domenica, novembre 09, 2008

La borsa

La Finanza mondiale è peggio dell’Alitalia.
L’Alitalia non si riesce a far morire mentre la Finanza globale non si riesce a farla vivere.

La crisi dei soldi che ci sono ma spariscono pur continuando ad esserci, è terrorizzante.
Colpa della democrazia finanziaria.
Quando i soldi li avevano solo i ricchi non succedeva.
Questi avevano in mano il mondo e non volevano mandarlo a rotoli. Si mettevano d’accordo.
Altrimenti, se litigavano, facevano la guerra, moriva un po’ di gente e quelli che restavano
stavano …ancora male, ma vivi, in attesa di fondare la democrazia finanziaria.

Con la democrazia finanziaria, cioè con i soldi distribuiti in mano a quelli (centinaia di milioni) che non contano niente, è un disastro.
Questi qui (compreso io) si spaventano se la borsa (che in dialetto emiliano significa altro) scende.
Per lo spavento, questi qui che non contano niente, ritirano i soldi e la borsa (quella internazionale) crolla del tutto.
Gli unici a trovarsi bene sono quelli che hanno i debiti (non i mutui indicizzati).
Continuano a non avere niente, neanche da mangiare, senza peraltro risentire della crisi,

Senza i soldi di quelli che non contano muoiono le banche (e i ladroni che ci sono dentro).

Mentre le aziende, dove “lo diceva Neruda che di giorno si suda, ma la notte no”, è il posto dove si dà da mangiare e da bere alla gente,
le aziende dicevo, che a furia di far debiti sono diventate di proprietà delle banche, moriranno insieme a quelle.

Pazienza, ne faremo a meno.

Ci sono un paio di cose nel sistema capitalista, (che è il peggiore se escludiamo tutti gli altri)
che io cambierei: la Borsa ed i Future.

La Borsa è il punto di riferimento dell’economia mondiale.
Quando si accende la TV il mattino si trattiene il fiato per capire come và l’indice di Wall Street.
Se va male tutte le altre borse andranno peggio, ma non perché va male l’economia e gli affari, ma perché i giocatori di borsa hanno la diarrea.

Allora, “La Borsa” è il luogo deputato per investire nelle aziende ivi rappresentate
oppure è l’alter ego del Casinò ???
In Borsa si partecipa alla vita delle Aziende o si fanno le puntate sui cavalli ???

Se si va all’ippodromo a puntare sui cavalli bisogna aspettare una mezzora per capire se si ha vinto oppure perso.
In Borsa con la telematica bastano cinque minuti.
Allora, che razza di investitori sono i borsisti ???
Ed il sistema finanziario internazionale è felicemente dipendente da un ambiente di questo genere ???

Un sistema serio sarebbe quello dove un investitore che decidesse di acquistare una o più azioni di un’azienda fosse obbligato a mantenerne la proprietà per almeno un periodo di bilancio,
cioè per un anno.
Non volendo essere fondamentalisti, come io sono, si potrebbe ridurre il periodo ad un mese.
Sarebbe sufficiente a mio avviso per eliminare l’isterismo del gioco d’azzardo in borsa.

Del resto, nell’attuale regolamentazione di Borsa, quando il prezzo di un titolo sale o scende troppo rapidamente, viene sospeso a tempo indeterminato. Cioè non si può più comprare ne vendere fino a quando non verrà riammesso alla contrattazione.
Viene quindi implicitamente riconosciuto il criterio che il rallentamento della compravendita è un calmiere alla speculazione, cioè al gioco d’azzardo.

Ma non esiste un limite al peggio.
Una volta imparato in USA nel 1929 che la Borsa può far male di maledetto,
qualcuno ha pensato bene di creare dei titoli per scommettitori
ad uso della Borsa medesima: i future o derivati.
Al semplice scopo di convincere più gente a buttarsi dai grattacieli di Manhattan.
Di sicuro è stato Gorge W. Bush. Come faranno senza di lui in USA ?
Chi mai potrà fare qualche cazzata ?
Sarà un altro grosso problema anche per le nostre televisioni.

I future, detti anche derivati, sono scommesse esplicite ad uso dei borsisti.
Perlomeno questi si chiamano giocatori : non si chiamano più, ipocritamente, investitori.
Se andassero in malora i giocatori dei future sarebbe il meno.
Il fatto è che ci hanno giocato anche le Banche e gli Enti Pubblici tipo i Comuni italiani.

A questo punto devo mettere le mani avanti.
Ho parlato di tante cose che non fanno parte del mio mestiere.
Può darsi, anzi è sicuro, che abbia detto un sacco di cazzate.
Un qualsiasi Bocconiano mi potrebbe zittire
Non rispondo di tutte le cose che ho scritto.

Conclusioni filosofiche

Prima è morto il Comunismo e adesso rischia di morire anche il Capitalismo.

Il Comunismo è morto di una malattia genetica: voleva eliminare dal DNA umano l’istinto di supremazia. Voleva, in altre parole, eliminare la competizione tra gli individui.
Non esiste essere vivente, animale o vegetale, che non abbia inscritto nel programma del DNA l’istinto della competizione.
E’ necessario alla sopravvivenza.

Il Capitalismo è seriamente malato di un virus: lo sport della competizione superflua.
Le malattie genetiche non si possono combattere.
I virus si possono combattere e vincere.
Con una competizione per la sopravvivenza

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