domenica, ottobre 23, 2005

La storia di Israele

Introduzione
Adesso salta fuori che la maggior parte dei cittadini europei è anti-israeliana, che fa il tifo per i palestinesi.

Hoo, la peppa !!!
Come mai ???
Chi è che ha messo nella zucca dei cittadini europei queste opinioni ?

Prese di posizione indignate dei massimi esponenti politici. di tutti gli schieramenti, che si scandalizzano e stigmatizzano l’episodio, nello stile di Ezio Greggio a Striscia.
E’ una vergogna !!! Bisogna fare qualcosa !!!

Perché anti-israeliani

E come mai gli europei sono anti-israeliani ?

Per soddisfare l’interrogativo bisogna rispondere prima a quest’altra domanda : chi è che ha preparato il ripieno che sta nella zucca degli europei ?

Risposta ovvia
: i giornali e i telegiornali.
E perché i giornali e i telegiornali europei sono stati sempre così coerenti nel fare cortine fumogene intorno alla questione arabo-israeliana ?
Perché sempre fumo a danno dei Giudei ?(i giudè li chiamava in milanese, secondo tradizione, la mia carissima nonna Antonia, Terziaria Francescana, alla quale devo il nome di battesimo Francesco)
Risposta importante, fondamentale :
Dipende dalla dislocazione dei rubinetti del petrolio.
I rubinetti d’oro del petrolio sono in mano agli sceicchi arabi. Questi qui non bisogna farli incazzare. Allora giornali e telegiornali attenti !!! Allineati e coperti.

I rubinetti del petrolio
I paesi europei sono totalmente dipendenti da quelli arabi per quanto riguarda le forniture di petrolio.
Gli europei si sono accorti nel 1973 (ultima guerra arabo-israeliana) cosa voleva dire non parteggiare per gli arabi contro Israele.
Quelli là, incazzati, sono scesi dal cammello (pardon !!!……dalla Roll Royce) e hanno chiuso i rubinetti.
Molta gente è rimasta con la macchina in mezzo alla strada; altri con i caloriferi spenti.
Dopo di ciò l’Italia ha subito costruito un tubo (nel senso di gasodotto) che dall’URSS porta il gas in Val Padana.
Ma ci vuol ben altro.
A quel punto, la nostra stampa, libera e democratica, si è adeguata disciplinatamente alla necessità. Allineati e coperti please !!! E se qualcuno fa il pirla, legnate tra i denti, che non possiamo restare al freddo capito ?!!!
E’ nato il significato di politically correct !!!
Giusto per verificare quello che sto dicendo. Perché potrebbe anche essere una mia fisima, una fissazione come quella dell’essere interista.
Prego rispondere alla domanda che segue, alzando la mano in caso affermativo :

C’è qualcuno che abbia visto o sentito raccontare dai giornali o dalla TV la storia del primo giorno di esistenza dello Stato di Israele ????
Se c’è qualcuno alzi la mano ed io sarò ben felice di constatare, che, per coraggio o per dabbenaggine, c’è stato chi ha rotto il silenzio di omertà totale dei mass media.

Fondazione dello Stato di Israele
La storia è importante per capire chi sono gli uni e gli altri, arabi ed israeliani.
Il 14 Maggio 1948, con il consenso dell’ONU e delle grandi potenze (USA, URSS e tutti gli altri) gli israeliani dichiarano la nascita dello Stato di Israele. In quel momento gli ebrei residenti sono circa 800 mila.
Il giorno dopo gli Stati Arabi circostanti, Egitto, Giordania, Siria e Irak attaccano Israele, con l’intenzione dichiarata di non voler fare prigionieri.
E’ una storia che ha dell’incredibile. Quattro nazioni che totalizzano quasi cento milioni di abitanti attaccano un neonato. Uno non scommetterebbe neanche una lira che quelli se la possano cavare.
E invece no !!! L’hanno spuntata loro, gli israeliani !!! Come hanno fatto ???
Come si spiega ???

Si spiega, secondo me, che non si possono confondere 800 mila fuggiaschi dai campi di sterminio e dalle angherie di ogni genere subite in Europa, con una normale pacifica e pasciuta popolazione.
Questa qui è gente che Hitler non è riuscito a far cuocere nei forni perché ha la pelle troppo dura. E’ un esercito di 800 mila volontari, che forse non è mai esistito da nessuna parte nella storia umana. Volontari che non andavano alla ricerca della gloria militare ma della loro salvezza, della loro sopravvivenza.

Bene, dopo 8 mesi di guerra, Israele respinge tutti gli attacchi conservando i confini tracciati a suo tempo dall’ONU.
Non è forse una storiella che varrebbe la pena di raccontare in TV ???
Il 14 di maggio c’è una volta all’anno, tutti gli anni, ma le TV (che si ricordano anche di Lily Marlen) non si ricordano mai del 1948. Sarà una distrazione.
Dopo la fondazione di IsraeleDice,
va bene , abbiamo capito, poveri ebrei chissà cosa ne hanno passate, ma adesso dopo più di cinquantanni da quel giorno quelle cose li cosa contano ???

Be, dopo di quel giorno lì gli arabi hanno fatto ad Israele altri 25(venticinque) anni di guerra, e fortunatamente hanno sempre beccato, altrimenti non saremmo più qui a parlarne, sarebbe un capitolo chiuso al cimitero. Questo è quanto hanno sempre detto loro, gli arabi. Le loro dichiarazioni di intenti.

Le maggiori responsabilità di quanto accaduto vanno ricercate nei capi religiosi dei palestinesi, i Muezzin, e nei leader politici dei paesi arabi, i fratelli arabi.

Loro, i palestinesi, erano all’epoca in gran parte poveri pastori seminomadi, senza alcuna organizzazione politica.
Sono stati indotti dai capi religiosi e dai fratelli arabi a comportarsi come quel marito che si è tagliato i maroni per far dispetto alla moglie.

Nel senso che sono stati spinti a rifiutare di fondare, su inviti ripetuti dell’ONU, uno Stato Palestinese, per evitare di dover contestualmente riconoscere i confini di Israele.
Rifiuto cocciutamente e masochisticamente ripetuto per decenni.
Quell’area doveva appartenere tutta alla Palestina, secondo loro, ed è ozioso discutere se avessero ragione oppure no.
Hanno gettato alle ortiche i loro diritti

Adesso sono incastrati. Sono ostaggio dei kamikaze, dei cervelli che loro hanno allevato nei campi di rifugiati. Sono ostaggio dei nipoti dei rifugiati, (i rifugiati non ci sono più) ai quali nessuno può più cambiare la testa.
Il campo di Auschwitz, popolare in Italia come San SiroMa è proprio vero che la televisione non parla mai bene degli ebrei ???
Ma se ogni due per tre sono li a parlare della “shoà” dei campi di sterminio nazisti, con testimoni sopravvissuti, perché non bisogna dimenticare, perché i giovani devono sapere, ecc, ecc.

E’ vero.
La shoà si, quella è stata resa popolare. Sappiamo tutti a memoria come è fatto il campo di concentramento di Auschwitz. Ce l’hanno fatto vedere migliaia di volte.
Auschwitz in popolarità è seconda solo al campionato di calcio. O forse è terza, dopo Striscia la Notizia.

Ma quella è acqua passata. E’ tutta un'altra storia.
In quel caso si tratta solo di parlar male dei tedeschi !!!! Che problema c’è ?
E’ politically correct
Con gli arabi è un altro discorso. Ci sono i rubinetti d’oro in mezzo alla sabbia.

Il muro di confine intorno a Israele
Visto che ci siamo parliamo anche di questo.
A qualcuno piace paragonare il muro in costruzione sul confine di Israele al Muro di Berlino
Capisco che un muro è un muro, ma sono le finalità che sono diverse.

Il muro di Berlino è stato fatto per evitare un esodo dai paesi comunisti verso occidente. Cioè per non far uscire la gente
In questo senso può essere paragonato al muro di un carcere. (ad essere sinceri a beneficiarne è stata più che altro l’Europa)

Il muro intorno ad Israele è fatto per non far entrare la gente e si configura come il muro di una fortezza, quindi a scopo difensivo.

E’ una differenza non da poco.

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14 maggio 1948 – Nascita di Israele

Anche quest’anno i nostri mass-media (Tv e giornali) hanno ignorato l’anniversario di nascita dello Stato di Israele (14 maggio 1948).
Dimenticanza ? distrazione ?
Impossibile
I mass media sono assetati di argomenti utili a riempire le loro pagine, i loro programmi.
Ricordano avvenimenti come ad esempio la Nilla Pizzi che canta Papaveri e papere a Sanremo.

Allora forse snobbano gli ebrei ?
Neanche per idea.
Ci fanno per tutto l’anno una capa-tanto con la shoà, cioè il genocidio perpetrato dai tedeschi di Hitler nei confronti degli ebrei.

E allora come si spiega che non raccontano una storia così drammatica come la nascita di Israele ? Una storia che meriterebbe un racconto a puntate.

Io ho già parlato di questo argomento gli anni scorsi, ma ora ho qualche dettaglio in più.

Il problema è che noi (europei) compriamo il petrolio dagli arabi e non dobbiamo farli incazzare.
Per come sono andate le cose, la storia della nascita di Israele è troppo umiliante per gli arabi, ed è necessario glissare. Anzi, penso sia una condizione che ci hanno imposto, come spiego più avanti.

Il 14 maggio del 1948 (il giorno prima che gli inglesi lascino la ex colonia Palestina), gli ebrei immigrati nella regione dichiarano formalmente la nascita dello Stato di Israele, dentro i confini tracciati dall’ONU.

Il giorno successivo gli Stati arabi circostanti, Giordania, Egitto, Siria e Iraq, muovono guerra a Israele, che non possiede ancora un esercito.
Israele in quel momento consta di 800 mila persone.
I quattro attaccanti nel loro insieme fanno 80 milioni di persone, cioè cento volte tanto.
Sembra una favola ed invece è storia; dopo 8 mesi di guerra la spuntano gli israeliani.

E’ una telenovela troppo sgradevole da ascoltare per gli arabi.
Invece di pensare a costruire anche loro uno Stato questi si preoccupavano di ammazzare gli ebrei. Per di più le hanno prese di santa ragione.

Nel 1973 gli arabi attaccano per la quarta volta Israele.
Contestualmente mettono sull’attenti l’Europa e gli USA, colpevoli di non tifare per loro.

Da un giorno all’altro, nell’ottobre 1973, riuniti a Kuwait City decidono di quadruplicare il prezzo del petrolio. Da 2,46 dollari al barile lo portano a 9,60 dollari.
Inoltre decidono un programma di riduzione delle estrazioni di petrolio del 5% mensile.

In Europa e in America la gente rimane per strada a secco di benzina.

Allora inizia una serie di conferenze dei nove (allora, ora 25) paesi della CEE (ora UE) con i rappresentanti della Lega Araba, nel tentativo di rabbonirli
Si apre così il dialogo euro-arabo, mediante un Comitato Permanente di 360 funzionari europei.

Dialogo che si protrae anche nel 1975 con incontri a Bruxelles, Copenaghen, Bonn, Parigi, Damasco, Rabat, Strasburgo, Il Cairo, Roma.
L’Europa accetta tutta una serie di condizioni. Oltre al petrolio l’Europa deve importare immigrati arabi e trattarli bene.
E deve anche parlare bene dei paesi arabi e della loro cultura.

Nelle capitali di tutti i Paesi membri dell’Unione vengono inoltre costruite grandi moschee,
finanziate dai paesi petroliferi.
Il Comune di Roma nel 1975 regala 3 ettari di terreno per costruire la moschea di Roma.

Nel frattempo però, le persone che non siano di fede musulmana non possono entrare nelle città sante dell’Islam.
E’ inibita a noi anche la semplice visita, non dico delle moschee, ma delle loro città.

Il tutto fa parte del prezzo del petrolio.

Franco Valsecchi


ISRAELE
Sintesi storica


Nascita del Sionismo 1850
Nasce tra le comunità ebraiche d’Europa il movimento di opinione chiamato Sionismo (Zionism, dal nome del monte Zion in Gerusalemme) che aumenterà la sua penetrazione fino al 1897, anno di fondazione del movimento sionista.
Il Sionismo predica il ritorno degli ebrei in Palestina, loro patria di origine, come soluzione al problema della persecuzione degli ebrei in Europa (pogrom), particolarmente dura nei paesi dell’Europa orientale, Russia zarista, Polonia, ecc.
Si stima che in quel periodo esistano 10 milioni di ebrei sparsi nel mondo.
In Palestina vivono 450 mila persone di cui il 95% arabe.

Fondazione movimento Sionista 1897Fondazione del movimento Sionista a Basilea (Svizzera) ad opera di Theodor Herzl, avvocato e giornalista Ungherese residente a Vienna.
Viene così creato il primo ente rappresentativo degli ebrei, il WZO (World Zionist Organization), avente lo scopo di organizzare l’esodo verso la Palestina.

Inizio emigrazione ebraica 1880Inizia l’epoca dei transatlantici a vapore e della conseguente emigrazione di milioni di europei verso le americhe. Il fenomeno è destinato a durare fino alla prima guerra mondiale.
Dall’Europa tra il 1880 ed il 1915 emigrano 2 milioni di ebrei verso gli USA e circa 50-70 mila verso la Palestina a quel tempo colonia Turca facente parte dell’Impero Ottomano.
Gli arabi residenti in Palestina iniziano subito a reagire al costituirsi di questa nuova comunità. Si verificano scontri che provocano migliaia di morti.

Fondazione di Tel Aviv 1909
Vicino a Jaffa viene fondata Tel Aviv, la prima città completamente ebraica

Gli Inglesi conquistano la Palestina 1917
Come atto della prima guerra mondiale gli inglesi entrano a Gerusalemme ponendo fine dopo 400 anni al dominio dei Turchi.

Protettorato inglese in Palestina su mandato della Società delle Nazioni (futura ONU) 1920La Società delle Nazioni (predecessore dell’ONU) affida all’Inghilterra il compito di dare alla zona la struttura di uno stato indipendente, popolato da due etnie: araba e israeliana, con 3 lingue ufficiali: arabo, ebraico, inglese.
Gli arabi, che in quel momento sono il 90% della popolazione locale, rifiutano.
Essi chiedono che la Palestina diventi semplicemente uno stato arabo.
Continuano gli scontri tra arabi ed ebrei.
Il mandato inglese, riconfermato dall’ONU, durerà fino al 1948

Tentativo di creare due stati separati 1939
Vista l’impossibilità di creare un unico stato la Società delle Nazioni propone la creazione di due stati, uno arabo ed uno israeliano, con definizione delle frontiere concordata a livello internazionale e consensualmente accettata da arabi ed ebrei.
Gli arabi rifiutano anche questa proposta, mantenendo la loro posizione iniziale.
In questo momento, in Palestina, gli arabi sono circa un milione e gli ebrei mezzo milione.
Invece a livello mondiale gli ebrei sono circa 16 milioni di cui 10 milioni in Europa.

Olocausto 1939-1945Gli ebrei vengono sterminati a milioni nei campi di concentramento nazisti
Dalle stime fatte sulla popolazione esistente prima e dopo l’olocausto, si calcola che siano stati eliminati circa 6 milioni di ebrei.

Immigrazione clandestina in Israele 1939-1948
Le autorità inglesi, per ridurre gli scontri tra arabi ed ebrei, impongono limitazioni all’immigrazione di ebrei in Palestina.
L’arrivo di ebrei però continua in modo clandestino, particolarmente dai paesi comunisti.
Quindi, oltre agli scontri con gli arabi, viene vissuto un periodo di lotta clandestina a base di atti di terrorismo anche contro gli inglesi ad opera dell’IRGUN, fronte di liberazione nazionale israeliano, allo scopo di consentire una libera immigrazione di ebrei in Palestina.
Nel 1947 l’ONU decide la spartizione della regione: 56,47% del territorio a Israele, 42,88% alla Palestina, Gerusalemme zona internazionale.
Attraverso l’Alto Commissariato Arabo creato nel frattempo, gli arabi continuano a rifiutare.

Fondazione dello Stato di Israele 14 maggio 1948 (PRIMA GUERRA arabo-israeliana)La partenza degli inglesi è programmata per il 15 maggio.
Il giorno precedente la partenza gli israeliani proclamano, unilateralmente, la fondazione dello Stato di Israele, presidente David Ben-Gurion
I confini sono quelli tracciati dall’ONU.
USA e URSS riconoscono ufficialmente il nuovo governo, seguiti dalla gran parte degli altri stati, salvo gli stati arabi. Un anno dopo Israele è ammessa all’ONU.
Gli stati arabi circostanti, Egitto, Giordania, Siria, e Irak (nel frattempo riuniti nella Lega Araba) muovono guerra a Israele il giorno successivo, 15 maggio.
Israele respinge tutti gli attacchi e la guerra si conclude dopo 8 mesi, in gennaio del 1949, con il mantenimento dei confini gia tracciati in precedenza dall’ONU.
Conseguenze di questa guerra sono che 750mila arabi fuggono dalla Palestina nei paesi arabi limitrofi, e vengono raccolti nei campi profughi.
Quei profughi arabi residenti nel territorio divenuto Israele, e possessori di case o terreni, perdono le loro proprietà, che vengono confiscate e passano allo Stato.
Al primo censimento la popolazione di Israele è di 872 mila persone, di cui 716 mila ebrei.

Nazionalizzazione del Canale di Suez da parte dell’Egitto estate 1956 (SECONDA GUERRA arabo-israeliana)Il colonnello Nasser con un colpo di stato diventa primo ministro in Egitto nel 1954.
Il 26 luglio 1956 Nasser espropria la compagnia europea che gestisce il Canale di Suez e blocca il Canale di Suez al passaggio delle navi israeliane.
Scoppia una breve guerra con Francia, Inghilterra e Israele alleate contro l’Egitto.
IL 29 ottobre Israele attacca Egitto e Siria con occupazione del Sinai ed alture del Golan
Francia ed Inghilterra però, sotto la pressione di USA, URSS e ONU desistono e il 22 dicembre si ritirano, lasciando il canale all’Egitto.
Sotto garanzia dell’ONU, Israele si ritira dal Sinai un anno dopo l’8 Marzo 1957
L’ONU crea e presidia una zona cuscinetto ai confini tra Egitto ed Israele, per evitare nuovi scontri di frontiera.

Creazione dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) 1964Nel gennaio 1969 alla presidenza dell’OLP viene eletto Yasser Arafat, ancora in carica ai giorni nostri.
Dalla sua creazione l’OLP ha iniziato ad assaltare le frontiere di Israele e dei “territori occupati”,. Assalti in particolare originati dai campi profughi di Giordania e Libano.
Le rappresaglie di Israele verso questi Stati

Guerra dei 6 giorni 5-11 giugno 1967 (TERZA GUERRA arabo-Israeliana)
Egitto e Siria si preparano alla guerra contro Israele ammassando forze ai confini.
L’Egitto, che ora dispone di armamenti forniti dall’URSS, chiede all’ONU di ritirare le forze di interposizione, presenti nella zona cuscinetto per poter scatenare l’offensiva.
Obiettivo dichiarato è la distruzione totale di Israele e dei suoi abitanti.
Nell’imminenza dell’attacco l’Egitto blocca lo stretto di Tiran, di accesso al Mar Rosso da parte di Israele.
Il 5 giugno, giocando d’anticipo, Israele, al comando del generale Moshe Dayan, attacca sia sul fronte egiziano che siriano, distruggendo al suolo 400 aerei arabi, in gran parte egiziani, assicurandosi così la vittoria finale su entrambi i fronti, Sinai (Egitto) e Golan (Siria) Anche la Giordania nel frattempo è entrata in guerra a fianco di Egitto e Siria con il risultato di perdere una zona di Gerusalemme(est) e il territorio West Bank
La guerra si conclude con l’occupazione totale da parte di Israele del Sinai e di tutti i territori abitati dai palestinesi.
Nei territori palestinesi occupati Israele ha iniziato da questo momento a costruire insediamenti israeliani, che saranno fonte di ulteriori problemi a distanza di 20 anni quando Israele accetterà di ritirarsi dai territori medesimi.


Muore Nasser 1970
Sadat diventa Primo Ministro in Egitto.
In un primo momento Sadat prosegue nella politica aggressiva di Nasser verso Israele, insieme ad Assad, Primo Ministro di Siria.
Successivamente però, dopo la sconfitta nella guerra del Kippur, si converte ad una politica di pace verso Israele, ottenendo la restituzione del Sinai.

Settembre Nero in Giordania 1970Con il tempo L’OLP in Giordania è divenuto una forza politico-militare, autonoma dal potere dello stato che lo ospitava, totalmente fuori controllo. Forza che impediva una normalizzazione dei rapporti tra Giordania ed Israele a causa dei continui raid alla frontiera. Si profilava una situazione di caos come avvenuto poi in Libano.
Tutto ciò ha indotto Re Hussein di Giordania a distruggere i campi profughi esistenti sul suo territorio (Settembre Nero), fatto che ha comportato il massacro di migliaia di persone.
Da quel momento il centro dell’OLP si è spostato in Libano, divenuto una sorta di colonia siriana, da dove ha continuato i suoi attacchi.
Successivamente, dopo l’invasione del Libano da parte di Israele, ma soprattutto a causa delle repressioni esercitate dalla Siria, l’OLP ha dovuto emigrare anche dal Libano e rifugiarsi a Tunisi,
L’OLP ha continuato fino al 1974 a respingere la spartizione della regione palestinese in due stati, a non riconoscere lo stato di Israele e a ribadire il diritto dei palestinesi al possesso integrale della zona.

Guerra del Kippur 1973 (QUARTA GUERRA arabo-palestinese)Egitto e Siria lanciano un attacco coordinato a sorpresa il 6 Ottobre, giorno del Kippur, massima festa religiosa ebraica
L’attacco viene respinto con gravi perdite umane e vengono ripristinati i confini del 1967.
Le forze israeliane durante il contrattacco arrivano anche ad attraversare il canale di Suez minacciando l’accerchiamento dell’intera armata egiziana.
L’ONU (appoggiato da USA e URSS) riesce ad imporre una tregua ed a far terminare la guerra il 22 Ottobre 1973, dopo 16 giorni, ed a creare nuove zone cuscinetto tra i contendenti.
Tra le conseguenze di questa guerra ci fu l’embargo del petrolio imposto dai paesi arabi ai paesi occidentali, colpevoli di appoggiare Israele, embargo che causò un forte aumento del prezzo del petrolio, e crisi economiche negli stati europei.

Riconoscimento di Israele da parte dell’OLP 1974
Dal 1974 Arafat, incoraggiato dall’occidente, ha iniziato una svolta politica dalla guerra alla diplomazia
Il 13 novembre 1974 Arafat, invitato all’Assemblea Generale dell’ONU, pronuncia un discorso durante il quale riconosce per la prima volta l’esistenza dello Stato di Israele, auspica le creazione di uno Stato Palestinese e la sua coesistenza pacifica con Israele, sulla base dei confini tracciati dall’ONU nel 1947.

Accordi di Camp David e trattato di pace con Egitto 1979
Per merito del presidente USA J. Carter, dopo due anni di trattative, Israele ed Egitto firmano un accordo di pace il 26 marzo 1979.
A Begin, primo ministro israeliano, e Sadat vengono assegnati i premi Nobel per la Pace
Il trattato prevede la restituzione del Sinai all’Egitto, scaglionata in tre anni.
Con questo si pone termine a 30 anni di guerra tra Egitto ed Israele.
L’OLP e molti stati arabi si oppongono al trattato di pace in quanto non prevede il ritiro di Israele dai territori occupati. L’Egitto viene espulso dalla Lega Araba per avere firmato questi accordi

Assassinio del primo ministro egiziano Sadat 6 ottobre 1981
Durante una parata militare al Cairo, una squadra di militari fondamentalisti islamici, letteralmente “fucila” Sadat seduto in tribuna, da bordo di una camionetta che sta sfilando davanti al palco delle autorità.
Viene eletto a primo ministro Mubarak , tutt’ora in carica, che continua il percorso politico tracciato da Sadat.

Completamento del ritiro israeliano dal Sinai 1982In Aprile 1982 si completa la restituzione del Sinai da parte di Israele.
Questa azione ha implicato lo sgombero forzato degli insediamenti di coloni israeliani nel Sinai, realizzato con l’uso dell’esercito causa la resistenza opposta dai coloni.
In adempimento agli accordi di pace con l’Egitto sono state anche abbattute tutte le costruzioni realizzate dai coloni israeliani.
In Israele questo passo ha provocato fortissimi scontri politici interni. Veniva visto da una parte degli israeliani come la vanificazione dei sacrifici umani provocati dalle guerre sostenute.

Occupazione del Libano da parte di Israele 1982
Invasione del Libano meridionale, da parte di Israele il 6 giugno 1982, allo scopo di annientare l’OLP e far cessare i continui attacchi ai confini.
Durante l’occupazione israeliana avviene un massacro di rifugiati palestinesi a Sabra e Shatila in Libano, ad opera di miliziani favorevoli ad Israele.
Un altro episodio sanguinoso della guerra in Libano è stata la battaglia di Beirut con israeliani da una parte e l’OLP più i siriani dall’altra, battaglia che ha visto il bombardamento di Beirut da parte israeliana con un numero ingente di vittime tra la popolazione civile.
Israele si è ritirata dal Libano nel giugno 1985, a seguito delle pressioni internazionali, senza avere raggiunto gli scopi prefissati, lasciandosi alle spalle una situazione più caotica di prima.

Immigrazione in massa dai paesi dell’ex URSS 1990Settecentomila persone, provenienti dagli stati ex-comunisti di oltre cortina, entrano in Israele dal 1990 al 1996, non più come fuggiaschi clandestini ma come liberi immigrati.
Israele raggiunge i cinque milioni di abitanti

L’Irak bombarda Israele con missili Scud durante la Guerra del Golfo 1991
Con un voltafaccia sorprendente rispetto alle posizioni assunte recentemente, Arafat si schiera con Saddam Hussein, mettendo cosi a repentaglio il proseguimento della sua politica di pace, e la sua credibilità nel mondo occidentale.


Accordi di Pace tra Israele e l’OLP Settembre 1993
Tra Arafat (OLP) e Rabin (Israele) alla presenza di Clinton, vengono firmati accordi per il ritiro di Israele dai territori occupati (conferenze di Oslo)
Viene creata una Autorità Palestinese in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, con compiti di polizia.
Il programma prevede, attraverso un periodo di transizione, il ritiro ed il passaggio all’autogoverno in fasi scaglionate, sotto il controllo di Israele.
Il completamento del ritiro di Israele è condizionato alla pacificazione del territorio.

Continuazione degli attentati da Settembre 1993 a Novembre 1995 (Assassinio di Rabin)
Nonostante la concessione di una autonomia iniziale (Creazione dell’Autorità Palestinese), preludio ai passi successivi verso l’autonomia totale, continuano per più di due anni gli attentati contro Israele.
Come conseguenza la destra israeliana scende in piazza dimostrando contro il governo Rabin per le sue concessioni ai palestinesi.
Il 4 Novembre 1995 un estremista israeliano di destra uccide Rabin

Escalation di attentati. Gli israeliani eleggono prima Nyetaniau e poi Sharon
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Dimensione delle Nazioni in conflitto

Israele
Superficie 22.000 kmq (quasi come la Lombardia)
Popolazione 5 milioni

EgittoSuperficie 1 milione di kmq (di cui 56.000 abitati)
Popolazione 55 milioni

GiordaniaSuperficie 96.600 kmq
Popolazione 3,5 milioni più 850.000 rifugiati

Siria
Superficie 185.000 kmq
Popolazione 13 milioni più 300.000 rifugiati

Iraq
Superficie 430.000
Popolazione 18 milioni

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