domenica, marzo 19, 2006

Un Euro al giorno

L'alternanza di Governo tra i due schieramenti politici è una bella cosa.
L'ha detto anche Paolo Mieli nel suo pronunciamento a favore della sinistra.
L'è propi una bèla roba
Dal 1945 (anno zero della civiltà italiana) in poi ci sono stati 15 o 20 anni di governo catto-americano,
dovuti all'esito della guerra, seguiti da 25 o 30 anni di catto-comunismo,
per arrivare all'altro anno zero,
il 1990, quando ha chiuso bottega l'impero sovietico.

In questi 45 anni la destra non ha avuto cittadinanza in Italia. In Italia ha governato un sistema politico zoppo, costituito dalla sinistra più il centro. Era il cosidetto "arco costituzionale", fatto da quelli che avevano scritto la Costituzione, e democraticamente tenevano fuori gli altri.
Dal 1990 è cambiato tutto. Gli americani ci hanno lasciati liberi di fare quello che volevamo.
Ed è per quello che litighiamo tanto volentieri.

E' venuto di moda il bipolarismo, cioè l'alternanza tra destra e sinistra.
Ma la destra non esisteva più, l'avevano sotterrata. Fare l'alternanza così era più comodo per i "compagni", dato che gli altri li aveva fatti fuori "mani pulite"

Ad un certo punto è nata la Lega di Bossi perchè i lumbard eren stùff de vess la gaina dalle uova d'oro

Poi, inaspettatamente,
la Destra è rinata di punto in bianco, come l'Araba Fenice, ad opera di Silvio Berlusconi,
e si è riempita subito di aderenti.
A dimostrazione che metà degli italiani ne avevano piene le palle

Solo un decennio dopo, nel 2001, la destra è andata al governo.
C'è stata quindi un'attesa di 55 anni da parte di noi peones di destra, altrimenti chiamati berluscones.

Paolo Mieli, alla vigilia delle elezioni passate dichiarò, cito a memoria: noi (il Corriere) non ci auguriamo che vinca la destra.
Dopo 55 anni di catto-sinistrismo non apprezzava ancora l'alternanza sinistra-destra.

Qualche giorno fa invece, dopo 5 anni di destra, ha avuto parole di elogio per la validità dell'alternanza di governo, e badilate di cacca in faccia al governo attuale.
Probabilmente Mieli parla a nome del Consiglio di Amministrazione di RCS (Cordero di Montecucchemolo più Profumi&Passere varie)

Il miglioramento all'intervento di Paolo Mieli è venuto il giorno dopo ad opera del Comitato di Redazione che ha espresso l'auspicio che tutti gli articoli di fondo del Corriere aderiscano a questa linea.
L'ho saputo da altri giornali.
Questo è il siluro finale alla speranza di poter ancora leggere articoli di vario segno politico, incluso il neutrale.
Chissà cosa ne pensano Angelo Panebianco, Piero Ostellino ed Ernesto Galli Della Loggia, che non potranno più scrivere in prima pagina ?

E' una situazione che mi ricorda quella di Indro Montanelli che, nel 1975, fu spinto a lasciare il Corriere e a fondare il Giornale per poter parlare liberamente.
Volendo poi comparire in TV andò a farlo a Telemontecarlo essendo la RAI in mano alla stessa cricca.

Queste sono le occasioni in cui si capisce perchè gli Agnelli si tengano stretto il pacchetto del 10% del Corriere (il pacchetto più grosso !!!) pur dovendo vendere gioielli di famiglia (altre grandi aziende) per salvare la proprietà della Fiat.
Il Corriere è un cannone, una "batteria pesante" da far sparare quando serve.

Io da parte mia mi limito a spendere un euro al giorno altrove, per altri giornali.
Saluti carissimi a tutti
Franco

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