mercoledì, gennaio 02, 2013

Tu che sei nato negli anni 30

Tu che sei nato/a negli anni '30 :
A ben pensarci, è difficile credere che siamo vissuti fino ad oggi!! Da bambini, andavamo in giro senza le scarpe (per risparmiare gli zoccoli) senza cintura ma con le bretelle. ... E viaggiare nel cassone di un carro agricolo (un marnun), in un pomeriggio torrido, era un regalo speciale.
I flaconi dei medicinali li avevano solo i farmacisti.
Bevevamo l'acqua alle fontanelle stradali, non da una bottiglia. Che orrore!! Andavano in bicicletta quelli che l’avevano. Gli altri dovevano ancora imparare.
Passavamo dei pomeriggi a costruirci i nostri "carri giocattolo" (i carelot !).
Ci lanciavamo dalle discese e dimenticavamo di non avere i freni fino a quando non ci sfracellavamo contro un albero o un marciapiede. E dopo numerosi incidenti, imparavamo a risolvere il problema.... noi da soli!!!
Uscivamo da casa al mattino e giocavamo tutto il giorno; i nostri genitori non sapevano esattamente dove fossimo, nonostante ciò preferivano pensare che non eravamo in pericolo.
Non esistevano i cellulari. Incredibile!! Solo a San Vittore c’erano.
Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti... e non c'erano mai denunce, solo pedate nel culo dai genitori. (pedate, da cui il termine “pedagogia”) erano soltanto incidenti: la colpa era solo nostra.
Ti ricordi degli incidenti? No, solo le croste sui ginocchi. Avevamo delle liti, a volte dei lividi.
E anche se ci facevano male e a volte piangevamo, passavano presto; la maggior parte delle volte senza che i nostri genitori lo sapessero mai. Il brutto per noi è quando lo venivano a sapere.
Mangiavamo patate, del pane con marmellata e bevande piene di acqua e basta ma nessuno di noi era obeso.
I sciuri si, quei eren grass. Ci dividevamo un bel niente con altri 4 amici (anche molti di più !), dalla stessa bottiglia, e nessuno mai morì a causa dei germi.
C’era solo un tipo di malattia : si chiamava “un brùt mal”.
In alternativa si poteva finire sotto il tram. Non avevamo la Playstation, nè il Nintendo, nè dei videogiochi. Giocavamo a darci gli spintoni. Nè la TV via cavo, nè le videocassette, nè il PC, nè internet; avevamo semplicemente degli amici.
Uscivamo da casa e li trovavamo. Era piena la strada.
Andavamo a piedi nudi, evitando l’asfalto nei mesi di luglio e agosto, a casa loro, ia ciamavum giò in strada a giugà. Carletuuu!! Ven debasss !!
Figurati: senza chiedere il permesso di stare in strada!
Da soli ma in tanti! Nel mondo freddo in gennaio, ma cald cume un accident in luglio e agosto.
Senza controllo! Come siamo sopravvissuti?! Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni e dei sassi.
Giocavamo con dei vermi e altri animaletti (lucertole) e, malgrado le avvertenze dei genitori, nessuno tolse un occhio ad un altro con un ramo e i nostri stomaci non si riempirono di vermi.
Solo nell’intestino c’erano i vermi, ma non sempre.
E poi uscivano da soli approfittando dei pantaloni corti. Alcuni studenti, erano intelligenti; molti altri dovevano rifare la prima elementare, la seconda elementare, ecc.. Che orrore!!!
Non si cambiavano i voti, per nessun motivo. I migliori erano quelli che sapevano più parole in italiano.
I peggiori problemi a scuola erano quando ci rovesciavamo addosso i calamai di inchiostro, i ritardi, o se qualcuno si pisciava addosso in classe.
Quelli che facevano le puzze venivano fiutati dal capo-classe e mandati fuori in corridoio.
Le nostre iniziative erano di evitare le botte da mamma e papà. E le conseguenze, erano di prenderne il doppio.
Nessuno le scampava correndo attorno a un tavolo. L'idea che i nostri genitori ci avrebbero difeso se rompevamo le palle alla maestra non ci sfiorava; loro erano sempre dalla parte della maestra. Se ti comportavi male i tuoi genitori ti mandavano a dormire senza mutande.
In galera si andava per altre ragioni. Sapevamo che quando i genitori dicevano "NO" (ai bambini), significava proprio NO.
I giocatoli nuovi li ricevevamo a Natale e basta, non c’era il supermercato.
I nostri genitori ci facevano dei regali con amore, ma dopo avevano fame.
E le nostre vite non sono state rovinate perché non ci diedero tutto ciò che volevamo.
Le ragioni sono altre. Questa generazione ha prodotto molti inventori, amanti del rischio e ottimi risolutori di problemi, insieme a saltimbanchi, sderenati, qualche ubriacone e diversi ladri di polli. Negli ultimi 70 anni c'è stata un'esplosione di innovazioni, nuove idee e tanta roba da mangiare. Avevamo libertà, insuccessi, successi e responsabilità, e abbiamo imparatoa gestirli.
Però abbiamo fatto una fatica della malora !
Franco Valsecchi












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