Adesso viene detto pubblicamente che ci sono stati gli orrori delle foibe.
Il governo Croato allora s’incazza.
Era semplicemente dal 1945 che tutti sapevano dei fattacci relativi alle foibe.
Lo potevi chiedere a qualunque analfabeta, di città o addirittura di campagna.
Nessuno ne parlava pubblicamente salvo quelli del MSI (Movimento Sociale Italiano) (Lo spiego per i troppo giovani, beati loro).
Quelli del MSI potevano parlare, tanto non avevano niente da perdere.
Erano comunque in castigo, esclusi dal sistema, ghettizzati.
Potevano parlare. A vuoto, ben s’intende.
Come quando hanno votato, unici in parlamento, contro la chiusura dei casini, la famosa legge Merlin.
Chiusura proposta da una vecchia laida senatrice socialista del PSI, appunto la senatrice Merlin.
Questa qui, anni dopo, disse in pubblico che “se avesse saputo come finiva col cacchio che l’avrebbe proposta”
Grazie signora per il senno di poi !!!
Prerogativa del suo DNA politico.
Lei, democraticamente, si è presa il diritto di decidere della vita sessuale dei ragazzi (ed oltre) di allora.
Lei, in menopausa, cosi vecchia e repellente !!!
E tutti i “parrucconi” del Senato e della camera sull’ ATTENTI a dire di SI.
Tanto loro avevano le “riserve di caccia” esclusive.
Magari da pagare con le spese di rappresentanza parlamentare.
Meno i fascisti del MSI. Loro hanno votato “NO”
Per forza, era una legge democratica, voluta dagli utenti, quindi fuori dalla filosofia fascista.
Sono andato fuori tema senza volerlo
Mi scusino i miei fedeli e appassionati lettori.
Tornando alle “foibe”, in Italia, a livello ufficiale, per cinquant’anni è stato un argomento tabù.
Fastidioso, inopportuno in Italia parlar male della Jugoslavia.
La Jugoslavia del Maresciallo Tito faceva parte del futuro paradiso sociale marxista/leninista.
Il fatto la dice lunga su mezzo secolo di egemonia culturale marxista in Italia
Il tabù è stato ora esorcizzato per merito di cinque anni di governo di destra.
Adesso è diventato “storia” e volenti o nolenti si può e si deve parlarne.
Giorgio Napoletano, con stile inappuntabile ne ha parlato, denunciando la vergogna del silenzio,
e adesso i croati s’incazzano.
Facciano pure. Per mezzo secolo si sono indignati invano i familiari delle vittime.
Piuttosto, a quando la giornata per ricordare i ventimila morti in Italia del dopo 25 aprile 1945 ?
Giustizia storica vorrebbe che venissero iscritti su lapidi di marmo anche i loro nomi.
Moltissimi di loro sono identificabili semplicemente leggendo i libri di Giampaolo Pansa ed il libro di Bruno Vespa “Vincitori e vinti “
Voglio dire che nomi, luoghi e circostanze sono scritti in chiaro nei libri menzionati, quindi facili da mettere in lista.
E sono ancora in vita familiari, parenti e conoscenti in grado di testimoniare.
Poi ci sarà anche una grande quantità di ignoti.
Tantissimi sono stati ammazzati semplicemente per antipatia.
Perché portavano una divisa o lavoravano inquadrati in organizzazioni del partito o semplicemente tifavano contro.
Un episodio che ho letto, e che per la sua brutalità mi ha particolarmente ferito, è quello di un sacerdote.
Trovatosi in presenza di una fucilazione sommaria, lui, considerò doveroso il benedire i corpi che giacevano a terra.
Una sventagliata di mitra stese anche lui.
Sarebbe doveroso ricordare degnamente anche questi morti, e soprattutto risarcire moralmente in qualche modo i familiari, senza peraltro pretendere la dedica di vie o piazze come fatto per quelli che stavano dalla parte “giusta”.
A quando tutto questo ?
A quando una giornata della memoria per loro, visto che il 25 aprile è egemonizzato dalla sinistra ?
Si dovrà penso aspettare come minimo l’avvento di un altro governo di destra e contestualmente di un Presidente della Repubblica degno di Giorgio Napoletano.
Vostro fedele
Franciscofranco
venerdì, dicembre 31, 2010
domenica, novembre 21, 2010
Confusione e smemoratezza
E’ un periodo in cui dovrei fare dell’altro, ma ho aperto …gli strilli e devo almeno chiuderli.
Premetto che è quasi inutile perché è un dialogo tra sordi.
Sorvolo sui Puttanieri e Kulattoni. Ognuno si schieri dove vuole. Sono discorsi da fare a tavola.
I potenti della terra (ricchi o governanti) in ogni epoca hanno avuto il privilegio di mangiar bene e di stare bene a letto. P oppure K che fossero. Questo non ha influenzato la storia
Per rispondere sui “massimi sistemi” devo dire che io il presidenzialismo lo apprezzo da molto tempo. Non lo tiro fuori per parlar bene di Berlusconi. Lo tiro fuori perché è un momento in cui il confronto tra la nostra costituzione e quella USA è stridente. Mi riesce più facile dimostrarlo.
Aggiungo in proposito e sottolineo che anche lo sfasamento in USA tra le elezioni presidenziali e quelle del Parlamento è significativo della volontà di tenere le due cose separate. Se uno riflette prende atto che farle insieme vuol dire avvantaggiare il presidente, perché in quel momento chi lo vota quasi automaticamente vota anche il suo partito, nella scheda del parlamento. Però le conseguenze dello sfasamento non impedisce di governare. Impedirà eventualmente di fare le riforme volute dal presidente. Punto e basta. Il sistema americano garantisce solidità e continuità senza, consegnare il paese in mano al presidente.
L’espressione di Daniele (un abbraccio !!!)
“questo povero nostro paese da più di 10 anni è bloccato”
è uno slogan.
Dico la mia sul “Paese bloccato”
L’Italia (con la Costituzione attuale) ha potuto avere governi Lunghi solo con Berlusconi, per merito di due cose
Prima cosa - l’inadeguatezza incolpevole dei politici precedenti , impossibilitati/incapaci a governare un Paese in mano al Parlamento. Vale a dire far funzionare un governo assembleare.
Seconda cosa – La capacità unica, straordinaria del Berlusca a creare e governare una coalizione, in questo ambiente costituzionale,. Queste sue capacità sono state apprezzate grazie lo scoglionamento di gran parete degli italiani per quanto vissuto in precedenza. Io sono parte dello scoglionamento.
Questa unicità di Berlusconi fa si che i suoi antagonisti (sbirri compresi) lo vogliano eliminare.
Tornando sul “paese bloccato” io ho visto l’Italia bloccata:
dalla falce-e-martello,
dalle BR,
dai sessantottini di Mario Capanna,
dalla distruzione del sistema pensionistico,
dalla Cassa Del Mezzogiorno,
dalla industrie dell’ IRI (piu-della-metà-dell’Italia) pseudosovietiche,
dalla impossibilità di pianificazione a lungo termine,
dalla densità di popolazione e dall’argilla dell’Appennino lungo tutto lo “stivale” .
altro non visto o dimenticato
Se c’è adesso un “blocco reale dell’Italia” è quello del debito pubblico ereditato dal panorama di cui sopra. Debito che impedisce di fare gran parte delle cose necessarie.
Saluto con affetto tutti gli amici
Franciscofranco
Confusione e smemoratezza
Quando si comincia a perder tempo ……
Nella mia email agli amici, qui sotto riprodotta ho dimenticato (rinco da anagrafe) una cosa importante, esauriente e qualificante su quanto detto.
Ho fatto il quadro dei “blocchi” vissuti dall’ Italia dalla democrazia in poi. E della eredità di debiti avuta in lascito.
C’è un fatto storico che chiude il discorso mio, lo completa e non può essere ignorato.
Nella primavera 1993 l’Italia era in attesa del passaporto per entrare nella zona monetaria “euro”.
I nostri “grandi soci” europei non ci volevano.
Si trattava di diventare soci in “affari” e loro non volevano prendersi un socio bancarottiero, cioè l’Italia.
Per convincerli, il nostro sistema politico ha dovuto ritirarsi. Fare un passo indietro e consegnare tutto in mano ad Azeglio Ciampi, che non era un politico. Era il direttore della Banca d’Italia.
Questo attesta la qualità del nostro sistema politico costruito sulla Costituzione attuale
I nostri soci, avute le garanzie del Cassiere, ci hanno scetticamente accettati
Quanto sopra, a mio sommesso modo di vedere, accredita la validità del giudizio sul quadro di eventi che ho tracciato.
E’ così che siamo entrati in Europa-zona-euro
Non ci fossimo riusciti potevamo metterci alla testa dei Paesi Balcanici, con una falce e martello sul cappello, e fare la raccolta differenziata della carta-moneta straccia.
Questi eventi dovrebbero entrare nella storia ed essere studiati alla scuola dell’obbligo.
Ma la storia viene raccontata quando i protagonisti sono passati. Quando non serve più alla vita del presente. Oggi avrebbe un peso sulla politica.
Sarebbe quanto mai utile ma non si fa. Neanche in televisione.
Franciscofrancosabato, giugno 05, 2010
La creazione
Oggi la televisione ci ha annunciato che è stata creata la cellula artificiale.
Ci viene spiegato che consiste nell’aver creato una cellula dove è stato modificato il DNA.
Il termine cellula artificiale mi sembra esagerato, senza togliere nessun valore all’obiettivo raggiunto.
L’espressione creazione di una cellula artificiale fa pensare che sia stata realizzata, partendo dalla materia inerte, una cellula vivente. Sarebbe quindi la creazione della vita.
Modificare il DNA di una cellula vivente è un’altra cosa. Significa modificare il data base della cellula. E’ un obiettivo a livello umano anche se è certamente un grande risultato.
Ci diranno poi quanto lavoro e quanto ingegno umano ci è voluto. Io non ne ho la più pallida idea.
Ho la presunzione di poter dire che l’obiettivo della creazione della vita è ancora lontanissimo e non sappiamo se verrà mai raggiunto. Per poterlo avvicinare bisogna prima di tutto sapere cos’è la vita.
Forse sto parlando troppo di cose che non conosco.
L’annuncio di oggi mi ha fatto venire la voglia di tradurre un testo inglese che un amico mi ha spedito tempo fa.
Lo trovate in allegato
Saluti affettuosi a tutti
Franciscofranco
Ci viene spiegato che consiste nell’aver creato una cellula dove è stato modificato il DNA.
Il termine cellula artificiale mi sembra esagerato, senza togliere nessun valore all’obiettivo raggiunto.
L’espressione creazione di una cellula artificiale fa pensare che sia stata realizzata, partendo dalla materia inerte, una cellula vivente. Sarebbe quindi la creazione della vita.
Modificare il DNA di una cellula vivente è un’altra cosa. Significa modificare il data base della cellula. E’ un obiettivo a livello umano anche se è certamente un grande risultato.
Ci diranno poi quanto lavoro e quanto ingegno umano ci è voluto. Io non ne ho la più pallida idea.
Ho la presunzione di poter dire che l’obiettivo della creazione della vita è ancora lontanissimo e non sappiamo se verrà mai raggiunto. Per poterlo avvicinare bisogna prima di tutto sapere cos’è la vita.
Forse sto parlando troppo di cose che non conosco.
L’annuncio di oggi mi ha fatto venire la voglia di tradurre un testo inglese che un amico mi ha spedito tempo fa.
Lo trovate in allegato
Saluti affettuosi a tutti
Franciscofranco
Energie elettriche
Trasmetto un contributo serio alla conoscenza della rete elettrica nazionale.
Domande o commenti sono sempre graditi. Anzi ci vogliono. Diciamo che sono obbligatori.
Franciscofranco
________________________________________
Da: Sergio Valesini [mailto:valservir@alice.it]
Inviato: lunedì 17 maggio 2010 11.56
A: Franco Valsecchi; 'Brunello Amici'
Oggetto: Fabbisogno variabile di Energia Elettrica
Cari amici,
cercherò di inserire qualche dato numerico nei nostri discorsi relativi alla energia elettrica
richiesta e prodotta nella rete italiana.
Secondo i dati forniti da TERNA , che svolge attività di “trasmissione e dispacciamento” dell’energia elettrica
in una giornata tipica ( 14-05-2010 ) l’andamento del fabbisogno può essere cosi riassunto:
L = minimo ( h 4.00 ) 28 GW
H = massimo ( h 11.00 ) 45 GW
M = media 38.2 GW
Si possono fare alcune interessanti considerazioni :
la parte variabile ( H-L) corrisponde al 38 % della potenza massima
la potenza minima di base (L) corrisponde al 62 % della massima.
Anche in assenza di fonti alternative intermittenti la rete, durante la giornata, deve già essere strutturata in
modo da poter far fronte a variazioni molto ingenti nella richiesta di energia da parte dell’utenza.
Le centrali termoelettriche di grande potenza ( 1200 MW ) sono realizzate con blocchi autonomi,
da 150-300 MW ciascuno, costituiti da caldaia, turbina, alternatore, trasformatore.
Variazioni della potenza erogata del 10-20 % credo siano possibili, agendo sulla coppia non sulla velocità
delle turbine, senza scostarsi troppo dalla zona di massimo rendimento.
Variazioni più forti, specialmente se programmate, vengono ottenute attivando/ disattivando uno o più blocchi.
Centrali che utilizzano turbine a gas, non a vapore, di potenza inferiore ma molto più rapide nell’attivazione
sono consigliate per sopperire ai picchi di richieste, ma non so quanto siano diffuse in Italia.
Il contributo delle centrali idroelettriche da invaso, più piccole ma più veloci, è importantissimo per la
regolazione mentre invece le idroelettriche da acqua fluente ( ad esempio quelle sul PO’ ) devono essere
fatte funzionare in continuazione.
Anche noi come utenti contribuiamo alla regolazione accettando, più o meno consciamente, diminuzioni
della tensione (220 V nominale) fino al 5% corrispondente ad una diminuzione del 10% della potenza
assorbita.
Se l’energia consumata viene misurata al contatore degli utenti la differenza, tra energia prodotta e
consumata,comprende anche le perdite nelle linee di trasmissione ( credo fino al 3% ) oltre a quella
per il pompaggio di acqua di riserva negli invasi e quella utilizzata per i servizi interni alle centrali.
La trasmissione di energia elettrica su linee ad alta tensione in corrente continua (HVDC) può servire anche
a collegare Reti elettriche non sincronizzate evitando i problemi temuti da Franco.
Adesso basta perché mi accorgo di essere stato troppo loquace!
Saluti ad alta tensione
Sergio Valesini
Domande o commenti sono sempre graditi. Anzi ci vogliono. Diciamo che sono obbligatori.
Franciscofranco
________________________________________
Da: Sergio Valesini [mailto:valservir@alice.it]
Inviato: lunedì 17 maggio 2010 11.56
A: Franco Valsecchi; 'Brunello Amici'
Oggetto: Fabbisogno variabile di Energia Elettrica
Cari amici,
cercherò di inserire qualche dato numerico nei nostri discorsi relativi alla energia elettrica
richiesta e prodotta nella rete italiana.
Secondo i dati forniti da TERNA , che svolge attività di “trasmissione e dispacciamento” dell’energia elettrica
in una giornata tipica ( 14-05-2010 ) l’andamento del fabbisogno può essere cosi riassunto:
L = minimo ( h 4.00 ) 28 GW
H = massimo ( h 11.00 ) 45 GW
M = media 38.2 GW
Si possono fare alcune interessanti considerazioni :
la parte variabile ( H-L) corrisponde al 38 % della potenza massima
la potenza minima di base (L) corrisponde al 62 % della massima.
Anche in assenza di fonti alternative intermittenti la rete, durante la giornata, deve già essere strutturata in
modo da poter far fronte a variazioni molto ingenti nella richiesta di energia da parte dell’utenza.
Le centrali termoelettriche di grande potenza ( 1200 MW ) sono realizzate con blocchi autonomi,
da 150-300 MW ciascuno, costituiti da caldaia, turbina, alternatore, trasformatore.
Variazioni della potenza erogata del 10-20 % credo siano possibili, agendo sulla coppia non sulla velocità
delle turbine, senza scostarsi troppo dalla zona di massimo rendimento.
Variazioni più forti, specialmente se programmate, vengono ottenute attivando/ disattivando uno o più blocchi.
Centrali che utilizzano turbine a gas, non a vapore, di potenza inferiore ma molto più rapide nell’attivazione
sono consigliate per sopperire ai picchi di richieste, ma non so quanto siano diffuse in Italia.
Il contributo delle centrali idroelettriche da invaso, più piccole ma più veloci, è importantissimo per la
regolazione mentre invece le idroelettriche da acqua fluente ( ad esempio quelle sul PO’ ) devono essere
fatte funzionare in continuazione.
Anche noi come utenti contribuiamo alla regolazione accettando, più o meno consciamente, diminuzioni
della tensione (220 V nominale) fino al 5% corrispondente ad una diminuzione del 10% della potenza
assorbita.
Se l’energia consumata viene misurata al contatore degli utenti la differenza, tra energia prodotta e
consumata,comprende anche le perdite nelle linee di trasmissione ( credo fino al 3% ) oltre a quella
per il pompaggio di acqua di riserva negli invasi e quella utilizzata per i servizi interni alle centrali.
La trasmissione di energia elettrica su linee ad alta tensione in corrente continua (HVDC) può servire anche
a collegare Reti elettriche non sincronizzate evitando i problemi temuti da Franco.
Adesso basta perché mi accorgo di essere stato troppo loquace!
Saluti ad alta tensione
Sergio Valesini
Energie alternative 2
Giovanni tenta di rispondere alle mie domande.
Bravo Giovanni che tieni viva la discussione !!!!
L’impressione mia è però che abbiamo bisogno del contributo di qualche addetto ai lavori aggiornato con notizie recenti.
Un aspetto è quello della sincronizzazione di rete.
I 50Hz tradizionalmente venivano dalla velocità di rotazione degli alternatori che dovevano essere tutti in fase tra loro.
Mica cosa da poco mi pare
Ma è ancora cosi ???
Da tempo ho sentito parlare di linee ad alta tensione a corrente continua. Questa deve essere la nuova tendenza.
Tra l’altro la linea a cc è bipolare. Si risparmia un filo. Non è poca cosa.
Ne hanno installate in Italia ??? Se la risposta è affermativa allora il sincronismo viene ricreato all’arrivo.
Oppure viene comunque ricreato nei nodi di rete ???
Questo della velocità degli alternatori potrebbe avere un impatto sulla flessibilità della generazione.
Mi sento un dilettante allo sbaraglio.
C’è qualcuno che ne sa di più ????
Ciao a tutti
Franco
> Le macchine generatrici possono sicuramente seguire queste
> variazioni.
> Domanda finale: *l’elasticità *di regolazione delle macchine è
> adeguata a seguire le *variazioni tra bello e nuvoloso* nei
> rimanenti giorni dell’anno ????????
> Quelle idroelettriche penso proprio di no.
> Quelle termoelettriche lavorano producendo vapore ad alta
> pressione.
> Forse bisogna spegnere una o più macchine per seguire l’andamento
> del clima ???
Non sono sicuro di saper rispondere completamente alle tue domande ma
pescando fra i ricordi scolastici ed una lontana visita ad una
centrale nella valle che porta a Cervinia mi sembra di poter dire che
almeno per quanto riguarda le centrali idroelettriche esiste una buona
flessibilità nella loro regolazione.
Benvenuto chi con maggiori conoscenze possa smentirmi, ma questo è
quanto io ricordo dai miei studi di elettrotecnica e da quanto letto
negli anni.
Una rapida ricerca su Wikipedia ha almeno in parte confermato questa
mia convinzione.
Alcuni tipi di turbine sono facilmente regolabili sia per la loro
potenza erogata sia per la loro velocità (che deve essere calibrata
per mantenere la frequenza a 50 Hz).
La centrale che visitai si trovava fra due laghi, il lago di Cignana a
2400 mt. ed un lago formato dallo sbarramento del fiume che scende a
valle a poco più di 1000mt. La centrale era praticamente su bordo del
lago in basso e durante la notte veniva usata per riportare sul lago
in alto quanta più acqua possibile per mantenerlo sempre pieno. Le
stesse macchine usate per generare energia durante il giorno durante
la notte assorbivano dalla rete per pompare l'acqua verso l'alto
usando le stesse condotte che alimentavano la centrale.
Non so se ciò avvenga ancora perché sto parlando degli anni '60 e da
allora non sono più salito in Valtournanche e da allora la tecnologia
è molto cambiata.
Ma sembra che la regolazione delle centrali idroelettriche sia una
cosa molto facile ed applicata da molti anni, se non da sempre.
Probabilmente anche le turbine a vapore ed a gas sono facilmente
regolabili ma almeno per le prime non è facile regolare il generatore
di vapore. Per un funzionamento ottimale le caldaie devono lavorare
ad un regime costante (occorrono svariati giorni per fermare un
impianto e probabilmente molti di più per riavviarlo) e permettono una
regolazione della potenza erogata solo in un campo limitato e
sicuramente non hanno l'elasticità per seguire le variazioni
giornaliere. Il fatto di pompare l'acqua da un lago all'altro più in
alto era un modo per recuperare energia che in ogni caso doveva essere
prodotta dalle centrali termoelettriche.
Le turbine a gas non le conosco ma direi che i tentativi di applicarle
alla trazione terrestre non hanno avuto alcun successo al contrario di
quanto avviene in campo aeronautico.
Per tornare alla tua domanda iniziale io direi che l'introduzione di
energie alternative è una bella cosa se si pensa ad un risparmio sui
consumi petroliferi. Ma penso anche che in ogni caso bisogna avere la
possibilità di generare tutta l'energia necessaria in modo garantito e
che non sia realmente possibile superare col fotovoltaico o l'eolico i
margini (limitati) imposti dalla regolazione delle centrali
termoelettriche.
Ciao
Giovanni
Bravo Giovanni che tieni viva la discussione !!!!
L’impressione mia è però che abbiamo bisogno del contributo di qualche addetto ai lavori aggiornato con notizie recenti.
Un aspetto è quello della sincronizzazione di rete.
I 50Hz tradizionalmente venivano dalla velocità di rotazione degli alternatori che dovevano essere tutti in fase tra loro.
Mica cosa da poco mi pare
Ma è ancora cosi ???
Da tempo ho sentito parlare di linee ad alta tensione a corrente continua. Questa deve essere la nuova tendenza.
Tra l’altro la linea a cc è bipolare. Si risparmia un filo. Non è poca cosa.
Ne hanno installate in Italia ??? Se la risposta è affermativa allora il sincronismo viene ricreato all’arrivo.
Oppure viene comunque ricreato nei nodi di rete ???
Questo della velocità degli alternatori potrebbe avere un impatto sulla flessibilità della generazione.
Mi sento un dilettante allo sbaraglio.
C’è qualcuno che ne sa di più ????
Ciao a tutti
Franco
> Le macchine generatrici possono sicuramente seguire queste
> variazioni.
> Domanda finale: *l’elasticità *di regolazione delle macchine è
> adeguata a seguire le *variazioni tra bello e nuvoloso* nei
> rimanenti giorni dell’anno ????????
> Quelle idroelettriche penso proprio di no.
> Quelle termoelettriche lavorano producendo vapore ad alta
> pressione.
> Forse bisogna spegnere una o più macchine per seguire l’andamento
> del clima ???
Non sono sicuro di saper rispondere completamente alle tue domande ma
pescando fra i ricordi scolastici ed una lontana visita ad una
centrale nella valle che porta a Cervinia mi sembra di poter dire che
almeno per quanto riguarda le centrali idroelettriche esiste una buona
flessibilità nella loro regolazione.
Benvenuto chi con maggiori conoscenze possa smentirmi, ma questo è
quanto io ricordo dai miei studi di elettrotecnica e da quanto letto
negli anni.
Una rapida ricerca su Wikipedia ha almeno in parte confermato questa
mia convinzione.
Alcuni tipi di turbine sono facilmente regolabili sia per la loro
potenza erogata sia per la loro velocità (che deve essere calibrata
per mantenere la frequenza a 50 Hz).
La centrale che visitai si trovava fra due laghi, il lago di Cignana a
2400 mt. ed un lago formato dallo sbarramento del fiume che scende a
valle a poco più di 1000mt. La centrale era praticamente su bordo del
lago in basso e durante la notte veniva usata per riportare sul lago
in alto quanta più acqua possibile per mantenerlo sempre pieno. Le
stesse macchine usate per generare energia durante il giorno durante
la notte assorbivano dalla rete per pompare l'acqua verso l'alto
usando le stesse condotte che alimentavano la centrale.
Non so se ciò avvenga ancora perché sto parlando degli anni '60 e da
allora non sono più salito in Valtournanche e da allora la tecnologia
è molto cambiata.
Ma sembra che la regolazione delle centrali idroelettriche sia una
cosa molto facile ed applicata da molti anni, se non da sempre.
Probabilmente anche le turbine a vapore ed a gas sono facilmente
regolabili ma almeno per le prime non è facile regolare il generatore
di vapore. Per un funzionamento ottimale le caldaie devono lavorare
ad un regime costante (occorrono svariati giorni per fermare un
impianto e probabilmente molti di più per riavviarlo) e permettono una
regolazione della potenza erogata solo in un campo limitato e
sicuramente non hanno l'elasticità per seguire le variazioni
giornaliere. Il fatto di pompare l'acqua da un lago all'altro più in
alto era un modo per recuperare energia che in ogni caso doveva essere
prodotta dalle centrali termoelettriche.
Le turbine a gas non le conosco ma direi che i tentativi di applicarle
alla trazione terrestre non hanno avuto alcun successo al contrario di
quanto avviene in campo aeronautico.
Per tornare alla tua domanda iniziale io direi che l'introduzione di
energie alternative è una bella cosa se si pensa ad un risparmio sui
consumi petroliferi. Ma penso anche che in ogni caso bisogna avere la
possibilità di generare tutta l'energia necessaria in modo garantito e
che non sia realmente possibile superare col fotovoltaico o l'eolico i
margini (limitati) imposti dalla regolazione delle centrali
termoelettriche.
Ciao
Giovanni
Energie alternative
Voglio parlare di aspetti che non conosco, a differenza di Brunello molto più prudente e saggio di me.
Il soggetto è: le centraline domestiche fotovoltaiche come contributo alla rete elettrica nazionale.
Il mio punto interrogativo è: quale può essere il contributo concreto, reale, al risparmio energetico della rete ?
Qui servirebbe l’opinione di un esperto dei problemi della rete elettrica, esperto che non intravedo nelle mie conoscenze.
Comunque può darsi che qualcuno lo sappia di suo dovuto alla sua curiosità personale.
Mi spiego. Leggendo le statistiche dei consumi elettrici vedo che si fa una distinzione tra l’energia prodotta e quella consumata. Comprensibilissimo. L’energia prodotta è necessariamente maggiore di quella consumata perchè la disponibilità in tempo reale deve poter coprire picchi di consumo, quantomeno quelli prevedibili statisticamente.
La differenza tra quella prodotta e quella consumata è necessariamente sprecata.
Cosa vuol dire ??? Vuol dire che le macchine generatrici vengono regolate durante il funzionamento sulla base delle previsioni statistiche.
Con il contributo delle cellule fotovoltaiche entra in gioco statisticamente una macchina generatrice non regolabile.
Di conseguenza le macchine generatrici di tipo tradizionale (termoelettrico e idroelettrico) devono tener conto di questa nuova macchina virtuale che contiene una dose di imprevedibilità, se vogliono utilizzarne il contributo. Diversamente il contributo va ad aggiungersi alla quota sprecata di cui sopra.
La capacità di previsione statistica riguardo all’irraggiamento solare è sicura solo per:
-l’orario diurno
-le ore della giornata di bello stabile, previsto meteoreologicamente
Le macchine generatrici possono sicuramente seguire queste variazioni.
Domanda finale: l’elasticità di regolazione delle macchine è adeguata a seguire le variazioni tra bello e nuvoloso nei rimanenti giorni dell’anno ????????
Quelle idroelettriche penso proprio di no.
Quelle termoelettriche lavorano producendo vapore ad alta pressione.
Forse bisogna spegnere una o più macchine per seguire l’andamento del clima ???
Il soggetto è: le centraline domestiche fotovoltaiche come contributo alla rete elettrica nazionale.
Il mio punto interrogativo è: quale può essere il contributo concreto, reale, al risparmio energetico della rete ?
Qui servirebbe l’opinione di un esperto dei problemi della rete elettrica, esperto che non intravedo nelle mie conoscenze.
Comunque può darsi che qualcuno lo sappia di suo dovuto alla sua curiosità personale.
Mi spiego. Leggendo le statistiche dei consumi elettrici vedo che si fa una distinzione tra l’energia prodotta e quella consumata. Comprensibilissimo. L’energia prodotta è necessariamente maggiore di quella consumata perchè la disponibilità in tempo reale deve poter coprire picchi di consumo, quantomeno quelli prevedibili statisticamente.
La differenza tra quella prodotta e quella consumata è necessariamente sprecata.
Cosa vuol dire ??? Vuol dire che le macchine generatrici vengono regolate durante il funzionamento sulla base delle previsioni statistiche.
Con il contributo delle cellule fotovoltaiche entra in gioco statisticamente una macchina generatrice non regolabile.
Di conseguenza le macchine generatrici di tipo tradizionale (termoelettrico e idroelettrico) devono tener conto di questa nuova macchina virtuale che contiene una dose di imprevedibilità, se vogliono utilizzarne il contributo. Diversamente il contributo va ad aggiungersi alla quota sprecata di cui sopra.
La capacità di previsione statistica riguardo all’irraggiamento solare è sicura solo per:
-l’orario diurno
-le ore della giornata di bello stabile, previsto meteoreologicamente
Le macchine generatrici possono sicuramente seguire queste variazioni.
Domanda finale: l’elasticità di regolazione delle macchine è adeguata a seguire le variazioni tra bello e nuvoloso nei rimanenti giorni dell’anno ????????
Quelle idroelettriche penso proprio di no.
Quelle termoelettriche lavorano producendo vapore ad alta pressione.
Forse bisogna spegnere una o più macchine per seguire l’andamento del clima ???
venerdì, febbraio 12, 2010
...se la ridevano bellamente...
TG3 di mezzogiorno
Oggi al TG3 di mezzogiorno ho ascoltato i commenti entusiastici sugli arresti per l’affare alla Maddalena e l’indagato Bertolaso. Non è che mi aspettassi qualcosa di meglio dal TG3.
C’è però una frase che mi ha colpito:
….quelli se la ridevano bellamente quando sentivano del terremoto all’Aquila, pensando agli affari che avrebbero fatto….
Riferisco la frase con una precisione del’ 80%. Il senso della frase è al 100%
Mi chiedo: questa è una notizia da Telegiornale oppure una frase da comizio elettorale ?
Capisco la soddisfazione di quelli di sinistra, che vedono colpito un ghiottissimo bersaglio: Bertolaso.
La frase può essere lecita per un giornaletto, non per un TG di Stato che dovrebbe mantenere un atteggiamento neutro.
Bertolaso
Bertolaso è, giustamente, il fiore all’occhiello di Berlusconi.
Quello che ha fatto è sotto gli occhi di tutti ed è semplicemente eccezionale.
Particolarmente per il contrasto rispetto a quello che i suoi antagonisti non hanno mai saputo fare.
Quello che è successo a Napoli più che per suo merito è stato per gravissima ingiustificabile insipienza dei suoi avversari.
Poi c’è stata l’Aquila e qui la partita era durissima. Lui ha vinto alla grande.
Questo successo di Bertolaso è una grave scottatura, umiliante per i suoi nemici politici.
Li posso anche capire; in democrazia il gioco è solo quello di conquistare il potere. Il bene comune passa in secondo piano
Il ragionier Zamberletti
Vado indietro di vari decenni per fare dei paragoni, e ricordo che il capo della Protezione Civile era un certo ragioner Zamberletti, i cui meriti erano stati quelli di aver portato voti alla DC.
L’usanza nella DC era quella. La gara era quella di offrire posti di lavoro, licenze, pensioni di invalidità, favori vari.
Poi nei casi di emergenza immagino che Zamberletti facesse da intermediario tra il Governo ed i capi dei pompieri.
Oggi
Oggi abbiamo un tale, Bertolaso, che se scoppiasse una guerra ed io fossi al potere, lo farei Comandante Supremo delle Forze Armate.
Come Armando Diaz nel 1917, dopo Caporetto.
Realismo
Non so che cosa abbiano scoperto i magistrati a carico di Bertolaso. Tutto può essere. Santi al governo non ce ne sono ed è meglio.
Qualche giorno fa ho sentito una frase detta da Sgarbi degna del suo genio: il politico più onesto è quello capace.
D’altronde io mi sono anche meravigliato della velocità di intervento all’Aquila. Sappiamo quanto sia vischiosa la burocrazia e quindi il muoversi a quella velocità mi ha stupito. Nel caso fossero state fatte cose arbitrarie in favore dei terremotati bisognerebbe chiedere a questi ultimi di esprimere un giudizio.
Il sistema giudiziario italiano
Il curriculum del sistema giudiziario italiano non è entusiasmante, anzi è penoso, e di conseguenza si presta a dubbi e scetticismi quando entra nel campo dei politici. La lentezza del sistema è esasperante, per non dire criminosa.
Quante piccole aziende, abbandonate dalla giustizia, abbiano dovuto chiudere per mancati pagamenti non è dato sapere ma devono essere una enormità. Sacrifici di una vita distrutti.
Nel suo insieme il sistema giudiziario italiano andrebbe processato per omissione di atti di ufficio.
La quantità di reati che sono visibili alla luce del sole e non sono mai stati inquisiti è stupefacente.
Tipo le case costruite sulle pendici del Vesuvio, ma è solo un piccolo esempio; ce ne sono altre miriadi.
Verso la fine degli anni 50 (se ricordo la data) c’è stato uno scandalo petroli. Enrico Mattei finanziava i partiti.
In pochi giorni il parlamento compatto ha promulgato la legge del finanziamento dei partiti. Ne Mattei ne l’AGIP sono stati inquisiti.
Non si era mai sentito parlare di aziende inquisite al di fuori di quelle che vanno in bancarotta, tipo Parmalat o Cirio.
Arrivata in scena Mediaset allora finalmente una è stata inquisita. Diverse volte.
Questo è il palmares ai miei occhi faziosi.
Adesso i PM sono diventati improvvisamente fulminei.
L’efficienza di Bertolaso ha provocato invidia nei PM; l’hanno voluto imitare.
Per quanto riguarda la mia esperienza, nell’area della grande industria e del commercio le regole di vita sono quelle di una giungla.
In Italia e all’Estero.
Le gare di assegnazione contratti, con gare di appalto a livello internazionale, sono giochi fallosissimi, con intermediari in loco detti consulenti.
La professionalità dei consulenti è quella di conoscere personalmente gli alti dirigenti delle Società appaltatrici.
Nessuno dei concorrenti denuncia mai un altro. Finirebbe fuori dal gioco una volta per tutte.
Dice: allora cosa dobbiamo fare ?
Far finta di niente ?
No. La discrezionalità della magistratura è il problema.
Come si può risolvere ?
Non lo so.
Ultime notizie della sera
Di Pietro propone:
Meddere la Brodezzione Civile alle dibendenze del Barlamendo !!!
Lui si che se ne intende !!!!
.
Muy buenas noches
Franciscofranco
Oggi al TG3 di mezzogiorno ho ascoltato i commenti entusiastici sugli arresti per l’affare alla Maddalena e l’indagato Bertolaso. Non è che mi aspettassi qualcosa di meglio dal TG3.
C’è però una frase che mi ha colpito:
….quelli se la ridevano bellamente quando sentivano del terremoto all’Aquila, pensando agli affari che avrebbero fatto….
Riferisco la frase con una precisione del’ 80%. Il senso della frase è al 100%
Mi chiedo: questa è una notizia da Telegiornale oppure una frase da comizio elettorale ?
Capisco la soddisfazione di quelli di sinistra, che vedono colpito un ghiottissimo bersaglio: Bertolaso.
La frase può essere lecita per un giornaletto, non per un TG di Stato che dovrebbe mantenere un atteggiamento neutro.
Bertolaso
Bertolaso è, giustamente, il fiore all’occhiello di Berlusconi.
Quello che ha fatto è sotto gli occhi di tutti ed è semplicemente eccezionale.
Particolarmente per il contrasto rispetto a quello che i suoi antagonisti non hanno mai saputo fare.
Quello che è successo a Napoli più che per suo merito è stato per gravissima ingiustificabile insipienza dei suoi avversari.
Poi c’è stata l’Aquila e qui la partita era durissima. Lui ha vinto alla grande.
Questo successo di Bertolaso è una grave scottatura, umiliante per i suoi nemici politici.
Li posso anche capire; in democrazia il gioco è solo quello di conquistare il potere. Il bene comune passa in secondo piano
Il ragionier Zamberletti
Vado indietro di vari decenni per fare dei paragoni, e ricordo che il capo della Protezione Civile era un certo ragioner Zamberletti, i cui meriti erano stati quelli di aver portato voti alla DC.
L’usanza nella DC era quella. La gara era quella di offrire posti di lavoro, licenze, pensioni di invalidità, favori vari.
Poi nei casi di emergenza immagino che Zamberletti facesse da intermediario tra il Governo ed i capi dei pompieri.
Oggi
Oggi abbiamo un tale, Bertolaso, che se scoppiasse una guerra ed io fossi al potere, lo farei Comandante Supremo delle Forze Armate.
Come Armando Diaz nel 1917, dopo Caporetto.
Realismo
Non so che cosa abbiano scoperto i magistrati a carico di Bertolaso. Tutto può essere. Santi al governo non ce ne sono ed è meglio.
Qualche giorno fa ho sentito una frase detta da Sgarbi degna del suo genio: il politico più onesto è quello capace.
D’altronde io mi sono anche meravigliato della velocità di intervento all’Aquila. Sappiamo quanto sia vischiosa la burocrazia e quindi il muoversi a quella velocità mi ha stupito. Nel caso fossero state fatte cose arbitrarie in favore dei terremotati bisognerebbe chiedere a questi ultimi di esprimere un giudizio.
Il sistema giudiziario italiano
Il curriculum del sistema giudiziario italiano non è entusiasmante, anzi è penoso, e di conseguenza si presta a dubbi e scetticismi quando entra nel campo dei politici. La lentezza del sistema è esasperante, per non dire criminosa.
Quante piccole aziende, abbandonate dalla giustizia, abbiano dovuto chiudere per mancati pagamenti non è dato sapere ma devono essere una enormità. Sacrifici di una vita distrutti.
Nel suo insieme il sistema giudiziario italiano andrebbe processato per omissione di atti di ufficio.
La quantità di reati che sono visibili alla luce del sole e non sono mai stati inquisiti è stupefacente.
Tipo le case costruite sulle pendici del Vesuvio, ma è solo un piccolo esempio; ce ne sono altre miriadi.
Verso la fine degli anni 50 (se ricordo la data) c’è stato uno scandalo petroli. Enrico Mattei finanziava i partiti.
In pochi giorni il parlamento compatto ha promulgato la legge del finanziamento dei partiti. Ne Mattei ne l’AGIP sono stati inquisiti.
Non si era mai sentito parlare di aziende inquisite al di fuori di quelle che vanno in bancarotta, tipo Parmalat o Cirio.
Arrivata in scena Mediaset allora finalmente una è stata inquisita. Diverse volte.
Questo è il palmares ai miei occhi faziosi.
Adesso i PM sono diventati improvvisamente fulminei.
L’efficienza di Bertolaso ha provocato invidia nei PM; l’hanno voluto imitare.
Per quanto riguarda la mia esperienza, nell’area della grande industria e del commercio le regole di vita sono quelle di una giungla.
In Italia e all’Estero.
Le gare di assegnazione contratti, con gare di appalto a livello internazionale, sono giochi fallosissimi, con intermediari in loco detti consulenti.
La professionalità dei consulenti è quella di conoscere personalmente gli alti dirigenti delle Società appaltatrici.
Nessuno dei concorrenti denuncia mai un altro. Finirebbe fuori dal gioco una volta per tutte.
Dice: allora cosa dobbiamo fare ?
Far finta di niente ?
No. La discrezionalità della magistratura è il problema.
Come si può risolvere ?
Non lo so.
Ultime notizie della sera
Di Pietro propone:
Meddere la Brodezzione Civile alle dibendenze del Barlamendo !!!
Lui si che se ne intende !!!!
.
Muy buenas noches
Franciscofranco
venerdì, febbraio 05, 2010
mie ferite da no-nuc
-->
Ringrazio calorosamente gli amici
che hanno caritatevolmente tentato di lenire la mie ferite da no-nuc.
Lucio Caso, per ungermi le ferite, ipotizza che “Bersani non sa cosa dice”. It may be
Però sa cosa dice Di Pietro e questo gli basta……Mi sei comunque di conforto Lucio !!!
Anch’io sono inorridito a quella sul nucleare e ad altre uscite del Bersani, ma per tua curiosità ed interesse ti invito a cercare su Internet qualcosa sulla Fusione Fredda (LENR nel gergo tecnico) che sembrava una bufala, ma sia gli americani, sia in nostri di ENI/ENEA ci stanno spendendo dei soldi… e sembra con qualche risultato.
Ci proverò senz’altro. Grazie Maurizio !!!!
Infine Vittorio Ziliotto, veterano del mio stesso credo calcistico mi consola cosi
Caro Franco, quando io sono in ambascie, per i tuoi stessi motivi anche se da diversa, ma non sempre, angolatura, mi rifugio nella Beneamata e poiché vado spesso a Milano, in centro, per il mio volontariato, ecco che scendo nel Sancta Sanctorum di piazza San Babila e mi godo le passate ed ora presenti glorie.
Farei comunque un triduo di preghiera perché non mi distruggano il capitale Super Mario.
Quanto al nucleare sono di parte.
Mia sorella ha lavorato per anni al nucleare dell'ENEL, segretaria di un dirigente della Ricerca, e ogni tanto mi informava sui rischi, non tanto del nucleare, che certo ci sono, quanto delle tecnologie tradizionali: carbone soprattutto.
Poi vennero i socialisti e il referendum e oggi siamo indietro anche tecnologicamente, allora eravamo avanti, molto avanti. Peccato. Quanto ai rischi, questi ci sono sempre, anche per l'idroelettrico, che ecologicamente è il più sano (verdi permettendo).
Infatti se cede una diga o un monte vi frana dentro, cosa succede l'abbiamo visto. L'importante è non lesinare sulla sicurezza. Questa ha un costo ma bisogna pagarlo. Ti saluto con affetto e tanti cari saluti anche alla tua signora, Vittorio.
P.S. Il santuario di San Babila chiude tra pochi giorni, affrettarsi per gli ultimi gadget ...
Mi perdonino Luigi Valentini ed Enrico Marino se non li commento. Lo farò la prossima volta.
Ciao e grazie a tutti
Franco
Emilia rossa
Alla mattina buonora
Con il caffelatte e le pillole mie e di Renata la Pampurometra, non perdo mai il programma di Rai3 la storia siamo noi, condotto da Gianni Minoli. Seguo il 90% delle puntate.
Stamattina , mezzora fa, il tema era I’ Emilia rossa. Ma solo per un quarto d’ora. La trasmissione dura 45 minuti. Io ho mollato prima per mettermi al computer.
La mia memoria diventa sempre più labile e temo di non ricordare quello che ho visto e sentito.
.
Adesso racconto solo un paio di cosette.
Dopo un quarto d’ora dall’inizio, dedicato alla storia del più forte Partito Comunista d’Europa (quello emiliano) ed a tutto il folklore romagnolo relativo, è iniziata una intervista a Bersani, nella sua qualità di emiliano comunista.
Fin qui niente da dire.
L’intervista a Bersani è durate per tutto il resto della trasmissione: mezzora.
Mai visto niente del genere alla Storia Siamo Noi.
Magari è l’inizio di una nuova serie.
Mi aspetto che fra qualche giorno lo facciano anche con il Berlusca.
Ne riparleremo.
Questa era la prima cosa.
La seconda cosa è che Bersani ha parlato di nucleare.
Nucleare picche ha detto Bersani.
Non è il solo a dirlo ma lui è uno dei due che pesano di più in Italia.
E’ inutile fare il nucleare in Italia. Visto che l’Italia è rimasta fuori, stia fuori e faccia le energie pulite, invece di installare le vecchie centrali francesi.
Questa la sintesi. Le parole sono quelle che ho riportato.
Mi rimane una sola consolazione: l’Inter !!!
E’ desolante vedere che per ragioni demagogiche, elettorali, si spinga l’Italia a fare una politica assurda, suicida.
Sprecare tempo e soldi in cose inutili, dopo che si è in ritardo.
Se c’è qualcuno capace di lenire le mie ambasce lo faccia subito o taccia per sempre !!!!
Franciscofranco
Con il caffelatte e le pillole mie e di Renata la Pampurometra, non perdo mai il programma di Rai3 la storia siamo noi, condotto da Gianni Minoli. Seguo il 90% delle puntate.
Stamattina , mezzora fa, il tema era I’ Emilia rossa. Ma solo per un quarto d’ora. La trasmissione dura 45 minuti. Io ho mollato prima per mettermi al computer.
La mia memoria diventa sempre più labile e temo di non ricordare quello che ho visto e sentito.
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Adesso racconto solo un paio di cosette.
Dopo un quarto d’ora dall’inizio, dedicato alla storia del più forte Partito Comunista d’Europa (quello emiliano) ed a tutto il folklore romagnolo relativo, è iniziata una intervista a Bersani, nella sua qualità di emiliano comunista.
Fin qui niente da dire.
L’intervista a Bersani è durate per tutto il resto della trasmissione: mezzora.
Mai visto niente del genere alla Storia Siamo Noi.
Magari è l’inizio di una nuova serie.
Mi aspetto che fra qualche giorno lo facciano anche con il Berlusca.
Ne riparleremo.
Questa era la prima cosa.
La seconda cosa è che Bersani ha parlato di nucleare.
Nucleare picche ha detto Bersani.
Non è il solo a dirlo ma lui è uno dei due che pesano di più in Italia.
E’ inutile fare il nucleare in Italia. Visto che l’Italia è rimasta fuori, stia fuori e faccia le energie pulite, invece di installare le vecchie centrali francesi.
Questa la sintesi. Le parole sono quelle che ho riportato.
Mi rimane una sola consolazione: l’Inter !!!
E’ desolante vedere che per ragioni demagogiche, elettorali, si spinga l’Italia a fare una politica assurda, suicida.
Sprecare tempo e soldi in cose inutili, dopo che si è in ritardo.
Se c’è qualcuno capace di lenire le mie ambasce lo faccia subito o taccia per sempre !!!!
Franciscofranco
problema energetico
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Brunello Amici vuole contribuire alla discussione sul problema energetico, e fa quindi un paio di domande.
Il colloquio tra me e lui è un ibrido inedito internet-amanuense
-Io mando le e-mail
-Lui mi risponde via Posta Celere.
Mi viene spontanea una domanda: ma allora è proprio così necessario internet ???
Ma si !!!
Va la che l’è una bèla cumudità !!!
Per stimolare la discussione, Brunello dice:
1) Quale è attualmente il gap temporale (stimato)
fra le centrali in costruzione (tecnologia a fissione)
e quelle (ancora future) della fusione a idrogeno ?
10 anni? 30 anni? 50 anni?
Facciamo, in Italia, almeno ricerca sulla fusione?
2) Problema delle scorie
Oltre a parlare di scelta dei siti per le centrali non si dovrebbe parlare anche di
scelta dei siti per i depositi delle scorie di uranio ?
Rispondo alla seconda domanda
Il problema del sito per il deposito scorie è successivo nel tempo a quello dei siti di costruzione centrali.
Sono due rogne sfasate nel tempo.
Chi glie lo fa fare al governo di affrontarle insieme !!?? Ci sono come minimo venti anni di distanza tra le due cose.
Visto che sono rogne psico/superstiziose con impatto elettorale, ogni cosa sia fatta al suo tempo.
Ci sono oroscopi diversi.
Siamo in Italia: adottiamo la strategia di mettere incinta la ragazza per poterla sposare
Quando le centrali funzioneranno sarà più convincente fare il “matrimonio” del sito rifiuti.
Se avessimo ancora la monarchia, il Rè penserebbe alle future rogne di suo figlio erede al trono e cercherebbe di evitargliele..
In democrazia non ha senso pensare agli eredi.
Non possiamo pretendere tutto dalla vita.
Rispondo alla prima domanda
Il gap temporale tra la tecnologia a Fissione da uranio e la Fusione da idrogeno fino a ieri l’altro risultava totalmente imprevedibile, lontano nel tempo.
La Fissione (che significa scissione) dell’uranio è la tecnologia nucleare esistente a livello industriale, in servizio da plurimi decenni.
La Fusione (idrogeno) ha continuato ad essere oggetto di ricerca da cinquant’anni.
Ne ho sentito parlare di recente ancora come di qualcosa che può arrivare fra altri cinquant’anni.
Una chimera.
Gli addetti ai lavori ne parlano con ironia.
I vantaggi della fusione rispetto alla fissione:
- Combustibile (idrogeno) inestinguibile e virtualmente gratuito.
- Zero scorie radioattive
La ricerca sulla fusione prosegue a livello mondiale tramite un consorzio al quale partecipa anche l’Italia (CNR)
I problemi realizzativi della fusione sono due:
- La temperatura generata dal fenomeno fisico è tale che non esistono materiali in grado di contenerla.
La tecnica adottata è quella del contenimento dentro campi magnetici.
Come si fa con gli acceleratori di particelle.
- Innesco e continuità
L’innesco del processo di fusione richiede enormi quantità di energia
Il fenomeno tende allo spegnimento immediato. E’ finora stato possibile mantenere il processo di fusione per alcuni secondi.
E’ un effetto opposto a quello della fissione (uranio), dove lo sforzo è quello di tenere la reazione sotto controllo.
Questa era la situazione fino a ieri, per quanto ne sapevo io.
Germania
Oggi c’è un annuncio che riguarda la Cancelliera del Terzo Reich Angela Merkel, (vedi allegato all’e-mail).
L’ Angela, stelasa dòra, scommette sul futuro della fusione nucleare.
Ne parliamo piu avanti.
Spagna
Parliamo della Spagna di Zapatero (calzolaro)
El gobierno espagnol annuncia
- la costruzione di 10 (dieci) nuove centrali nucleari, nella tecnologia già esistente in Spagna
(tipo Trino Vercellese) piu vecchia della nostra prossima futura (tipo Flamenville).
- l’allungamiento della vita di quelle esistienti da 40 a 60 anni
- la decisione di creare un deposito scorie. (vedi cosa vuol dire avere un Rè che pensa al figlio!!!)
Conclusioni riguardanti Germania e Spagna
L’Angela tetesca, ha in casa, sottoterra, molto carbone.
Può aspettare tranquillamente l’anno 2200 (duemiladuecento) prima di spendere soldi (miliardi) a costruire centrali nucleari.
In Germania usano il carbone per generare energia elettrica.
Per evitare di mandare in aria anidride carbonica (CO2) applicano la tecnica della CO2 sequestration
Vale a dire prelevano dai fumi la CO2 e la pompano in gallerie sotterranee (ex miniere)
E’ il deposito scorie CO2.
Non sono entusiasta di questa ricetta.
l’Angela ha gioco facile. Preferisce aspettare la fusione nucleare invece di spendere miliardi di euro.
Anche lei non è una monarca.
Non ha eredi.
Il caso della Spagna è il più significativo.
In Spagna si sta sperimentando, con Rubbia, il sistema solare a concentrazione, unica seria speranza attuale della tecnica “energie rinnovabili” per utilizzo da reti pubbliche (Continuità di servizio).
Rubbia è quello che ha convinto Prodi ad aspettare i risultati del suo esperimento invece di riavviare il nucleare in Italia.
La decisione di Zapatero di installare 10 reattori nucleari (dieci !!!) in suolo iberico, suona alle mie orecchie come la mannaia sul collo dell’esperimento Rubbia.
Non è che la cosa mi renda felice. Faccio il tifo solo per l’Inter … e per le mie opinioni.
Potrebbe non essere un fallimento ma quantomeno mostrare ritardi e relative incertezze o fornire risultati inferiori alle aspettative.
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