venerdì, novembre 04, 2005

Siamo tutti Americani

Scrivo partendo dalle conclusioni, così chi si annoia può anche chiudere subito.
Noi siamo tutti americani, dico io.

Quando dico “noi tutti” intendo l’Europa intera, l’Occidente
Sento già molti miei amici che non ci stanno, che si arrabbiano.
Non vogliono essere gli “yankee”
Li capisco, ma la realtà è quella.

La Borsa
Per avere un’idea del nostro grado di autonomia, chi non lo fa mai provi a seguire la Borsa valori.
Appena Wall Street fa uno sternuto le borse europee fanno un colpo di tosse. Ma non il giorno dopo, non un’ora dopo ; no!!! subito !!! in tempo reale. Sono meccanicamente asservite.

D’accordo che la borsa statunitense da sola è più grossa di tutte loro messe insieme. Ma il fatto fondamentale è che in Europa le “previsioni del tempo economiche” si fanno guardando l’economia americana. Quella è il motore. Se non va l’America è inutile illudersi nella ripresa economica.

Uno dice : ho!! ma guarda che l’economia, gli affari, il “business” non sono tutto !!! C’è la cultura, ci sono le identità nazionali, c’è l’uomo, e l’Europa è la patria dell’umanesimo !!! Non abbiamo niente da imparare da nessuno !!!

Il problema è che noi adesso siamo una civiltà industriale, e dobbiamo continuare ad esserla, non siamo più capaci di tornare indietro a vivere vangando l’orto, non vogliamo tornare indietro.

Allora siccome dietro la Borsa ci sono le industrie, che sono quelle organizzazioni che ci fanno vivere, non possiamo snobbare la Borsa solo perché abbiamo alti ideali.

Gli alti ideali servono per indirizzare l’umanità verso obiettivi futuri, migliori moralmente e materialmente, che tutti noi condividiamo.
Nell’immediato gli alti ideali piacciono a noi tutti, ma pochissimi di noi sono disposti a perseguirli anche a costo di sacrifici. Solo quei pochissimi di noi che hanno abbracciato la vita del missionario possono snobbare la Borsa.

Passando dalla Borsa, ed inoltrandoci nelle industrie, si arriva ai posti di lavoro.
Quando andiamo a parlare di posti di lavoro, allora quello che era squallido business, speculazione, ecc. ecc. assume una connotazione sociale, ed entra nella sfera del sacro.

USA padroni del mondo
Dice, ma possibile che noi dobbiamo lasciare che l’America comandi il mondo ???

Facciamo un passo indietro di sessantanni.Gli americani sono venuti in Europa a battere la Germania e l’Italietta. Noi tutti, compresi i comunisti, li abbiamo applauditi.
Io ricordo alcune donne che in strada nel 1944 salutavano i bombardieri americani, che volavano a 5 o 10 mila metri, chiamandoli “liberatori” e invocandoli di tornare.

Noi non li abbiamo chiamati ma loro sono venuti egualmente a liberarci.
Pari pari come con gli irakeni oggi.

Loro hanno impedito che noi dopo aver assaggiato Hitler dovessimo assaggiare anche Stalin.
Se vi pare poco !!!
Noi, seguendo la filosofia americana, democrazia e libero mercato, siamo diventati una potenza industriale. E adesso ci piace vivere così. Anzi, non siamo più capaci di vivere in altro modo.

Arrivati al benessere, noi eravamo stufi della guerra ma loro no.
Quando la Cina di Mao ha tentato di riunificare le due Coree (nord e sud) in una sola splendida Corea maoista di contadini e pescatori, gli americani sono andati là ad impedirlo.

La Corea del sud, rimasta nella sfera d’influenza americana, nel giro di alcuni decenni è diventata una potenza industriale mondiale.
La Corea del nord, che si è crogiolata nel “sol dell’avvenire”, è diventata un centro di miseria mondiale dove i bambini muoiono di fame.

Una cosa del genere è successa anche per Taiwan (Formosa)
E via di questo passo.
Peccato che non siano venuti ad occupare anche il Sud Italia per una decina d’anni !!!

Evoluzione culturale e materiale
Se rifacciamo la storia dell’Occidente a partire dalla scoperta dell’America (1492) e tiriamo le somme vediamo che:
- Gli arabi/mussulmani non hanno fatto un tubo.
- Gli europei nei 3 secoli successivi hanno scoperto le parti del mondo ancora sconosciute.
- Gli europei hanno rivoluzionato le leggi della fisica e dato una spinta formidabile alla scienza in generale. Queste scoperte hanno poi determinato la nascita dell’industria.
- A partire dal 1900 gli USA hanno preso in mano il pallino nella scienza/tecnologia/industria e grazie a questo sono diventati la potenza dominante culturalmente, politicamente e militarmente.
- L’Europa si è messa al traino degli USA, seguita dal Giappone. Ora sono entrate in campo, in termini di emulazione, anche la Russia, l’India e la Cina.

Attualmente il livello di integrazione economica tra i vari Paesi industrializzati, attori in questo scenario, non permette a nessuno di andare per la propria strada, pena un grave decadimento economico/sociale.

Il petrolio
Il petrolio è il pane del mondo industriale. Quando te lo riducono te ne accorgi subito.
E’ già capitato nel 1973 con la crisi di Suez.
Il petrolio è in gran parte sotto i piedi degli arabi. Loro ne hanno già venduto uno sfracello ma con quei soldi non sono ancora riusciti a lanciare nei loro Stati una economia industriale.

Io non ricordo di avere mai comprato, che dico, uno stuzzicadenti con il marchio Made in South Arabia, oppure in Iraq, o in Kuwait, Barain, Doha, Dubai.
Quando finirà il petrolio cosa faranno ? Torneranno a fare i cammellieri ?
Pare che il petrolio finisca entro 40 anni.

Io fossi in loro ridurrei a metà il livello delle estrazioni e raddoppierei il prezzo. Cosi arrivo almeno a farlo durare un secolo senza perdere soldi. E vedrai che in un secolo gli arabi magari imparano a fabbricare almeno le biciclette.
E se gli arabi facessero così cosa faremmo noi ?
Noi, quando l’ambiente si deteriora, cominciamo a menarcele di santa ragione, tra disoccupati e occupati, tra rossi e bianchi ecc. ecc. e così se crepa un po’ di gente si creano posti di lavoro.

Ma non è che Saddam voleva fare qualcosa del genere quando ha invaso il Kuwait, 10 anni fa ?
Se gli americani, (sempre loro è !!!), non lo fermavano forse l’avremmo saputo nel momento in cui invadeva anche l’Arabia Saudita e tutti gli Emirati Arabi. Così dopo decideva lui sui livelli di estrazione del petrolio e sui prezzi.

Ma gli americani sono andati a far fuori Saddam per aiutare noi ? Ue!!! ma noi non siamo mica cosi fessi da crederci !!!
No, no, d’accordo. Gli americani sono andati a difendere gli affari loro. Ma guarda caso, stante il fatto che siamo nella stessa barca, quelli sono anche affari nostri.
L’Occidente ha quanto mai bisogno del petrolio arabo per vivere la sua vita industriale d’oggi.

Ma come mai la Russia, la Cina, la Germania e la Francia (le quattro maggiori potenze dopo gli USA ) non erano interessate a far fuori Saddam ?
Perché Saddam non era mica uno stupido e aveva creato le condizioni per ricattarle. I magnifici quattro di cui sopra hanno fatto per molti anni affari d’oro con Saddam. Affari che alla lunga sono diventati crediti d’oro.
Ciascuna delle quattro era creditrice di enormi somme, che rovesciando Saddam sarebbero andate (e sono andate) perse.

Ma la malevolenza verso Saddam non è dovuta ad un processo alle intenzioni, che però sono tutte da dimostrare ?
Il processo alle intenzioni verso uno che regalava 50 milioni di lire alle famiglie dei kamikaze palestinesi è troppo facile da fare.
Secondo mè non era il caso di lasciarlo comandare in un’area dove c’è sotto “il pane dell’industria”

Io ho applaudito e continuo ad applaudire Bush.
Quelli che vogliono applaudire Saddam e Bin Laden si accomodino pure.
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ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA


Riferimento a “Siamo tutti americani”Io non avrei molto da aggiungere a quello che ho detto con lo scritto “siamo tutti americani" , se non fosse che, dai commenti ricevuti, vedo che non sono stato capito completamente. Probabilmente non sono stato chiaro.

Riassumendo brevemente, ho detto che:

- Il nostro sistema economico/industriale è intimamente legato a quello americano. Non siamo in grado di muoverci indipendentemente da quello senza provocare a noi stessi danni di portata imprevedibile

- Approvo gli alti ideali di pace e fratellanza, che devono guidare l’umanità verso il futuro, ma la gente non è disposta a fare sacrifici per realizzare pienamente tali ideali nell’immediato

- Gli USA controllano il mondo Occidentale, ma nel contempo lo hanno difeso, e lo difendono, dagli attacchi esterni, come ogni padrone difende le sue proprietà.

- l’Occidente d’oggi è una costruzione iniziata 500 anni fa, promossa e partecipata solo dagli europei (anche gli americani sono europei). Gli altri sono rimasti estranei, ma l’Asia si è in seguito accodata. Gli arabi no. E questo non ha niente a che vedere con la povertà del terzo mondo.

- Il petrolio, pane dell’industria, è sotto i piedi degli arabi, i quali però non possono fare quello che vogliono, perché c’è la sentinella americana di guardia.

- Saddam con tutta probabilità voleva affrancarsi da questa sentinella e usare tutto il potere del petrolio per condizionare l’Occidente.

- Condivido quello che ha fatto Bush. Era fondamentale per la sicurezza dell’Occidente eliminare Saddam dalla scena.

Chi ha ragione e chi ha torto
Ora cerco di dire quello che non ho espresso chiaramente nello scritto di cui sopra.

Non intendo dividere il mondo in due: l’impero del bene e quello del male, e di conseguenza aderire all’impero del bene.

No, non è questa la logica del mio ragionamento.
Non sto giudicando chi abbia ragione o torto.
Seguo solamente il mio istinto di sopravvivenza, ed in questo le ragioni o i torti non fanno gioco.

Mi schiero con gli americani per due ragioni:
- primo e più importante, anzi fondamentale, sento di essere nella stessa barca con loro.
- secondo, ritengo che la formula politico/economica di cui essi sono i propugnatori (democrazia e libero mercato) sia la migliore disponibile in assoluto al momento attuale

Difesa della struttura politico/economica in cui viviamo
Io cerco di prendere atto della realtà in cui vivo e mi chiedo se, in seguito ad uno squilibrio del sistema economico/industriale in essere (eventualmente causato da atteggiamenti arrendevoli con gli arabi) io sono in grado di uscire da questa realtà, e vivere in modo diverso, di regredire ad un modo di vita simile a quando ero giovane.
Concludo dicendo che non sono in grado di farlo.
E non è in grado di farlo la nazione intera, sulla quale si basa il benessere di tutti.

Ritengo pertanto legittimo e naturale schierarmi a difesa della struttura economico/industriale nella quale vivo. E’ un fatto dovuto all’istinto di sopravvivenza

A giustificazione verso i moralisti, che mi potrebbero accusare di cieco egoismo, dico che l’istinto di sopravvivenza, fisiologicamente legato all’egoismo, è una necessità vitale.
Ed è quindi legittimo.
Il Padreterno ha introdotto questo istinto in tutti gli esseri viventi, vegetali e animali, a salvaguardia della vita.

Scendendo a livello delle cose pratiche, l’ obiettivo più vicino a cui realisticamente possiamo tendere, per ridurre il contrasto con gli arabi e ridurre la conflittualità, è quello di liberarci dalla schiavitù del petrolio. Far terminare la vita del petrolio prima dei suoi previsti 40 anni di vita.
Lasciando gli arabi al loro destino, del quale io non riesco ad intravedere un futuro.

Perché fare la guerra a Saddam ?
Per potermi schierarmi contro l’attacco all’Iraq dovrei farlo per puro astratto pacifismo unilaterale, oppure per scrupolo dovuto al rispetto dell’indipendenza politica della nazione Irakena, oppure semplicemente per ragioni burocratiche, perché occorreva il benestare dell’ONU, il timbro dell’ONU per attaccare. Sono tutte ragioni insufficienti

Saddam è andato a cercarsela in tutti i modi possibili e immaginabili. Dopo l’attacco al Kuwait ha sfidato durante tanti anni l’ONU con la storia delle ispezioni. Ma l’ONU non poteva essere il suo obiettivo.
Lo ha fatto sicuramente per sfidare indirettamente gli USA, e prendere loro le misure, verificare se erano in grado di muoversi nonostante le pastoie politiche della democrazia. Lui era in grado di fare quello che voleva, non dovendo rispondere a nessuno; il Presidente americano doveva invece avere il consenso del Congresso.
Forse in questa strategia è stato fregato dall’attacco alle Torri Gemelle, che ha compattato l’opinione pubblica americana

L’unica interpretazione che riesco a dare al suo comportamento è che volesse sostituirsi agli americani, .impadronendosi, oppure controllando in qualche modo, l’intera area petrolifera.
Anche la lunghissima guerra fatta all’Iran rientrava forse in questa strategia; allargare la sua zona di potere.
E questo a me non va bene. I padroni attuali li conosco e sono quelli che ci hanno permesso di diventare una potenza industriale. Quelli che vorrebbero sostituirsi a loro non li conosco, e non mi fido di loro nel modo più assoluto.

L’80% dei consumi a vantaggio del 20% della popolazione
Noi siamo il 20% della popolazione mondiale che consuma l’80% delle risorse del pianeta.
E’ uno stato di fatto dovuto allo squilibrio di ricchezza.
Ricchezza dell’Occidente conseguente al lavoro intellettuale e materiale dei suoi cittadini durante gli ultimi cinque secoli, contro la passività della restante parte di umanità. Questo ha determinato la nascita della società industriale, ricca, drammaticamente in contrasto con altre parti del mondo.

Quale molla ha provocato la costruzione del mondo industriale, ed il conseguente squilibrio di ricchezza ? E’ qualcosa di cui noi collettivamente abbiamo colpa ?
No, non è stato il desiderio di dominio sul mondo restante che ha creato questa situazione.
E’ stato semplicemente Il desiderio naturale dell’uomo di voler migliorare costantemente la sua condizione, che lo ha portato a studiare e lavorare, a perseguire questo.
Questo è avvenuto al di fuori di qualsiasi progetto o pianificazione, che avrebbe richiesto l’esistenza di una autorità superiore, mai esistita.

A chi abbiamo rubato la ricchezza di cui disponiamo ?
A chi abbiamo rubato ricchezza ? Al terzo mondo ?
Prevalentemente abbiamo sottratto ricchezza al sottosuolo, dove la ricchezza (minerali, petrolio, gas) sarebbe tuttora giacente, senza il lavoro intellettuale e materiale dell’Occidente.
Forse abbiamo esagerato nell’uso, sperperando un patrimonio della terra a scapito delle future generazioni.
Rimorso di coscienza ? Responsabilità per il nostro modo di vivere ?
Si, nei confronti delle generazioni future per lo sperpero delle risorse del pianeta.

Il terzo mondo è stato danneggiato nelle relazioni commerciali con l’Occidente ?
Si, è vero, Il terzo mondo è stato danneggiato nelle relazioni commerciali, perché i rapporti diretti tra un ricco ed un povero vanno inevitabilmente a scapito del povero.

L’Occidente d’altro canto rappresenta anche la speranza per il futuro del terzo mondo. Qualcosa da imitare. Ed anche, specialmente, qualcuno a cui chiedere aiuto.
L’alternativa all’esistenza di un mondo ricco ed uno povero è quella di diventare tutti “terzo mondo”
Tutto ciò non ha comunque nulla a che spartire con il contenzioso tra arabi ed Occidente

(Sulla questione dei modi per far uscire il terzo mondo da questa situazione intendo esprimere le mie opinioni prossimamente, con un scritto dedicato all’argomento).

La pace secondo gli arabi
L’alternativa a fare la guerra agli arabi è quella fare la pace con gli arabi. Troppo banale.
Si può fare la pace con gli arabi ?
Non certamente con le folle arabe anonime fanaticizzate, guidate da una miriade di capi tribali/religiosi, ognuno dei quali vuol comandare, vuole imporre le sue condizioni.
Non appena qualcuno di loro prende un accordo di pace gli altri lo boicottano, perché ciascuno di loro vuole essere quello che decide. Quindi, bombe, kamikaze e quant’altro il giorno dopo.

Proviamo allora a fare almeno la pace con i governanti arabi, con i Capi di Stato, cioè con quelli che hanno una forte autorità, un solido potere sulle masse. Chissà mai che gli altri si accodino.

Prove di pace a livello di Stati
Nel 1979, dopo 30 anni di guerra a Israele da parte dell’Egitto e degli altri Stati Arabi, Sadat, successore di Nasser, firma un trattato di pace con Israele (accordi di Camp David).
In cambio Israele restituisce il Sinai all’Egitto, Sinai che era stato occupato nel 1973 durante l’ultima delle guerre contro Israele.
Conseguenza del trattato di pace è che la Lega Araba espelle l’Egitto dalla Lega stessa.
Questa è l’attitudine alla pace dei governanti arabi.
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Di : Alessandro Lazzari
Visto che l'amico Franco mi tira in causa a proposito di arabi, Saddam, Bush e compagnia bella (Spagna e toreri c'entrano solo di sfuggita) rispondo alle sue osservazioni (a qualcuna solo a dire il vero, l'argomento richiederebbe ben più tempo e attenzione).

Parto anch'io dalle conclusioni, tanto per non essere da meno:

"Io ho applaudito e continuo ad applaudire Bush. Quelli che vogliono applaudire Saddam e Bin Laden si accomodino pure."

Bisogna per forza applaudire qualcuno, e nella fattispecie qualcuno di questi contendenti?Semplicemente non mi piace come Bush affronta i problemi, e credo che non piaccia nemmeno a molti americani. Questo non significa affatto avere simpatie per Saddam, Bin Laden o altri personaggi del genere. O ci si deve schierare senza discutere?

E veniamo ora a qualche altro argomento messo in campo da Franco.

"Facciamo un passo indietro di sessantanni. Gli americani sono venuti in Europa a battere la Germania e l'Italietta. Noi tutti, compresi i comunisti, li abbiamo applauditi. Io ricordo alcune donne che in strada nel 1944 salutavano i bombardieri americani, che volavano a 5 o 10 mila metri, chiamandoli "liberatori" e invocandoli di tornare. Noi non li abbiamo chiamati ma loro sono venuti egualmente a liberarci. Pari pari come con gli irakeni oggi."

A sentirla raccontare così, viene da commuoversi: "ma come sono buoni questi americani, generosi e disinteressati". Davvero edificante. Non dimentichiamo però qualche punto:1) Quando arriva il vincitore, di solito la gente lo applaude. In quest'arte poi noi italiani siamo sempre stati campioni. Quindi l'episodio degli americani bene accolti (veramente da tutti?) significa poco.2)
Chi invade un paese spesso dichiara che va a liberarlo. Le campagne napoleoniche in Italia erano fatte per liberare le popolazioni italiane (en passant sono servite anche a rifornire il museo del Louvre); pure noi nel nostro piccolo siamo andati nel '35 in Abissinia per liberarla (da Hailé Selassié, immagino); anche l'URSS nel '56 corse a liberare l'Ungheria da elementi controrivoluzionari e borghesi.
I nostri amici americani, che non sopportano che qualcuno viva senza democrazia, hanno liberato l'Europa da Hitler e da Mussolini che avevano abolito la democrazia. Peccato che si siano fermati lì e già che c'erano non abbiano anche liberato da Stalin l'Europa dell'Est e qualche altra contrada dalle parti degli Urali. Forse erano stanchi, forse si era esaurita la spinta. Comprensibile dopo tante fatiche.3) Ripresa lena, i nostri amici cowboy ripartono con la loro campagna moralizzatrice e nel '54 rovesciano il governo del Guatemala (che pretendeva di non consegnare democraticamente i prodotti della terra alla United Fruit), nel '73 mettono in sella quel campione di democrazia di Pinochet e di quando in quando si esibiscono in altri interventi più o meno scoperti, sempre nell'interesse della nobile causa.4)
Sempre per difendere la democrazia i nostri amici yankee tengono poi basi militari nei cinque continenti, accolti con sentita gratitudine dalle popolazioni locali, come possono testimoniare quegli sprovveduti sciatori del Cermis o le ragazze di Okinawa graziosamente violentate dagli eroi dell'USAF (mi viene in mente Manzoni: "(Lecco aveva) il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese,... niente di nuovo sotto il sole).5) Ora è venuto il turno dell'Iraq, e pur di liberarlo i nostri non hanno badato a sacrifici: 500 morti in un anno di guerra-lampo (by the way: chissà quanto durerà una guerra lenta?).
Peccato che nel contempo siano crepati anche qualche migliaio di militari liberati, più circa diecimila liberati civili (il numero esatto non si conosce e probabilmente non si conoscerà mai, ma irakeni e palestinesi si accoppano all'ingrosso e non è il caso di sottilizzare tanto). Doloroso, ma ogni cosa ha un prezzo. Oggi in Iraq scarseggia la benzina (veramente il colmo!) e l'energia elettrica arriva a singhiozzo, in compenso non c'è più Saddam (detenuto senza imputazione e senza alcuna garanzia legale, proprio come i prigionieri di Guantanamo) e questo rende la gente felice: lo dicono i sondaggi d'opinione fatti dai nostri.
Loro di opinion polls se ne intendono. Non hanno però spiegato come mai, se i sondaggi sono attendibili, non sia possibile procedere a regolari elezioni.
Adesso l'amico Franco mi darà del comunista, ma mi spiace deluderlo e gli consiglio di lasciare a Berlusca un tal modo di ragionare: non ho mai avuto simpatie per il comunismo e non ne ho neppure ora. Solo non gradisco essere preso in giro e provo fastidio quando sento Condoleeza Rice dichiarare che loro si son mossi per portare la democrazia o Bush sostenere che sì, le armi di distruzione di massa non si trovano ma comunque ci sono (questo si chiama avere fede!) e che comunque è stata fatta la cosa giusta.
I nostri avi almeno erano meno ipocriti: invadevano l'Africa e l'Asia per colonizzarle e non si vergognavano di dichiararlo. Oggi si ciancia di uguaglianza, democrazia, pari dignità dei popoli e via di questo passo e poi fanno i propri comodi esattamente come una volta.

L'amico Franco mi rimprovererà anche di ignorare le nequizie del terrorismo, argomento principe sbandierato oggi da chi irrompe in casa del vicino sfondando la porta per rompergli la testa e così farlo diventare più buono, di sfuggita infilandosi in tasca l'argenteria a titolo di risarcimento.
No, non ignoro che ignobile cosa sia il terrorismo e non gradirei affatto saltare domani per aria a causa di qualche criminale che pretende di portar avanti la sua causa uccidendo a tradimento gente inerme.
Ma qui sta il punto: che cos'è il terrorismo? Semplice - risponderebbe chiunque - è appunto usare violenza a tradimento contro gente indifesa. Bene, se le cose stanno così concludo che Churchill (bombardamento a tappeto di Dresda con bombe incendiarie, obiettivo civile, 150mila morti) e Truman (bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, obiettivi civili, 270mila morti) erano due terroristi da far impallidire quell'untorello di Bin Laden. Con la differenza che Bin Laden è l'orco, il cattivo per eccellenza, il lupo mannaro, mentre a Truman diedero il premio Nobel per la pace. Così va il mondo.
Che maniera di ragionare del c..., dirà qualcuno, allora si era in guerra. E con questo? Forse che in guerra è permessa qualunque cosa? E poi Bin Laden è in guerra con l'occidente, quindi si comporta di conseguenza. Semplicemente Bin Laden mi sembra meno pericoloso di Bush, il quale le armi di distruzione di massa le ha per davvero e molto più efficaci di quelle di Saddam.
Quindi ringraziamo di essere dalla parte dei più forti, ma non atteggiamoci a virtuosi e non facciamo finta che gli arabi o quelli che non hanno la nostra cultura siano tutti dei barbari sanguinari mentre noi ci comporteremmo correttamente e cavallerescamente, dato che le cose non stanno affatto in questi termini.

Per essere più espliciti, ignorare o fingere di ignorare che la tecnologia (di cui l'occidente e in particolar modo gli americani sono padroni) non abbia impieghi bellici è un errore. La tecnologia è sempre stata sviluppata per scopi militari e l'impiego civile si è verificato in un secondo tempo come fallout. Nel far questo l'approccio è sempre stato senza regole, nel senso che ogni mezzo era buono pur di far fuori l'avversario. Sotto questo aspetto l'occidente ha grosse responsabilità. Tanto per far qualche esempio:
Chi ha avuto per primo la brillante idea di sganciar bombe da un aeroplano sui pover peones di sotto? Qualche perfido sceicco? No, l'esercito italiano nella campagna di Libia (1912);
Chi per primo per distruggere l'avversario ha impiegato gas tossici, a mo' d'insetticida? Quel cattivone di Saddam? No, l'esercito tedesco nelle battaglie di Ypres (1914-15, di qui il nome di Yprite);
Altri esempi si potrebbero citare, fino alle stragi della seconda guerra mondiale.

Certo gli arabi non sono forti in tecnologia quanto noi e bisognerà aspettare ancora prima che oltre alle biciclette riescano a costruire qualche missile decente. Nel frattempo si arrangiano come possono con bombette varie e cinture esplosive. Ma per favore non scandalizziamoci se fanno un uso disinvolto delle loro armi, perché l'esempio l'hanno avuto dal civilissimo occidente.

Un'ultima considerazione, a proposito del tenore di vita occidentale che ci piace tanto e di cui non riusciamo a fare a meno:E' reso possibile dal fatto che ne beneficia un'esigua minoranza. Per la precisione l'80% delle risorse è nelle mani del 20% della popolazione mondiale. E' come se ci fosse una torta e dieci bimbi intorno: tagliamo la torta in dieci fette e due bimbi arraffano otto fette. Gli altri otto che restano con due fette hanno qualche motivo per arrabbiarsi? O no?

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