mercoledì, maggio 31, 2006

L'Italia l'è malada

L'italia l'è malada
romano l'è el dutur
per far guarir l'Italia
tajem la testa ai sciur

Uei padrun da le bèle braghe bianche
mola le palanche
mola le palanche

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La situasione è più grave di essere già grave.
Lo dice Prodi.
Padoa scioppa fà di si con la testa educatamente.
Pressapoco lo sapevamo.
Sono decenni che lo dice l'europa, abituata a parlare col vento.
Allora, l'europa dice come sempre:
bisogna fare le riforme strutturali.

Tutti sono d'accordo. Anche palmiro epifani, anche rizzo dei comunisti italiani.
E' tutta gente coerente.

Le riforme strutturali, tradotto in termini da tramvieri, vuol dire avere meno gente da pagare e più posti di lavoro produttivi per lavorare.

Tradotto in parole ancora più semplici, da portineria, vuol dire avere meno pensionati, avere meno impiegati statali, avere più coraggio ad assumere gente.
Sono i tre punti su cui si deve lavorare. Non esistono altre strade.

Palmiro epifani e rizzo dei comunisti italiani non dicono più niente, ma fanno la faccia storta.
Allora vediamo cosa si può fare.

Primo punto
I pensionati sono 17 milioni. Diminuirli è un problema. Oltretutto sono abbastanza pasciuti.
Quand'era il momento bastava lasciare in vigore le regole (anzi l'invenzione) dell'INPS che aveva fatto il Duce: tutti in pensione a sessantanni.
Dimentichiamo cristianamente, a beneficio della pace sociale, le adunate oceaniche di piazza san giovanni laterano.
Le pensioni di anzianità sono anche servite agli industriali per scaricare masse di persone che loro non potevano licenziare.
Adesso i buoi sono scappati e chiudere la stalla non serve. Farli tornare è impossibile.
Su questo punto niente riforme strutturali. Non c'è governo che possa.

Secondo punto
Gli impiegati statali, regionali, provinciali, comunali sono tanti. Ma io non so quanti.
Sono sicuro che sono troppi nell'epoca dei computer e di internet.
L'unico modo che vedo io per diminuirli sarebbe quello di dimezzare gli ottomila comuni, insieme ai rispettivi impiegati.
Non dico in un colpo solo ma almeno a colpetti. Sarebbe un "meglio tardi che mai".
Qualcosa quindi si potrebbe fare

Terzo punto
Incoraggiare i datori di lavoro ad assumere gente.
Bisognerebbe fare come gli americani (che brutta parola !!!).
I lavoratori americani sono tutti precari, come del resto i datori di lavoro, in tutto il mondo.
Chiunque, in america, può essere licenziato e questo non è bello.
Però è bello che i licenziati americani trovano subito un altro lavoro.
Ed è ancora più bello che ci sono meno disoccupati che da noi.
Quì, anni fà, si è cominciato timidamente ad imitarli con la legge biagi, che però è innominabile.

In europa il posto di lavoro è sacro. Abbiamo visto i francesi come si sono incazzati.
Bisogna chiamare i cinesi per convincerli.
Quello che nessuno dice, in europa, perchè è una cosa impopolare, è che non si può pretendere da una categoria di precari, cioè i datori di lavoro, di garantire la sicurezza del lavoro ad altri. Non stà scritto da nessuna parte.

E' chiaro che noi non possiamo fare gli americani da un giorno all'altro. Bisogna farlo per gradi, però bisognerebbe smettere di fare gli struzzi davanti ai cinesi e gli stronzi davanti alla gente che ragiona, cominciando a ragionare sulla legge biagi Legge biagi che è come un piccolo aperitivo
di fronte ad un pranzo che stà arrivando.
Inesorabilmente a fronte di tutto quanto, il governo attuale non trova altre strade che quella di sospendere i cantieri delle grandi opere, perchè non ci sono più soldi.
Equivale a sospendere la speranza.

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