mercoledì, maggio 31, 2006

Parlare di cose rilassanti

Ci sarebbero cose molto serie di cui parlare, ma è più rilassante parlare di pirlate.
Le cose più serie oggi sono due : il problema energetico mondiale, e quello dei posti di lavoro in Europa.
Per ciascuno di questi due temi è come scrivere una tesi di laurea, ma di quelle toste.
Magari qualche giorno, sorretto da astri favorevoli, tento di farlo.
Stasera gu minga voja.
Allora andiamo a vedere il circo equestre di Montecitorio e Palazzo Madama.
Alla Camera l'ha spuntata zio Bertinotti.
Lo chiamo zio perchè è un bravo ometto simpatico, socievole, chiacchierino.
Vorrei averlo come zio pensando che quando lo vado a trovare magari mi paga il gelato.
Io avevo uno zio così. Taaannti tanti anni fà !!!
In effetti Bertinotti è stato applaudito da tutta la Camera per gran parte del suo discorso, salvo in un paio di occasioni quando è stato troppo sincero. Anche lui, come Berlusconi , deve imparare l'ipocrisia del ruolo.
Lui ha cercato di fare un discorso alla Ciampi, dove si invoca l'unità di tutti gli italiani, per il bene della nazione.
Ma dopo è caduto in un paio di trappole, dovute alla sua ideologia, per cui ha perso credibilità il suo appello "stile Ciampi" Bertinotti cade per la prima volta.
Dal profondo del suo cuore lui non ha potuto fare a meno di glorificare il 25 Aprile.
Questa è la festa di quelli che nel 1945 hanno vinto.
Ma ci sono anche gli altri, quelli che hanno perso.
Questa festa la sinistra la sente sua e si rifiuta di farla partecipare anche agli altri, trasformandone il significato.
A partire dal 25 Aprile 45, cioè a guerra finita (non più in combattimento) ci sono stati circa 20 mila morti, dalla parte dei soccombenti. Questi morti sono stati fatti sparire dalla storia.
Quando qualcuno li ricorda vengono disprezzati, demonizzati, irrisi. In gran parte erano ragazzi di leva.
L'anno scorso Albertini, al Cimitero Maggiore, dopo la visita alle tombe dei partigiani, si è tolto la fascia tricolore ed ha fatto visita al campo dei caduti della RSI. E' stato bersagliato brutalmente sulla stampa.
Il 25 Aprile rimane la festa di mezza Italia.
Bertinotti cade per la seconda volta Lui ha voluto affrontare il problema della scuola. Nessuno lo obbligava a farlo. Non lo fà neanche Prodi.
Ma lui va dove lo porta il cuore !!!
Allora lui, Bertinotti, per la scuola, si ispira a Don Milani, il prete contestatore anni settanta, il quale predicava e applicava un rovesciamento di valori con gli studenti.
Don Milani diceva che i ragazzi meno dotati devono essere aiutati, sostenuti, premiati, invece di dare le borse di studio ai migliori.
Questa è autentica carità cristiana, senza ombra di dubbio.
Che sia possibile applicarla a livello statale è tutto un'altro discorso. La carità appartiene al volontariato.
Altrimenti potremmo cercare un Primo Ministro che somigli il più possibile a San Francesco d'Assisi.

L'unica cosa fattibile per migliorare la scuola, a mio giudizio, sarebbe quella di insegnare agli insegnanti come si dovrebbe insegnare, a differenza di come si insegna.
Bertinotti potrebbe farsi promotore di una concertazione con i sindacati della scuola, per un esperimento a titolo gratuito, di puro volontariato: corso per imparare ad insegnare divertendo.

Se invece andiamo al Senato troviamo che il candidato principale è Francesco Marini (capirai, che pezzo da novanta !!!) che si trova di fronte ad Andreotti.
Per chi ha un minimo senso della storia non c'è confronto. Ma la politica è un mondo a parte.
Il Giulio nazionale e internazionale meriterebbe il posto di presidente sia per statura politica, sia per essere ripagato dal bieco trattamento che gli ha riservato certa magistratura.
Ma sperare che i politici si commuovano per tutto ciò è vano.
Dirò di più.
Il posto di Presidente del Senato stà stretto ad Andreotti.
Visto che Ciampi dice di voler mollare, nessuno più di Andreotti sarebbe degno di rimpiazzarlo.
Un'altro che meritava miglior trattamento è Pannella escluso dal Senato e sbattuto fuori dall'aula dal pvesidente Scalfavo.
Il più delle volte non sono d'accordo con le idee di Marco Pannella ma mi è simpatico.
E' un uomo di grande onestà intellettuale. Lui non sa cosa sia l'ipocrisia.
Ha un'anzianità di servizio paragonabile solo a quella di Andreotti.
Avesse voluto poteva fare il ministro in decine di governi di ogni colore, ma è troppo intellettualmente onesto.
Non scende a compromessi per salire sul carro del vincitore.
Gli imputati in attesa di processo che passano anni a casa loro, in luogo di soggiornare a San Vittore, possono ringraziare Pannella.
Se ben ricordo, dopo che i magistrati hanno tentato di far morire Enzo Tortora in galera in attesa di giudizio, è stato Pannella a combattere la battaglia di far smettere questa barbara usanza.

Pannella molti anni fà ha subito anche l'epiteto di "vecchio arnese della politica" da parte dei "compagni" che aveva deciso di abbandonare ideologicamente. Ci voleva una bella forza da parte loro!!!

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