!!???

El prufesur Prodi è imbarazzato, non sa più che faccia fare.
Allora decide di fare la facia de palta (altrimenti col cacchio che io stavo qui a scrivere la mia patafiata)

Leggo sul Sole-24ore che lui per giustificare il ritardo dice:
…ma se questa riforma non è mai stata completata in 60 anni di storia repubblicana vuol dire che è una riforma complessa …
La giornalista, una certa Laura Di Pillo, non fa commenti. Poveretta, è sicuramente giovane e magari anche carina.

Allora parlo io.
Uè giovanotto, dico io al Professore,
adesso gli dai la colpa al Duce di avere inventato le pensioni di anzianità !!!???
Lui è morto ma io sono vivo.!!!
Le pensioni di anzianità sono la conquista degli anni di merda, gli anni 70.
Sono il parto anale dei sessantottini. Sono il frutto dell’egemonia marxista che abbiamo vissuto.

L’INFPS (Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale) mandava tutti in pensione a 60(sessanta) anni, e l’INPS (come si è chiamata dopo Piazzale Loreto) ha continuato ad applicare la stessa regola come minimo fino al 1960.
Lo dico per esperienza perché mio padre, ragazzo del 99, è andato in pensione a quell’età.
E non l’ho mai sentito parlare con i suoi colleghi della possibilità di andare prima.

Poi in seguito, non contenti delle cagate sessantottine, quelli di sinistra hanno sollevato un polverone vergognoso a difendere il parto anale quando, nel 1995, il primo governo Berlusconi ha tentato di imitare Margaret Tatcher e rimettere le cose a posto in fretta.
Ed i preti sono stati pilatescamente a guardare, tanto per dirle tutte le cose.

Concludo ripetendo un concetto che ho espresso non molto tempo fa, e che diventa sempre più vero:
l’Italia, per opera dei magistrati, ha perso l’ultimo tram quando nel 1995 ha mandato a casa Il primo governo Berlusconi

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