giovedì, ottobre 02, 2008

Di Pietro–l’alfiere

In temp de guera ghe pusè ball che tèra
Così dicevano quand’io ero un ragazzino.
Mi seri un fiulot, e ghera la guèra.
Pare a mè che non sia cambiato molto.
Cominciamo a parlare di Antonio Di Pietro, baldanzoso giustiziere senza macchia e senza paura,
a viso aperto, non Zorro il mascherato.
Di Pietro, coraggioso giudice anni novanta (non stò ironizzando) alfiere del pool-mani-pulite
divenne leggendario facendo fuori tutti i gerarchi DC e PSI, smerdandoli davanti alla televisione.
Guadagnò miliardi (in lire) facendo conferenze intorno al mondo.
Tentarono di demolirlo e allora lui, in modo teatrale, si levò la tonica da giudice davanti alla Tv e si diede alla politica.
Purtroppo per lui non era un animale politico.
Non ebbe coscienza del potere mediatico che aveva raggiunto.
In quel momento avrebbe potuto fondare il partito di maggioranza.
Pensò invece di dover trovare asilo e protezione presso un partito che lo ospitasse.
Chiese quindi a D’Alema un posticino.
Felicissimo D’Alema gli diede un ufficio con tanto di segretaria, e lui inizio la sua carriera politica.
Adesso è maturato politicamente: è diventato un vero animale politico, non di nascita ma di mestiere.
E come tale nun-gliene-po-fregà-ddemeno del presente e del futuro del Bel Paese.
Visto che il WalterWeltrone, scoglionato dalla banda di svanverati che allignava nella coalizione di sinistra decise di scaricare i mostriciattoli della falce-e-martello
di abbandonare l’antiberlusconismo come unica ideologia politica
e sostituirlo con un progetto politico genuino e propositivo.
l’Antonio di pietra dice allora tra se e se:
Il WW ha scaricato gli antiBerlusc, che sono tanti, e allora me li prendo io,
e poi vediamo chi fa più voti la prossima volta tra me e WW.
E così ricomincia la vecchia sinfonia italiana.
Il WW capisce che rischia di essere impallinato dai suoi e ritorna ai vecchi refrain.
O il Governo si ferma e la smette di fare il decisionista oppure è guerra dice Weltroni
Che vuol dire:
bisogna fare la concertazione,
bisogna fare il governo assembleare che non decide niente,
bisogna far comandare la magistratura
bisogna fare il governo degli invertebrati.
Siamo arrivati ai ferri corti.
Ricomincia la guerra inconcludente delle parole
Il pericolo è quello di impantanarsi ancora nel nonfargnentismo
Vedremo come la pensano gli italiani
Vedremo se vogliono un governo che decide e governa
Oppure preferiscono
Le garanzie democratiche
Le frontiere sbracate
La monnezza
I no-TAV
I no-global
I no-nuclear
I cortei stradali in difesa dell’aria fritta
Saluti affettuosi a democratici e antidemocratici
da
Franciscofranco














































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