sabato, giugno 05, 2010

Energie elettriche

Trasmetto un contributo serio alla conoscenza della rete elettrica nazionale.
Domande o commenti sono sempre graditi. Anzi ci vogliono. Diciamo che sono obbligatori.

Franciscofranco

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Da: Sergio Valesini [mailto:valservir@alice.it]
Inviato: lunedì 17 maggio 2010 11.56
A: Franco Valsecchi; 'Brunello Amici'
Oggetto: Fabbisogno variabile di Energia Elettrica

Cari amici,
cercherò di inserire qualche dato numerico nei nostri discorsi relativi alla energia elettrica
richiesta e prodotta nella rete italiana.
Secondo i dati forniti da TERNA , che svolge attività di “trasmissione e dispacciamento” dell’energia elettrica
in una giornata tipica ( 14-05-2010 ) l’andamento del fabbisogno può essere cosi riassunto:

L = minimo ( h 4.00 ) 28 GW
H = massimo ( h 11.00 ) 45 GW
M = media 38.2 GW

Si possono fare alcune interessanti considerazioni :

la parte variabile ( H-L) corrisponde al 38 % della potenza massima
la potenza minima di base (L) corrisponde al 62 % della massima.

Anche in assenza di fonti alternative intermittenti la rete, durante la giornata, deve già essere strutturata in
modo da poter far fronte a variazioni molto ingenti nella richiesta di energia da parte dell’utenza.

Le centrali termoelettriche di grande potenza ( 1200 MW ) sono realizzate con blocchi autonomi,
da 150-300 MW ciascuno, costituiti da caldaia, turbina, alternatore, trasformatore.
Variazioni della potenza erogata del 10-20 % credo siano possibili, agendo sulla coppia non sulla velocità
delle turbine, senza scostarsi troppo dalla zona di massimo rendimento.
Variazioni più forti, specialmente se programmate, vengono ottenute attivando/ disattivando uno o più blocchi.
Centrali che utilizzano turbine a gas, non a vapore, di potenza inferiore ma molto più rapide nell’attivazione
sono consigliate per sopperire ai picchi di richieste, ma non so quanto siano diffuse in Italia.

Il contributo delle centrali idroelettriche da invaso, più piccole ma più veloci, è importantissimo per la
regolazione mentre invece le idroelettriche da acqua fluente ( ad esempio quelle sul PO’ ) devono essere
fatte funzionare in continuazione.

Anche noi come utenti contribuiamo alla regolazione accettando, più o meno consciamente, diminuzioni
della tensione (220 V nominale) fino al 5% corrispondente ad una diminuzione del 10% della potenza
assorbita.

Se l’energia consumata viene misurata al contatore degli utenti la differenza, tra energia prodotta e
consumata,comprende anche le perdite nelle linee di trasmissione ( credo fino al 3% ) oltre a quella
per il pompaggio di acqua di riserva negli invasi e quella utilizzata per i servizi interni alle centrali.

La trasmissione di energia elettrica su linee ad alta tensione in corrente continua (HVDC) può servire anche
a collegare Reti elettriche non sincronizzate evitando i problemi temuti da Franco.

Adesso basta perché mi accorgo di essere stato troppo loquace!

Saluti ad alta tensione

Sergio Valesini

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